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15 dicembre 2005

INDOVINA CHI VIENE A CENA 

Permetteteci un minimo di noiosa autoreferenzialità (tra l'altro il 3 dicembre il secondo compleanno di "Visto dalla panchina" è passato imperdonabilmente sotto silenzio: fossimo il Presidente del Consiglio, diremmo che si tratta del consueto complotto mediatico ai nostri danni, invece - com'è normale che sia - nessuno, noi compresi, se ne è ricordato...): la cena di Natale del Sempre Volley ha sempre rappresentato un momento importante nella vita di questo blog.

Nel 2003 il finto-scoop, con tanto di foto ricercatissima dai feticisti, della cattura di Leonardo Morsut da parte dell'esercito statunitense segnava i primi tentativi di un blogger alle prime armi di raccontare in forma ironica le vicende, sportive e non, che ruotano attorno alla squadra. Nel 2004 il racconto della serata al Mandrillo di Rubano generò, seppur involontariamente, qualche compensibile mal di pancia a chi si era tanto adoperato per la riuscita di quella - invero infelice - cena: ancora oggi ci chiediamo se la tifosa Maria Rosa Zanon, autrice allora di un'infuocata lettera di proteste alla sede della società contro il nostro racconto (chissà perché poi non scrisse direttamente a noi...), continua a seguire queste pagine e se, dato il cognome inequivocabilmente veneto, frequenti regolarmente il PalaBernhardsson.

Il ritrovo di quest'anno si è svolto nel ristorante dell'Hotel Campanile di Padova, scelta alla fine ritenuta più consona rispetto all'opzione low-cost della Coca e della Rustichella in piedi all'area di servizio di San Pelagio. E, visti i risultati, scelta azzeccatissima: il recupero di un'atmosfera intima e raccolta e un programma filato via liscio senza intoppi hano reso questo appuntamento ciò che dev'essere, ossia un ritrovo fra amici accomunati dalla medesima passione.


Chi temeva un estenuante discorso presidenziale alla stregua di quelli del collega cubano Fidel Castro - tra l'altro le analogie, dal look barbuto all'interminabilità del periodo di reggenza, non si contano ormai più - è andato deluso (e pensare che Davide Tovo, stufo di sentire la solita solfa dai tempi delle giovanili, aveva individuato in questo momento l'opportunità di capire finalmente, coadiuvato da Marco Piscopo, le regole del Sudoku: alla fine, però, uno diceva di unire i puntini numerati, l'altro di annerire gli spazi...): il lider maximo del Sempre Volley si è limitato a qualche parola di circostanza - i ringraziamenti agli sponsor e gli auguri - e poi ha ceduto la parola agli ospiti istituzionali (l'assessore Sinigaglia) e all'allenatore Schiavon.

Il menù ha superato il temutissimo giudizio del team manager Sandro Camporese: per gli amanti del genere (e gli invidiosi) segnaliamo polenta e soppressa, risotto al radicchio, pasta e fagioli, faraona peverada e il classico pandoro con crema al tiramisù. Alla cena erano presenti quasi tutti (imperdonabili le sole assenze di Samuela e Mario): c'era pure il giovane e dinamico Carlo Vettore, per quanto qualche lingua biforcuta avesse scommesso che avrebbe disertato in favore della cena del Rpa Perugia Volley.

La parte folkloristica della serata non ha visto inaspettate comparsate in sala di Babbo Natale o della renna-mascotte: pensavamo fosse stato ingaggiato Robert De Niro (o al limite di Filippo Strenghetto che, come l'Anthony Perkins di "Psycho", dopo l'interpretazione dell'anno scorso non è stato più in grado di staccarsi dal personaggio) e invece si è optato per la sobrietà di un brindisi semplice e senza tanti fronzoli. La cosa che ci è piaciuta di più - e che senza dubbio ha suscitato l'apprezzamento massimo di molti presenti - è stata la scelta, di cui credo vada dato merito soprattutto al lavoro dietro le quinte del responsabile marketing Marco Barbagelata, di omaggiare tutti i partecipanti con un biglietto che consente l'ingresso presso la Cappella degli Scrovegni. Forse non tutti lo useranno o non capiranno fino in fondo la sensibilità culturale che c'è dietro un gesto simile, ma di sicuro meglio così che riempirsi la casa di qualche inutile gadget da rifilare al primo parente o amico in visita. Tra l'antro è notizia fresca che l'abbinamento Giotto - Paodva Città d'Arte ha ricevuto una nomination nel mondo delle sponsorizzazioni in una sorta di Oscar della comunicazione pubblicitaria: una bella soddisfazione per chi crede in questo matrimonio fra mondo della cultura e mondo dello sport.

Il reportage fotografico qui allegato, per quanto parziale (ma vedremo di aggiungere un altro paio di scatti a breve) dimostra l'eleganza dei giocatori: la foto di Piscopo è già stata, per esempio, acquistata dai produttori di Photoshop come campione da utilizzare per calibrare i colori dei monitor. Il capitano Botti, giustamente, osserva perplesso.


Sempre attenti a ciò che accade nel mondo dei media, chiudiamo con una segnalazione. Ci dicono che i giornalisti doc non si tirano mai indietro di fronte ad una marchetta: come poterlo fare, poi, quando si ha di fronte la creazione di un amico? Da una brillante idea (per quanto la madre ritenga che la migliore sarebbe stata quella di concludere il corso di laurea) di un giovane virgulto del giornalismo locale - chi lo conosce, individuerà presto la sua identità dai frequenti errori (di battitura secondo lui, di grammatica per i detrattori) - sta pian piano prendendo forma l'idea di un portale tutto dedicato al volley padovano, dalle realtà di vertice Giotto e Megius sino alle terze divisioni, passando anche per le news istituzionali della Federazione. Da sinceri amanti del pluralismo, non può che farci piacere l'aggiungersi di un'altra voce per raccontrare le diverse realtà del mondo pallavolistico locale. Per ora la grafica del progetto è ancora molto spartana, tanto da suscitare la grezza ironia di chi ha potuto vederlo in anteprima attraverso la trasformazione dell'indirizzo in www.volleypadovano.org(asm). Ancora ne stiamo a parlare? Correte qui a visitarlo!

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