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26 febbraio 2006

PERUGIA AMARA, PERUGIA AMARISSIMA 

Prima della gara contro Vibo Valentia si diceva: o dentro o fuori. Seppur sconfitti, si è detta la stessa cosa prima della sfida di ieri al PalaEvangelisti. E il Giotto, purtroppo, è fuori anche questa volta.

Un tre a uno di quelli che fanno male. Perché, sinceramente, a questo punto della stagione sarebbe molto meglio esser presi a sberle dagli avversari e capire che non si può proprio far nulla. Come nel baseball: sospensione per manifesta inferiorità. E invece anche questa volta l'analisi della partita dovrebbe parlare di recriminazioni, di occasione gettata al vento, di squadra che lotta e si perde solo nei momenti topici di ogni set e così via: francamente non ne abbiamo proprio voglia.

Siccome cinque indizi (Trento, Piacenza, Montichiari, Verona, Perugia e forse dimentichiamo qualche altra situazione...) fanno molto più di una prova, viene il sospetto che a questo gruppo manchi qualcosina. E, sia chiaro, non parliamo esclusivamente di tasso tecnico. Sin dalla costruzione estiva - in condizioni economiche non propriamente facilissime - era chiaro a tutti che ci sarebbe stato (e parecchio) da soffrire, ma si confidava che la logica del buon lavoro che ha sempre contraddistinto Padova e l'esperienza di una struttura navigata avrebbero costituito un piccolo bonus in più rispetto agli altri team destinati alla lotta per non retrocedere. Ora, invece, dobbiamo ammettere che quando vediamo su Sky la Tiscali Cagliari o la Codyeco Santa Croce vediamo due formazioni che possono vincere o, più spesso, perdere, ma molto più consapevoli della nostra della particolare situazione di classifica che stanno vivendo e affrontando.

Woody Allen nel suo bellissimo ultimo film "Match Point" (siamo nei dintorni del capolavoro) dice sostanzialmente che nella vita conta molto più la fortuna del talento. Ovviamente è un'esagerazione ironica, ma forse è vero che il talento puro conta solamente per i grandissimi traguardi. Andrea Sartorati non vincerà mai una maratona olimpica (e nemmeno quella di Casalserugo), perché madre natura non gli ha certo fornito i mezzi fisici per riuscirsi, neanche se si allenasse ventiquattro ore al giorno. Per finire quella di Padova, invece, in poco più di quattro ore forse ci ha messo qualcos'altro.

Non vogliamo puntare il dito contro nessuno, ci mancherebbe, ma magari al destino pallavolistico di Padova ci tengono inevitabilmente di più le persone che stanno intorno al campo (dalla dirigenza ai tifosi, passando per lo staff tecnico e medico) piuttosto che quelli che giocano. Per i quali tutto sommato molto probabilmente ci sarà sempre una seconda chanche da un'altra parte, in fondo in Italia e all'estero si gioca a volley da tante parti... Il che non significa che agli atleti non interessa nulla - anche in settimana, noi testimoni, i ragazzi si sono allenati bene e con un ottimo impegno - ma c'è una sfumatura leggermente diversa: un po' come quando nel basket una squadra è sotto di tre punti e l'americano (perché nella pallacanestro è sempre l'americano a fare queste minchiate!) all'ultimo secondo tira da due come se nulla fosse... A guardare gli occhi di alcuni atleti con la maglia stellata pare di vedere l'accettazione ineluttabile di un triste destino già scritto e questo, a cinque gare dalla fine, non va assolutamente bene. Perché, dalla stessa parte della barricata, c'è chi vive quasi giorno e notte per questa realtà e cerca di fornire tutte le condizioni migliori per rendere al 100%.

Della gara di ieri, gran poco da dire. Non si può pretendere che un giovane di 21 anni, esordiente nel campionato più difficile del mondo e che fino all'anno scorso si allenava la mattina presto perché poi i compagni di squadra andavano a lavorare, risolva da solo la partita, eppure Matti Hietanen ha tenuto a galla la squadra al posto di uno spentissimo Christian Pampel. Garghella e i centrali hanno disputato una buona gara, ma questa formazione - per come è stata costruita - non può prescindere dal buon rendimento di almeno due martelli su tre. E' successo solo a sprazzi e, nonostante questo, l'Rpa Perugia ringrazia per tre punti che qualsiasi squadra, giocando in questa maniera, difficilmente porterebbe a casa. Le partite si possono preparare molto meticolosamente e con tutte le indicazioni tattiche del mondo (ne sa qualcosa Simone Roscini che passa le nottate a studiare le strategie), ma se poi si entra in crisi perché ci si ostina a non ricevere in palleggio una battuta in salto flot di Di Franco, allora forse il problema è un altro. Non si può uscire sempre dai time out senza il coltello fra i denti o gli occhi iniettati di sangue. Quando l'avversario è sotto, Padova non sente mai l'odore della preda. Siamo i primi a sapere che con la sola grinta non si vince nulla, eppure l'esultanza dopo un punto dovrebbe essere un'esplosione di gioia: guardate quella degli uomini di Schiavon e confrontatela con quella di altre formazioni... Da questo punto di vista il capitano Botti a volte sembra predicare nel deserto (complice, forse, la Babele linguistica del team: ma, cavolo, siamo quasi a marzo!) e il tanto criticato Piscopo è forse l'unico cui non si può rimproverare nulla in termini di atteggiamento.

Il ritorno a casa è stato assai mesto. Non aiutato nemmeno dall'autoradio, che in tutto il tratto appenninico capta più o meno solo Radio Maria. Ecco, forse non resta che pregare oppure, più seriamente, affrontare il finale di stagione con ben altro spirito.

21 febbraio 2006

CEV: -10 GIORNI 

Va bene, va bene: c'è il campionato di mezzo e quest'anno la salvezza viene prima di ogni cosa. Però la nostra sonnacchiosa città non deve dimenticare che fra una decina di giorni ospiterà una manifestazione pallavolistica di alto prestigio internazionale: le final four di Coppa Cev. Non male per una realtà geografica che, suo malgrado, vive a livello sportivo quasi unicamente degli exploit della sua squadra di calcio a Pizzighettone, Giulianova e Lumezzane.

La Cev ha insignito il Sempre Volley dell'onore e dell'onere di organizzare l'appuntamento e, ormai da qualche settimana, il lavoro dei collaboratori della società è finalizzato a incastrare al meglio tutti i tasselli della complessa due giorni.

Si opera su tutti i fronti: dalle questioni logistiche (ospitalità delle squadre e degli arbitri, trasferimenti da e per gli aereoporti, ecc...) all'abbellimento del PalaBernhardsson, dal merchandising (bello, accattivasnte e moderno il logo che campeggerà su tutti i prodotti ufficiali) alle iniziative promozionali e di intrattenimeto per il pubblico, dalle problematiche sportive alle mille altre questioni di contorno.
Non saranno le Olimpiadi, però, nel nostro piccolo, ci assomigliano abbastanza.

E, proprio come a Torino, un elemento fondamentale per il successo della manifestazione sarà un'adeguata cornice di pubblico. La prevendita è cominciata da qualche giorno e si registrano già numerose richieste non solo da Padova e dal Veneto, ma anche da Macerata e persino dalla Russia. Merito indubbiamente dell'appeal intrinseco di una finale continentale, ma anche dei prezzi particolarmente popolari fissati dalla società. Pensare che - e non stiamo scherzando! - alcuni gruppi di tifosi si sono addirittura permessi il lusso di comprare un paio di abbonamenti in più unicamente per avere il posto su cui appoggiare tutte le giacche...

I dettagli della prevendita - e moltissime altre informazioni sulla manifestazione - sono specificati all'interno del portale creato appositamente per la due giorni del 4 e del 5 marzo.

A noi - fra l'altro assai poco amanti del concetto di nazionalismo, anche applicato allo sport (sicuri che De Coubertain intendesse le Olimpiadi come una sfida fra nazioni? E perché mai non è possibile vedere, per esempio, nella massima competizione una pattinatrice russa in coppia con un partner canadese?) - è stato dato un arduo compito, ossia quello di recuperare i diversi inni nazionali delle squadre partecipanti. A giorni si riunirà la commissione artistica del Giotto Padova per definire quali versioni, fra le centinaia esistenti, dell'inno di Mameli, della Marsigliese e della marcia ex-sovietica tenere per buone; ne esistono davvero di tutti i tipi: strumentali, raffinate, acustiche, pompose, elettroniche, cantate, con archi, ecc. Di sicuro, quando sarà il momento, rinnoveremo ai nostri lettori l'invito già rivolto in passato: giudicate come volete "Fratelli d'Italia" (fummo tacciati di scarso rispetto, ma anche un'enciclopedia dello spessore scientifico di Wikipedia lo definisce, almeno a livello musicale, "una marcetta" e continuamo a ritenere più significativa "Viva l'Italia" di De Gregori oppure, in ossequio allo spirito antifascista della Costituzione, "Bella Ciao") e cantatelo pure a squarciagola. Ricordando però che la strofa "parapà parapà parapappapappà" non rientra nel testo ufficiale vergato dal Goffredo nazionale e poco ha che fare con i (nobili) ideali del Risorgimento.

19 febbraio 2006

ESKO E TONNO SUBITO 

La nettissima sconfitta del Giotto Padova contro Vibo Valentia sembra essere figlia della macchina del tempo: a molti è parso di rivedere in campo la squadra balbettante e insicura di inizio stagione.

Non ce ne vogliano gli ottimisti ad oltranza, ma noi subodoravamo la possibilità di questo passo falso. E non perché i ragazzi si siano allenati male, anzi, ma per il semplice fatto che rientra anche nella normale legge dei grandi numeri "steccare" una partita ogni tanto. E' questa la cosa che ci preoccupa maggiormente dell'evolversi della stagione Sempre Volley: non si sarà raccolto troppo poco in termini di punti nelle gare giocate alla pari, o addirittura meglio, di squadre sulla carta assai più quotate?

Il Tonno Callipo, reduce da tre sconfitte consecutive, ha espugnato il PalaBernhardsson con pieno merito e con una facilità disarmante. Eppure - potenza del rally point system - Padova ha avuto la possibilità di giocarsi punto a punto sia il primo che il secondo set. Il Giotto ha però pagato la giornata negativissima di Mikko Esko e una fallosità in battuta degna delle serie minori. Il Tonno Callipo ha battuto bene dall'inizio alla fine e non ha mai evidenziato difficoltà evidenti in ricezione, ma è chiaro che un risultato così rotondo è composto sia da meriti propri che da demeriti altrui. Sul fronte calabro grande prestazione di Murilo Endres (fratello del Gustavo in maglia Sisley), ma soprattutto del centralone olandese Rob Bontje. Il ragazzo di Grevenbicht aveva mostrato già dalle nostre parti grandi qualità: forse meno talentuoso del gemello di reparto - il compianto Golas - ma con un'impressionante volontà di miglioramento. E poi ora è pure libero di battere in salto...

Archiviata questa brutta domenica di Carnevale (ricicliamo anche quest'anno la solita battuta di questo periodo: i ragazzi di Schiavon si erano travestiti da... giocatori di pallavolo!), l'unica strada percorribile è quella di rimettersi a lavorare sodo in palestra e magari cercare di recuperare questi punti persi in una delle prossime sfide impossibili. Alternative non ce ne sono.

Seppure la delusione la faccia da padrone, torniamo a parlare di un'iniziativa importante e che regala la possibilità di fare del bene. Ci riferiamo ovviamente alle aste benefiche del Giotto Padova. Il primo lotto di oggetti ha avuto un ottimo riscontro, di sicuro superiori alle nostre più rosse aspettative. La stessa eBay ci ha contattato per offrirci uno spazio fisso nella sua home-page, nello spazio dedicato alle aste benefiche. Le prime maglie sono finite in Olanda, a Roma e a Mogliano Veneto e anche per gli oggetti attualmente offerti (le maglie di Andrea Garghella, Domotor Meszaros e Christian Pampel) la sfida sembra essere circoscritta agli utenti di altre città (tra l'altro ringraziamo sentitamente la fidanzata del nostro opposto, nonché webmaster del di lui sito ufficiale, per aver segnalato l'iniziativa anche in lingua tedesca, scatendando così la corsa alla maglia numero 12 degli eBayer teutonici): Padova ha perso una battaglia sul campo, vincerà almeno quella delle aste? Rammentiamo che cliccando qui si accede all riepilogo della situazione.

15 febbraio 2006

DIAVOLI & SANTILLI 

Il Giotto Padova procede a piccoli passi verso la salvezza. Ora ci sono finalmente - non accadeva dalla quarta giornata di andata, ma quasi tutti hanno scritto che è la prima volta... - due squadre dietro in classifica, ma la strada è tutt'altro che in discesa.

In molti cercano di scrutare, a colpi di tabelline e valutando ipotetici scenari futuri, nei calendari di qui alla fine della stagione delle varie squadre coinvolte il possibile verdetto finale. Di sicuro il Sempre Volley si trova di fronte ad un cammino non facile (di sette partite residue, ben sei riguardano squadre in piena zona play-off!), ma può godere del vantaggio del fattore campo in alcune sfide decisive e del trend positivo degli ultimi mesi.

Sapessimo scrivere bene, indicheremmo senza dubbio nel compianto Gianni Brera (purtroppo, tranne Gianni Mura, non ne vediamo eredi all'orizzonte) uno dei nostri maestri. Il celebre Giuàn usava un metodo molto semplice per definire in sede di presentazione quali erano i match-clou della giornata pallonara: la somma dei punti delle squadre coinvolte. Proviamo a traslare questo metodo al calendario di pallavolo.

Gli avversari del Giotto da qui alla fine del campionato hanno una forza complessiva di 230 punti, quelli di Latina 213, i contendenti di Cagliari 198 e gli sfidanti di Santa Croce 192. Forse era meglio lasciar perdere Brera? E invece no, perché proprio nel carattere epico dell'impresa tentata dai ragazzi di Gigi Schiavon risiede la nostra fiducia nella salvezza.

Senza guardare troppo in là, conviene comunque concentrarsi su ogni singolo passettino. Il Presidente - qualcuno dovrebbe preoccuparsi della salvaguardia del suo patrimonio, a tutela degli eredi: considerazione assolutamente scevra da qualsivoglia interesse personale... - continua ad operare in molteplici direzioni per cementare lo spirito di gruppo, confermando l'appuntamento ormai settimanale delle cene con la squadra e offrendo supporto logistico al gruppo di tifosi.

Sabato sale al PalaBernhardsson il Tonno Callipo Vibo Valentia, squadra in fase di appannamento da due giornate dopo una lunga striscia positiva, coincisa con l'arrivo in panchina di Roberto Santilli. Proprio quello contattato dalla nostra società come possibile candidato alla sostituzione del dimissionario Berruto, ma frenato da impedimenti familiari. Risolti invero nel giro di una decina di giorni, dato che si è seduto subito dopo sulla panchina calabra...

Inutile nascondersi dietro un dito: c'è assoluto bisogno di punti. La linea di demarcazione fra inferno e paradiso è davvero sottile.

12 febbraio 2006

AD UN PASSO DAL PARADISO 

A volte si rischia di crogiolarsi sempre sui medesimi interrogativi: punto guadagnato o ennesima occasione sprecata?

A guardare il bicchiere mezzo pieno c'è da dire che se il campionato finisse in questo momento il Giotto Padova sarebbe salvo, dopo aver portato a casa un punto in trasferta contro una squadra al quarto successo consecutivo e dopo esser stata pure sotto per due set a zero.

L'altra faccia della medaglia dice però anche che iniziano ad essere davvero troppe le occasioni in cui si torna a casa con molto meno rispetto a quanto si è seminato e non sempre i complimenti degli avversari bastano per sentirsi completamente soddisfatti. Il Sempre Volley ha giocato oggettivamente meglio dell'Acqua Paradiso Montichiari, paradossalmente soprattutto nei primi due parziali, ma non è stata capace di concretizzare ampi vantaggi e situazioni di gioco piuttosto favorevoli (l'infortunio di Gavotto e la non felicissima giornata di Meszaros). Ancora una volta sono state commesse ingenuità abbastanza inusuali per una squadra del massimo campionato, ma la qualità di gioco media continua a far ben sperare per il futuro. Quello che preoccupa è piuttosto il comportamento delle cosiddette big della serie A1: come diavolo avrà fatto Modena a perdere contro una Latina priva di Biribanti e Molteni?

Difficile individuare l'MVP del PalaGeorge. Nelle fila patavine hanno brillato le stelle di Andrae e Pampel, mentre Peter Veres inizia forse a pagare l'avvio di stagione oltre ogni più rosea aspettativa.

Encomiabile una volta di più - e non lo diciamo certo per piaggeria verso chi ci legge - l'atteggiamento dei supporters del Giotto. Come a Santa Croce la sfida del tifo è stata ampiamente vinta, alimentando però un'altra volta il consueto interrogativo: com'è possibile che una trentina di volenterosi in trasferta facciano molto più rumore di tutto il pubblico del PalaBernhardsson? Urge una smentita anche fra le mura amiche.

In definitiva un'altra prova più che discreta degli uomini di Gigi Schiavon. Il traguardo della salvezza resta comunque difficile e lontano, ma almeno visibile all'orizzonte. L'importante è continuare con questo slancio. Senza rischiare di finire senza benzina. Com'è invece successo alla macchina guidata dal direttore sportivo Stefano Santuz, e nella quale noi ci trovavamo, poco dopo Verona. Davvero il massimo ritrovarsi dopo una sconfitta sul ciglio della strada, mentre accanto sfrecciano bolidi a quasi 200 km/h, a smadonnare per un computer di bordo meno affidale (segnava ancora una settantina di chilometri di autonomia) delle statistiche di certi scout-men... Per fortuna l'angelo degli automobilisti assume a volte le sembianze di un tifoso storico bianconero, giunto dopo pochi minuti con una provvidenziale tanica di gasolio. Speriamo sia di buon auspicio: il viaggio continua.

08 febbraio 2006

MARI E MONTICHIARI 

I risultati di domenica hanno ricacciato al penultimo posto - seppure in coabitazione - il Giotto Padova, ma poteva anche andare peggio. In sostanza è questa la cosa che ci preoccupa maggiormente da qui sino alla fine del campionato, ossia essere in balia anche di ciò che succede sugli altri campi. Sulle capacità di tirarsi fuori dalle sabbie mobili e sulla qualità di gioco espressa da qualche mese a questa parte dai ragazzi del Sempre Volley abbiamo pochi dubbi (e comunque se non si vincono gli scontri diretti, è giusto salutare la massima serie), ma ci preoccupano assai le "bizze" dei grandi team: sicuri che squadre dal rendimento altalenante come Trento, Piacenza o altre non regaleranno alla concorrenza preziosi punti per strada?

Domenica i nostri affronteranno in trasferta l'Acqua Paradiso Montichiari. I bresciani stanno attraversando un momento davvero positivo (coincidente con l'arrivo in regia dell'americano Donald - lo stesso identico nome di Reagan, almeno a quanto affermava il nostro PresDelCons, afferratissimo in politica internazionale, in una memorabile puntata di Porta a Porta - Suxho), ma fino a poche settimane fa navigavano in acque non propriamente tranquille. La società bresciana ci ha sempre incuriosito, perché compie campagne acquisto faraoniche, si candida costantemente a sicura sorpresa del campionato e poi finisce a fatica sopra la zona salvezza.

Al PalaGeorge ci saranno anche i tifosi padovani: i supporters del Giotto stanno infatti organizzando un pullman per raggiungere Montichiari. La quota di adesione è di soli 15 euro (viaggio + biglietto d'ingresso) e non c'è nemmeno la classica vendita di pentole e coperte a bordo. Informazioni e adesioni (sino alle 12 di giovedì) telefonando allo 049 603331.

Noi ovviamente si spera che tutti i patavini tiferanno Giotto, ma siamo certi che ci sarà qualcuno che guarderà con un occhio di particolare simpatia, oltre a Meggiolaro e Jeroncic, un altro ex che a Padova viene ricordato sia per le doti atletiche che quelle umane. Parliamo di Domotor Meszaros. Anche noi in tv non riusciamo a trattenere un moto di simpatia per un giocatore che è stato scoperto e valorizzato praticamente due volte da Padova: la prima andando a scovare dalle parti di Budapest un magiaro di colore (!), la seconda credendo nel suo recupero dopo un gravissimo infortunio. Non ci aspettiamo in campo riconoscenza, anzi le ultime prestazioni di Dumi ci hanno mostrato un atleta sempre pericoloso e molto maturato anche sotto il profilo tattico. Ci chiediamo solo quanti altri centimetri salterebbe in più, senza i due vistosi (e invero un po' buzziconi: manca solo il pacchetto di sigarette arrotolato sulla manica della maglia attillatissima!) orecchini ai lobi...

Il Giotto preosegue comunque la propria preparazione in vista della sedicesima giornata senza troppi intoppi. A meno di non considerare come tale lo smarrimento sul soffitto della palestra della scuola Severi (utilizzata per indisponibilità del PalaBernhardsson) di un pallone, per quanto Simone Roscini dimostri un attaccamento quasi morboso a tutti i suoi Molten. Non si può certo dire che alla truppa di Gigi Schiavon manchino però fantasia e una graditissima (dal Presidente) attenzione ai costi: guardate come si ingegna il coach per recuperare la palla...


Sempre in tema Giotto facciamo presente che il già segnalato portale VolleyPadovano.org(asm) propone un interessante sondaggio sui perché di una stagione di bassa classifica per la nostra squadra. Continuamo a tenere segreta l'identità del curatore di questo sito: di sicuro non si tratta di un giornalista vero, perché non scriverebbe di certo qual è con l'apostrofo...

Sono nel frattempo arrivate le prime offerte per gli oggetti messi all'asta dalla società a copo benefico (fino allo sfinimento vi ricordiamo che potete leggere tutti i dettagli qui) e ovviamente non poteva mancare l'intevento di chi già conosciamo per il cuore d'oro.

In un Paese caratterizzato dal dramma delle note spese gonfiate (in certe aziende fra un po' si dovrà rimborsare anche l'usura delle scarpe, ma questa è un'altra storia...) e in cui quasi tutti cercano l'ingresso omaggio in qualsiasi situazione, ci piacerebbe che per una volta venisse abbandonata la logica della stretta utilità personale. La maglia di Meoni o quella di Pampel (ancor meno - e non ce ne vogliano gli interessati - quelle di Strenghetto o Cibin) non cambiano certo la vita a nessuno, ma comprarle può anche essere un segno di affetto verso le iniziative sociali del Sempre Volley (perché, sia chiaro, qui non si tratta mica di svuotare i fondi di magazzino). Siamo certi che una volta di più gli appassionati padovani - magari anche in gruppo, perché no? - non ci deluderanno.

05 febbraio 2006

SORPASSO IN CODA 

Il Giotto Padova respira - intanto per 24 ore, poi si vedrà - aria di salvezza, superando per tre a uno una diretta concorrente nella lotta per non retrocedere. E' pur vero che la Benacquista Latina è salita in Veneto orfana del suo uomo-faro, il grintosissimo e mai domo Biribanti, e al termine di una settimana in giro per l'Italia niente male (mercoledì sera i pontini hanno giocato a Cagliari), ma l'esito di sfide di questo tipo solitamente esula da considerazioni di tipo tecnico.

Chi si aspettava di vedere una bella pallavolo al PalaBernhardsson è rimasto, forse primo set a parte, piuttosto deluso, ma la posta in palio era talmente alta che a prevalere, come ampiamente preventivabile, sono stati il nervosismo e la paura di sbagliare. Un segnale di quanto il match fosse sentito e catalizzasse la lucidità di tutti è il fatto che più di qualche protagonista a fine gara chiedesse il risultato delle altre partite, dimenticando che si trattava di un anticipo televisivo. Il Sempre Volley, date le circostanze, ha sofferto tanto, forse troppo, per portare a casa i tre punti, ma è inutile atteggiarsi ad esteti quando finalmente si possono osservare due squadre dietro di sè in classifica.

Il Giotto è partito molto bene, imponendo il proprio gioco sin dalle prime azioni e ha portato a casa piuttosto agevolmente il primo parziale. Poi, come spesso accade quando la partita inizia a incanalarsi sul binario del punto a punto, la battuta dei patavini si è fatta via via meno incisiva e il palleggiatore Mikko Esko ha iniziato a distribuire i palloni con minore precisione, consentendo alla Benacquista di rientrare in partita e acquisire un po' di sicurezza in meccanismi di gioco non abituali (Travica per ovviare all'assenza di Biribanti ha spostato Grbic in diagonale: chissà come sarà contento l'opposto di riserva Cipollari...). Sull'uno a uno la gara si è trasformata in un'autentica lotta di nervi e, una volta tanto, la ruota ha girato a favore del Sempre Volley: merito sicuramente di un paio di episodi fortunati, ma anche della costanza di rendimento di Christian Pampel (confermatosi sui livelli di eccellenza della gara contro Verona, ma ovviamente una prestazione positiva emerge soprattutto quando la propria squadra vince) e dei colpi di Peter Veres (forse complessivamente sottotono, ma capace di mettere a terra nel quarto set due palloni quasi impossibili). Sottolineiamo anche la ritrovata sicurezza in ricezione dei nostri.

Non sappiamo se in una valutazione complessiva e non di parte sia giusto che Latina torni a casa con zero punti (ci dispiace principalmente per Marco Molteni, che ribadiamo essere uno dei giocatori più educati che mai ci sia capitato di conoscere), ma è certo che con le due-sconfitte-due in poche ore con Cagliari e Padova i laziali sono iscritti a pieno titolo nelle zone paludose della classifica. Al di là degli aspetti tecnici di questa situazione, ci preoccupa un solo aspetto: si fa un gran parlare - dandola ormai come cosa certa - del ritorno nel massimo campionato di una piazza importantissima come quella di Roma, proprio attraverso l'acquisizione dei diritti della società pontina. Tralasciando la tristezza di un movimento che da più di dieci anni determina ripescaggi e promozioni più che sul campo attraverso ripescaggi, fallimenti, fusioni e trasferimenti di diritti (è lo sport moderno, signori...), cosa succede se la Benacquista dovesse malauguratamente finire in serie A/2? Il rilancio in grande stile della Capitale partirebbe dal piano di sotto? Abbiamo qualche dubbio...

Ora il Giotto sarà impegnato a breve nella trasferta di Montichiari. Una partita che in sede di presentazione ha qualche analogia con quella contro la Marmi Lanza, ossia una formazione partita con ben altri obiettivi e ritrovatasi senza un motivo preciso nei bassifondi della graduatoria. Con l'arrivo del palleggiatore statunitense Donald Suxho l'Acqua Paradiso ha ritrovato gioco e punti, per cui la sfida si presenta come assai ardua per i nostri ragazzi. Confidiamo al solito anche nell'apporto - in termini quantitativi, ma anche di decibel - del pubblico, ieri tornato in alcuni passaggi, forse causa abbiocco post-prandiale (dal latino prandium: non c'entra niente Silvano Prandi), al comportamento di tipo teatrale che per tanti lustri ha caratterizzato il San Lazzaro. Non si sono visti invece i supporter di Latina e il loro armamentario di saluti romani, scritte gotiche e richiami pomposi a valori che la storia dovrebbe aver definitivamente cancellato.

Nel frattempo procede l'organizzazione logistica dell'operazione eBay. Per ora abbiamo fotografato e verificato la disponibilità dei primi oggetti che finiranno all'asta (il via sarà sancito ufficialmente da un comunicato dell'Ufficio Stampa della società, ma già nelle prossime ore la pagina appositamente allestita e un richiamo qui sopra comunicherà i primi link delle aste). Questa settimana andranno on-line un paio di maglie da gioco dell'anno scorso, in entrambe le colorazioni (nera e bianca), un borsone Giotto e un gagliardetto firmato da tutti i giocatori. Ricordiamo a tutti che si tratta di un'operazione benefica e che la base d'asta tiene conto anche di questo, oltre ovviamente al valore intrinseco dell'oggetto. Nelle prossime settimane si alterneranno molti altri items, tra cui - ma questo non è un buon motivo per risparmiare i soldini in vista di quell'occasione - una maglia Giotto firmata da tutti i componenti della squadra. Tra l'altro quest'asta assume un significato particolare perché si tratta di un oggetto regalato appositamente per l'occasione da una persona che l'aveva regolarmente vinta in un concorso: una grande dimostrazione di stile e generosità, non c'è che dire (ma - conoscendo indirettamente di chi si tratta - non avevamo dubbi in proposito...), che siamo sicuri sarà replicata dai tifosi e dagli appassionati che vorranno partecipare.

02 febbraio 2006

GIOTTO PADOVA SU EBAY!!! 

In un'ipotetica lavagna divisa a metà fra buoni e cattivi il nome del Sempre Volley andrebbe sicuramente iscritto nella prima colonna. E non certo perché nel corso dell'attuale stagione agonistica i nostri si siano rivelati particolarmente generosi, regalando parecchi punti agli avversari, ma per il continuo impegno di questa società nel comunicare qualcosa oltre il semplice messaggio sportivo.

Ci vengono in mente le centinaia di bandiere della pace acquistate dai Beati Costruttori di Pace e poi regalate al pubblico, quando ancora il vessillo arcobaleno non era una semplice moda da esporre sul balcone. Oppure gli incassi interamente devoluti ad Emergency. O ancora l'intenso progetto di collaborazione con i volontari del carcere Due Palazzi di Padova. E la presenza dei tipi di Dottor Clown sugli spalti del palasport. Senza dimenticare infine la stagione giocata col logo della Città della Speranza in bella evidenza in quello spazio solitamente riservato al main sponsor. Ma chissà quanti episodi e altri bei gesti dimentichiamo in questo momento... Comunque non si tratta certo di ergersi ad eroi, perché in fondo si tratta di piccole azioni fatte da una realtà di privilegiati. Ci piace però pensare che anche queste cose - se non soprattutto queste - mostrino il cuore che batte sotto il logo stilizzato della società: un motore speciale, condiviso dal primo all'ultimo "dipendente" della struttura, che, nonostante le mille difficoltà pratiche, gira sempre a pieno regime.

Quest'anno - anche in virtù di un abbinamento così pregno di significati extra-sportivi, come quello di Giotto Padova Città d'Arte - abbiamo pensato a lungo a come coniugare sport e impegno sociale. Un giorno, discutendo distrattamente con le segretarie Stefania e Samuela di quanto i nostri tifosi e appassionati siano sempre a caccia di ricordi della squadra, abbiamo fatto due più due e pensato di soddisfare questa fame dei fans, coniugandola con la possibilità di fare del bene. Si dice che al giorno d'oggi ormai tutto è in vendita e quindi non ci scandalizzerà certo per qualche decina di euro buttata via per una t-shirt o un autografo.

Ecco allora che, con la nostra umilissima consulenza, il Sempre Volley sbarca finalmente sulla più gigantesca vetrina del mondo: eBay. Periodicamente saranno messi all'asta capi di abbigliamento sportivo, materiale tecnico e altri gadget di questa e delle passate stagioni sportive. Il ricavato sarà interamente devoluto ad AMIP e ad altre associazioni benefiche, sempre con la massima trasparenza. Un'apposita pagina Internet, opportunamente evidenziata, sarà costantemente aggiornata con l'elenco degli oggetti in vendita e il ricavato raggiunto sino a quel momento. Naturalmente ci sarà la possibilità di farsi autografare gli oggetti aggiudicati, anche se è quasi superfluo dire che in questi casi tutta l'operazione assume significati che prescindono dallo stretto valore intrinseco e da quello collezionistico di una maglietta o di un pallone.

Confidiamo di iniziare già venerdì o sabato con i primi oggetti e vi consigliamo di tenere sott'occhio questa pagina per essere sempre aggiornati...

Buona asta a tutti!

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