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29 novembre 2004

COSCIENZA SOCIALE 

Spesso i massimi protagonisti del mondo dello sport vengono accusati di vivere un po' fuori dal mondo e di non interessarsi mai a ciò che accade al di fuori del proprio universo dorato. Ma non sempre è così e i ragazzi dell'Edilbasso, forse reduci dalla visione di una pellicola di Ken Loach e sapendo che martedì non avrebbero goduto della medesima cornice di pubblico e risonanza mediatica, hanno deciso nel bel mezzo della partita con la Copra Piacenza di manifestare la propria adesione allo sciopero generale contro la Finanziaria del Governo. Ecco perché, dopo un primo set vinto un'altra volta in scioltezza come contro Vibo e Modena, Meoni e compagni hanno incrociato metaforicamente le braccia e offerto l'ennesima prova incolore.

Sarebbe abbastanza sciocco giustificare la terza sconfitta consecutiva chiamando in causa l'assenza di Domotor Meszaros, dato che nemmeno i piacentini sono scesi al San Lazzaro con la loro formazione migliore. Anzi, sono stati proprio gli ex padovani Cavallini e Batte a rimpiazzare al meglio i titolari di reparto Botti e Anderson. L'inviolabilità dello scatolone di via San Marco pare ormai un lontano ricordo, ma ciò che spaventa maggiormente è che la squadra pare vittima di una preoccupante involuzione a livello di gioco e, soprattutto, atteggiamento. Il calendario offre ora, in rapida sequenza, i due derby veneti: prima in casa con la Sisley Treviso e poi contro Verona. Due sfide delicate e da cui, con tutta probabilità, dipenderanno sia l'accesso alla fase finale della Coppa Italia (ricordiamo che sono ammesse le prime otto al termine del girone d'andata) che il profilo complessivo della stagione bianconera. I giocatori, solitamente piuttosto suscettibili quando vengono punzecchiati sotto l'aspetto caratteriale, hanno pertanto due buone occasioni di riscatto: nessuno pretende i sei punti, ma semplicemente la certezza di non aver lasciato nulla di intentato.

Al termine del match comprensibilissimo l'atteggiamento piuttosto spazientito del pubblico. A dire il vero ci saremmo aspettati pure qualche fischio in più dagli spalti, invece molti hanno preferito raggiungere il prima possibile la macchina al parcheggio e recarsi a casa per gustarsi un assai più spettacolare Juventus-Inter. Meno comprensibile invece sentire, da personaggi completamente estranei alla società ma non al mondo del volley, interpretazioni piuttosto fantasiose sui motivi di certi infortuni e dell'atteggiamento complessivo della squadra. Le cassandre e le malelingue esistono in tutti gli ambienti di lavoro, ma forse sarebbe il caso di prestare più attenzione, tenendo per sè alcune impressioni e non spacciandole per verità, a certe leggerezze oppure trarre, in base alla propria coscienza individuale, le conseguenze del caso.

Chiudiamo con una riflessione extra-pallavolistica, ma che riguarda comunque il mondo dello sport. Di notte, magari dopo aver mangiato una pizza particolarmente pesante, ci capita a volte di avere degli incubi. Questa settimana, per dire, ci siamo sognati che veniva condannato per frode sportiva (in sostanza aver cercato di alterare i risultati con mezzi illeciti) il medico della società sportiva più titolata dello sport più seguito del nostro Belpaese. Ma davvero di incubo doveva trattarsi perché il giorno dopo su Gazzetta, Corriere della Sera (un'autentica coincidenza che la proprietà sia la stessa della squadra in questione) e nelle aperture dei principali telegiornali di quella notizia così sconvolgente o non si parlava oppure addirittura si blaterava di assoluzione quasi piena per i soggetti coinvolti. Ci consola sapere che, al di là delle Alpi, i giornalisti francesi dell'Equipe (quello sì, un vero quotidiano sportivo) avevano avuto una nottata analoga alla nostra e in un bel pezzo di commento sostenevano che c'era gran poco da star allegri. In Italia, invece, segnaliamo, trovandoci d'accordo con ogni singola parola ivi scritta sull'argomento, l'informazione senza censura del sito Indiscreto, gestito dal giornalista e caro amico Stefano Olivari.

Per la Juventus non ci sarà certo la gogna mediatica - non siamo mica di fronte all'uomo nero Ben Johnson o al cattivo e sbandato Maradona - né saranno riscritti gli albi d'oro delle varie competizioni. Tanto meno qualcuno presenterà delle scuse a Zeman, reo solo di aver osservato, come avrebbe fatto qualsiasi persona di buon senso, che Vialli e Del Piero assomigliavano più all'omino Michelin che a dei giocatori di calcio. In fondo in Italia la linea difensiva del "tutti colpevoli, nessun colpevole" paga sempre e tutto rimarrà come prima: ci chiediamo se il dottor Agricola non eserciterà più e verrà, come sarebbe normale, licenziato e se verranno sollevati dall'incarico quei dirigenti che, sentenza alla mano, hanno avvallato senza accorgersi di nulla e senza porre alcuna domanda spese farmaceutiche esorbitanti e pratiche di dubbia legalità. Per non parlare dell'allenatore che ora siede addirittura sulla panchina della Nazionale: nemmeno lui si è mai accorto di nulla. "Il gattopardo" di Giuseppe Tomasi di Lampedusa è ambientato nella Sicilia all'epoca dello sbarco dei Mille, ma il suo celeberrimo "cambiare per non cambiare" è attuale come non mai.

25 novembre 2004

HASTA SIEMPRE PALETTARO 

Mentre lungo le strade le prime luminarie - ogni anno sempre prima, tra un po' vedremo le stelle comete a Ferragosto - ci annunciano l'approssimarsi delle terrificanti festività natalizie, la settimana pallavolistica si è divisa essenzialmente tra due ordini di preoccupazioni: in allenamento si è lavorato alacremente per tornare alla vittoria, mentre in ufficio sono stati pianificati i dettagli logistici dell'imminente impegno di coppa Cev.

Rientrato quasi del tutto l'allarme per il lieve infortunio a Meszaros, la speranza dei tecnici è che finalmente la squadra possa esprimersi al meglio con tutti i suoi uomini contemporaneamente. Sinora, infatti, uno dei maggiori limiti dell'Edilbasso è stato quello di funzionare un po' ad intermittenza: nelle prime gare sono saliti sugli scudi i centrali, poi è stata la volta del martello ungherese, infine a Modena si è rivisto il miglior Simeonov. E proprio sull'opposto italo-bulgaro (qui sotto impegnato ad esorcizzare in tutti i modi le recenti sconfitte) si concentrano le speranze per abbattere una squadra dal grande potenziale d'attacco come la Copra Piacenza. Nella quale milita non solo Lorenzo Cavallini, ma anche il cubano Alexis Batte, protagonista di uno scorcio di stagione nel periodo di reggenza lorenzettiana al Sempre Volley. E proprio per Batte - giocatore simpatico e solare come pochi - terremo la barba un po' più lunga del solito e siamo sicuri che lui rispondera ricordandoci che anche Che Guevara la portava così. In effetti basta assai poco per regalarci un sorriso e chissà se aveva ragione Arthur Schopenhauer (un filosofo tedesco, non l'alzatore del Wuppertal) quando affermava che "la vita umana oscilla, come un pendolo, tra il dolore e la noia".



Per quel che concerne l'impegno europeo, la scorsa settimana avevamo applicato una sorta di autocensura nei confronti dei primissimi commenti dirigenziali un attimo dopo la pubblicazione dei sorteggi: basti dire che sono stati citati numerosi animali domestici. E comunque quasi nessuno nutriva alcun dubbio sul fatto che dall'urna sarebbe uscita la trasferta geograficamente più lontana e complicata. Tuttavia, a mente fredda, bisogna giudicare assai benevolo l'esito del sorteggio, perché Padova si è infilata nella parte di tabellone decisamente più abbordabile e, sulla carta, la strada per le final four non appare così proibitiva. Piuttosto desta un pizzico di preoccupazione la situazione politica in Ucraina, paese sull'orlo della guerra civile in seguito alle ultime controverse elezioni presidenziali: possibile che anche lì l'opposizione dia segnali di vita maggiori che nel nostro paese? Esiste tuttavia la concreta possibilità che entrambe le gare vengano disputate in Italia, con buona pace di chi già si preoccupava di riempire le valigie di pacchi di fusilli e di passata di pomodoro: di sicuro un vantaggio per i nostri in chiave campionato, anche se queste soluzioni del tipo "tu giocare due volte in Italia, noi dare te soldi" (tipo i colonizzatori che smerciavano perline colorate in cambio di oro) non sono proprio perfettamente compatibili con la nostra idea di sport e un po' allontanano dalla mente l'atmosfera cosmopolita tipica di queste manifestazioni. Al riguardo comunque la questione si risolverà ufficialmente nelle prossime ore: speriamo in fretta, perché i tifosi devono organizzare l'eventuale pullman per Karkhiv. Partendo adesso, c'è ancora qualche remota possibilità di arrivare in tempo per il fischio d'inizio...

In questo blog non sono mai mancate le divagazioni extra-pallavolistiche. Non pretendiamo certo di andar d'accordo con tutti, ma per fortuna da queste parti il rispetto reciproco non manca e non abbiamo a che fare con gli ultras del Padova, capaci di imbastire una polemica quanto mai assurda con l'allenatore dei biancoscudati Renzo Ulivieri per la partecipazione ad una trasmissione radiofonica giudicata sgradita. Voci di corridoio ci dicono che una volta Francesco Dall'Olio ha mangiato salsicce e costicine alla festa dell'Unità di Modena. Siamo certi che i Lupi Bianconeri non ne faranno una questione di Stato.

22 novembre 2004

IL DOTTOR EDILBASSO 

Alla vigilia del match contro una Daytona Modena in crisi nerissima, un po' tutti temevamo le virtù taumaturgiche dell'Edilbasso. E, puntualmente, la serie negativa dei canarini si è interrotta contro la squadra bianconera: mentre Perugia, Trento, Macerata, Gioia del Colle, Taranto e Verona avevano scampato la sete di rivincita del team di Velasco, Padova non ha avuto, come spesso accade da queste parti, il killer instinct per affossare una preda in grossa difficoltà.

Eppure il primo set, vinto con relativa scioltezza, aveva fatto pensare alla concreta possibilità di conquistare il PalaPanini: invece, complice il lieve infortunio a Dumi Meszaros, la squadra ha progressivamente smarrito il filo del gioco, consentendo il recupero ad una Daytona niente affatto irresistibile. Perché, diciamoci la verità, il valore di una squadra sulla carta conta sino ad un certo punto e se Modena occupa stabilmente da due stagioni le posizioni medio-basse della classifica un motivo pure ci sarà. Certo, possono impressionare i nomi dei campioni olimpici in organico o può incutere timore il passato della squadra più titolata d'Italia, ma francamente l'Edilbasso col suo potenziale d'attacco non può mascherarsi dietro inesistenti grosse differenze tecniche. Come a nulla serve attaccarsi alla giornata piuttosto infelice della coppia arbitrale: sicuramente Santi e Menghini non hanno fischiato al meglio, ma l'incidenza dei loro errori sul risultato finale è assolutamente nulla. Spiace però constatare l'esistenza anche nel volley di una sorta di sudditanza psicologica analoga a quella che favorisce le grandi squadre nel calcio: di cinque decisioni dubbie (quelle che nemmeno mille replay chiariscono), tutte e cinque si sono risolte con un fischio a favore dei padroni di casa. Ci chiediamo poi perché ad alcuni alzatori (ieri Ricardo, ma è una storia antica che passa anche per Blangè, Vullo e tanti altri) sono consentiti tocchi che, paradossalmente, nelle serie minori sarebbero giudicati sistematicamente fallosi.

Ancora una volta una trasferta amara per il fedelissimo manipolo di tifosi al seguito. Che, a quanto pare, però non sono gli unici a conoscere alla perfezione il calendario dei bianconeri: nella notte si è verificato l'ennesimo furto a Villa Italia, con relativa telefonata notturna della Questura a disturbare la quiete di un già difficile sonno presidenziale. Non sappiamo quanto attenti siano questi topi d'appartamento, ma siamo sicuri che sia così semplice smerciare scarpe di quella taglia? Per la cronaca Rob Bontje gira attorno al cinquanta...

I ragazzi del SempreVolley sono adesso chiamati ad una settimana difficile. Senza l'inattesa vittoria di Trento la classifica sarebbe tutt'altro che rassicurante e per di più il calendario offre ora un filotto di partite sicuramente non facili. Dopo aver permesso a Manuel Coscione e a Richard Schuil di assaporare il gusto della rivincita contro gli ex compagni, si attende per domenica al San Lazzaro il ritorno di un altro beniamino del pubblico patavino: sarà infatti di scena a Padova Lorenzo Cavallini e la sua Copra Piacenza. Per l'ex capitano tanti applausi, ma, per favore, non punti...

17 novembre 2004

L'EUROPA SOTTO CASA 

Con un pizzico di orgoglio segnaliamo che "Visto dalla panchina" è il primo organo d'informazione bianconero a dare la notizia dell'abbinamento di Coppa CEV.

Diversi avvenimenti stanno segnando questa settimana che conduce i ragazzi dell'Edilbasso verso la delicata sfida di domenica prossima contro una Daytona Modena in crisi nerissima: mai la formazione gialloblu aveva conosciuto una striscia negativa di sei sconfitte e quindi, sebbene tutti ci auguriamo che questo record possa essere ulteriormente ritoccato verso il basso, ci sarà anche da considerare l'inevitabile desiderio di rivalsa degli uomini di Julio Velasco.

Non si sa bene - e solitamente le rassicurazioni dei dirigenti al riguardo sono un gran brutto presagio - quanto traballante sia la panchina del tecnico argentino, ma nel frattempo il suo connazionale Raul Lozano è stato costretto a far le valigie e lasciare Macerata. Sulla panchina della Lube primatista in classifica (forse nemmeno il presidente dell'Inter Massimo Moratti sarebbe riuscito a confezionare un esonero così poco tempestivo) siederà Mauro Berruto, dopo che la ridda di voci aveva attribuito ai biancorossi anche i nomi di Colin Powell e di Enrico Mentana, recentemente svincolatisi dai rispettivi precedenti impegni professionali.

"In questo mondo di ladri" è il titolo di una (brutta) canzone di Antonello Venditti e di un ancor più osceno film dei fratelli Vanzina. Ma è anche una triste realtà, dato che la sede del SempreVolley è stata visitata, per la seconda volta in pochi mesi, dai soliti ignoti, tra l'altro nemmeno lontani parenti dei simpatici e tenerissimi Tiberio, Peppe, Capannelle e Ferribotte della pellicola di Mario Monicelli. Il bottino ammonta a qualche computer e un po' di materiale tecnico (tute e scarpe), ma il vero dispiacere è il sentirsi violati in casa propria. Per fortuna il tempo della sperduta e raminga sede di Villa Italia volge al termine.

Ma il vero evento di oggi è stato il sorteggio degli incontri degli ottavi di finale di Coppa CEV, competizione che vede l'Edilbasso ammessa di diritto a questa fase come testa di serie. Orbene, dall'urna di Lussemburgo (da mesi preparavamo questa frase, che è un po' la cartina di tornasole dei veri giornalisti, come cornice di pubblico, spalti gremiti, biancoscudati, orobici e un paio di altri termini usati solo dai cronisti sportivi) è uscito il nome della squadra che affronterà i bianconeri nella doppia sfida dell'8 e del 15 dicembre. Si tratta degli ucraini della Law Academy Kharkiv. Ricordiamo ancora quando eravamo bambini - e tutto era più buono, comprese le merendine al cioccolato - e i dirigenti della Juventus dicevano di prestare massima attenzione alle squadre di postini islandesi, ferrotramvieri maltesi o di idraulici ciprioti, regolarmente poi sommerse di gol nei primi turni delle coppe europee. Noi del Kharvik sappiamo poco o nulla (se non che si tratta di una trasferta maledettamente lontana), ma temiamo che il sito della CEV non sia poi di tanto aiuto per un approfondimento. A meno che la rosa dei nostri per l'Europa non sia davvero così striminzita come indicato a questo indirizzo. E Giuseppe Cornio chi è? Avessero almeno inserito in formazione Mike Lambert...

15 novembre 2004

VIBO SPEZZA IL GRISSINO 

Diciamo la verità: eravamo già pronti a raccontare la vittoria dell'Edilbasso sul Tonno Callipo Vibo Valentia (i più distratti pensavano che si trattasse già di un incontro di coppa Cev contro una squadra spagnola), ricorrendo, nella banalità più assoluta, ai giochi di parole sulla nostra squadra che squagliava gli avversari tagliandoli con un grissino. E invece ieri pomeriggio al San Lazzaro impigliati nella rete son finiti proprio i ragazzi bianconeri con una delle prestazioni più opache della stagione.

Ci aveva preavvisati, nel consueto e scaramantico caffé pre-partita, il coach Dall'Olio sulle insidie di questo match e ancora una volta i fatti gli hanno dato ragione. I calabresi hanno portato a casa la vittoria con pieno merito, anzi a dirla tutta se avessero lasciato Padova con tre punti anziché due nessuno avrebbe gridato allo scandalo: al riguardo bisogna solo ringraziare il centrale Felizardo per aver riaperto il quarto set con una sciagurata e plateale invasione a rete. L'Edilbasso ha sempre faticato a dare continuità al proprio gioco, nonostante la buona vena - ancora - di Meszaros e la regia precisa di Meoni. Il breve infortunio dell'alzatore titolare non deve essere un alibi per il black-out nel gioco del SempreVolley a partire dal finale del secondo parziale: Strenghetto ha dimostrato di poter tenere il campo, ma sono stati i compagni a spegnere improvvisamente la luce. Di tutti i fondamentali è clamorosamente mancata all'appello la battuta: non tanto per i numerosissimi errori (ben 23), quanto perché quelle che entravano erano facilmente gestibili dalla ricezione di Vibo.

Una sconfitta non è certo un dramma: la classifica continua a sorridere e il bilancio del cambionato è sin qui ampiamente positivo. In definitiva, considerando la vittoria a sopresa in terra trentina, si può dire che il conto è tornato in pareggio. Però, triste costante nella storia recente della pallavolo bianconera, spiace constatare l'ennesima occasione lasciata per strada per imporsi come qualcosa di più di una semplice outsider di lusso. A Padova comunque l'ambiente è sempre tranquillo, anzi alcuni si chiedono se ci sono ancora le terribili sfuriate del presidente Sartorati. A noi non risulta, per quanto Simone Roscini abbia pensato bene di sfuggire in questo modo al discorsetto presidenziale:



Nonostante l'amarezza per il risultato sul campo, non sono mancati alcuni motivi di sorriso nella giornata. Innanzitutto la bella cornice di pubblico, sebbene non si trattasse certo di un incontro di cartello. Pare, comunque, che anche la sera prima ben 4.000 padovani avessero scelto l'uscita al Palasport per il concerto (?) di Max Pezzali: chi l'avrebbe mai detto, per una volta ci tocca dire che stare a casa a guardare la tv non sarebbe poi stata un'idea così malsana...

C'è stato poi l'omaggio alimentare della squadra ospite: una confezione di tonno gentilmente offerta dallo sponsor. Il gatto di casa ringrazia sentitamente.

Il vero motivo d'orgoglio della giornata di ieri è stato comunque il concretizzarsi di un progetto sociale che vede il SempreVolley a fianco dell'associazione Tangram, operante nel carcere Due Palazzi di Padova. Sugli spalti erano infatti presenti alcuni dei trentacinque detenuti che hanno seguito un corso per conseguire la specializzazione di arbitro CSI. Ora non possiamo esimerci dalla poco elegante considerazione che nessuno meglio di un ladro può intraprendere questa carriera e ricordare quella splendida battuta di Osvaldo Bagnoli che, rientrando negli spogliatoi dopo un Verona-Juventus e incrociando nel tunnel un carabiniere, disse - indicando il locale riservato alle giacchette nere - "se sta cercando i ladri, sono in quella stanza!". Ben sette ospiti del Due Palazzi hanno seguito ieri, grazie ad un permesso speciale, la partita dal vivo. A dire il vero non ci è stato detto se hanno fatto tutti rientro nell'istituto penitenziario, ma in caso di incidente diplomatico era già pronto il piano di riserva che prevedeva il sacrificio di Aljiosa Orel.

Ci permettiamo di scherzare sull'argomento confidando che i nostri lettori sappiano bene quanto queste iniziative ci trovano concordi. Crediamo fortemente in questi progetti di reinserimento sociale e mai ci permetteremmo, com'è invece triste usanza comune, di giudicare "questi servi disobbedienti alle leggi del branco (...) che dopo tanto sbandare è appena giusto che la fortuna li aiuti" (Fabrizio De André). C'è chi magari li liquida semplicemente come "brutte facce", senza nemmeno provare a fermarsi per capire un motivo, una ragione, per strappare un sorriso e una goccia di umanità. E' sempre più facile alzare le spalle e chiudersi nelle proprie vigliacche paure, girare gli occhi da un'altra parte e magari credere ai bei signori imbellettati in giacca e cravatta. Quelli che probabilmente non hanno mai rubato in un supermercato. Ma magari l'hanno costruito. Sempre rubando. Perché, come diceva già Bertold Brecht, spesso chi opera nell'alta finanza è assai più pericoloso e crea più danni sociali di chi le rapina. E noi, sempre a fianco di chi viaggia in direzione ostinata e contraria, concordiamo.

10 novembre 2004

PALETTARO TV 

Mentre il sito ufficiale assume pian piano una connotazione sempre più completa, anche grazie all'apertura del tanto atteso forum (caratteristica richiesta a gran voce dai tifosi), l'amichevole concorrenza interna tra le pagine Internet dedicate al Sempre Volley ci porta ad offrire ai nostri lettori un'autentica esclusiva. Si tratta della ripresa, direttamente dalle tribune del PalaTrento, dell'ultimo punto della fantastica sfida di domenica tra Itas Diatec e Edilbasso & Partners. Ringraziamo per il filmato l'amico e tifoso Matteo Eccher, improvvisatosi cameraman per gli amici bianconeri.



Ci spiace solo poter offrire il filmato in un formato che non ci piace affatto e con una compressione di non eccelsa qualità: purtroppo le nostre limitatissime risorse finanziarie non ci permettono di andare oltre i semplici strumenti gratuiti che troviamo in giro per la Rete. Un po' però ci piace anche mantenere questa dimensione "corsara" e alla fine non sempre i bootleg sono peggiori dei dischi originali...

08 novembre 2004

IL ROMBO DEL DOMOTOR 

Delle due l'una: nella sfida tra Itas Diatec e Edilbasso & Partners o i trentini risolvevano la sindrome del PalaGhiaie (zero vittorie casalinghe in questa stagione) oppure i nostri dimostravano di saper affrontare le trasferte con ben altro piglio rispetto alle ultime deludenti uscite. Il verdetto finale sorride ai bianconeri che incassano con una prestazione collettiva decisamente convincente la posta piena e si mantengono incollati ai quartieri altissimi della classifica.

Già la settimana di buoni allenamenti aveva fatto intravedere qualche presagio positivo, ma non sempre questi segnali si concretizzano poi nel giorno della partita. A parole non ci crede nessuno, ma anche la cabala ha giocato un ruolo importante nel 3-1 di ieri: nel rituale bianconero sono state introdotte diverse novità, dal cambio di tuta per lo staff (la collezione autunno-inverno prevede il nero) alla scelta di un nuovo albergo nel capoluogo trentino. Il palettaro ha inoltre preso lezioni di guida per poter condurre un giorno la mitica Pupo Mobile col cambio automatico: l'esame è stato passato, ma per ora l'ingaggio prevede solo un posto come seconda guida, un po' come Wurz, eterno collaudatore McLaren.

In partite in cui tutto sembra funzionare al meglio è sempre difficile individuare qualche performance individuale di rilievo, ma è indubbio che Domotor Meszaros, ex di turno con qualche rancore, ha portato alla causa un contributo non indifferente. Ma davvero tutti i titolari - cui si è aggiunto un ottimo Tovo per Bontje negli ultimi due parziali - si sono espressi su livelli di eccellenza: non fosse stato per un iniziale parziale di 8-1 a favore dell'Itas in avvio di terzo set, l'Edilbasso ha sempre mantenuto le redini del gioco. La prova che tutti i meccanismi hanno funzionato a dovere è stato il relativo scarso lavoro in panchina: solo un paio di time-out e qualche sostituzione per la battuta, tanto che ci sarebbe stato tranquillamente il tempo per risolvere un Bartezzaghi dei tempi migliori della Settimana Enigmistica.

A volte, specie contro squadre più attrezzate, capita di vincere più per demeriti altrui che altro: non è certo stato il caso di ieri in un match in cui Padova ha dimostrato di saper condurre anche sul piano dei nervi e del carattere. Ora l'unico rischio - che Francesco Dall'Olio saprà sicuramente tenere lontano - è quello di rilassarsi in vista di una partita sulla carta più semplice, contro la neo-promossa Vibo Valentia: i risultati di ieri (più o meno sei sorprese su sei incontri) dimostrano che questo è un campionato strano, giocato sul filo dell'equilibrio.

Un proverbio americano, invero piuttosto sciocco e ripreso anche da Forrest Gump, dice che la vita è come una scatola di cioccolatini: non sai mai quello che ti capita (e di solito - aggiungiamo noi - quello che ti piace lo hanno già finito). Però anche in queste banalità, come nei detti popolari, c'è sempre un fondo di verità: la scorsa settimana ci lamentavamo per la scialba prova di Montichiari e forse inconsciamente ci apprestavamo ad un altro triste ritorno notturno a Padova. Invece, dal cilindro e dall'orgoglio di questi giocatori, è uscita una vittoria coi fiocchi. In sette giorni possono quindi capitare sorprese dolci come il tortino caldo al cioccolato che ha suggellato la cena festosa di ieri sera. Già, la vita è proprio come una scatola di cioccolatini...

04 novembre 2004

VERSO TRENTO 

Archiviata la parentesi della gara delle stelle a Montichiari - a proposito: salutiamo Diego Zilio del Mattino di Padova, che non abbiamo visto in tribuna stampa al PalaGeorge, ma ha avuto le nostre identiche impressioni sulla partita - riprende il campionato con la trasferta dell'Edilbasso a Trento. L'Itas Diatec non attraversa un periodo di forma brillantissimo, ma è comunque reduce dalla vittoria fuori casa a Piacenza e ha sfruttato la pausa per perfezionare il recupero fisico del suo alzatore titolare, quel Paolino Tofoli che proprio nella squadra bianconera mosse i primi passi nel volley di alto livello.

In casa SempreVolley la settimana è stata dominata dal pensiero sui possibili rimedi per questo cronico mal di trasferta. Sono stati attivati psicologi di fama mondiale, affermati motivatori aziendali e contattati i massimi luminari della medicina sportiva. Tanti studi non hanno però portato ad alcun risultato apprezzabile: forse davvero l'unica soluzione è affrontare queste gare con la massima tranquillità e la consapevolezza di potersela giocare alla pari su tutti i campi. Qualcuno aveva anche paventato il ricorso a qualche pratica farmacologica ai limiti del lecito, ma questa foto dimostra che l'unica forma di doping che transita dalle parti di Padova è facilmente rintracciabile su qualsiasi scaffale di un supermercato. Ecco come viene solitamente ingannata l'attesa di una partita fuori casa dell'Edilbasso & Partners:



Oltre al già citato Tofoli, altro ex di turno dell'incontro sarà il nostro Domotor Meszaros, scaricato forse senza troppa eleganza e con eccessiva fretta dalla dirigenza trentina due stagioni orsono. Il magiaro, che sarà ospite assieme a Beppe Cormio (il direttore generale ha vinto di un soffio il ballottaggio per la presenza in studio con Antonio, valente collaboratore del Palasport San Lazzaro) della puntata settimanale di "Zona Volley", farà certo leva sulla sua voglia di riscatto per regalare un risultato favorevole alla propria squadra. Magari galvanizzato anche dai numerosi auguri di compleanno che gli sono giunti attraverso le frequenze di questo blog. Ah già, perché l'indirizzo e-mail, almeno così ci suggeriscono in tanti, per contattare i giocatori presente nel nuovo sito pare non funzionare...

01 novembre 2004

FOTOCRONACA DA MONTICHIARI 

Fine settimana senza campionato, ma, ovviamente, non senza pallavolo: al PalaGeorge di Montichiari è andato ieri in scena il tradizionale appuntamento dell'All Star Game e da parecchi anni la rappresentanza padovana alla gara delle stelle non era così folta.

Nelle fila della nazionale italiana, esaurita per molti giocatori con le Olimpiadi di Atene la parentesi azzurra, sono ormai perdine importanti sia Venceslav Simeonov (ieri rimasto però sempre desolatamente in manchina per il protrarsi dei ben noti fastidi muscolari) che Leonardo Morsut, autore di una prova molto convincente nel corso della gara contro i migliori giocatori di A2.



La selezione degli stranieri della massima serie ha visto invece scendere in campo Arkadiusz Golas: il centrale polacco è forse stato tradito dall'emozione e ha sbagliato qualche battuta di troppo, ma in fondo c'è tantissimo tempo per crescere e magari diventare come il leggendario Youri Sapega, che però già al primo All Star Game conquistò partita e titolo di MVP dell'incontro. E comunque i balzi del centrale polacco non sono certo passati inosservati.



Ma la vera stella della giornata è stato indubbiamente Francesco Dall'Olio, chiamato a guidare, come riconoscimento per gli ultimi due anni di splendida conduzione della panchina bianconera, il gruppo di campioni di A1. Nonostante la mancanza dei fidati punti di riferimento (nel dubbio cambi e time-out sono stati chiamati in misura ridottissima) e il carattere amichevole della manifestazione, Pupo ha condotto i suoi uomini con la consueta grinta e sagacia tecnica, arrivando ad un passo dal mettere il bastone tra le ruote della festa azzurra. Il vero tocco di classe è stata però l'impeccabile mise con cui il tecnico si è presentato in campo: con le nostre orecchie abbiamo sentito diversi apprezzamenti indirizzati al nostro allenatore e, addirittura, qualcuno si è chiesto cosa ci facesse Paul Newman in campo...



C'era ancora tanta Padova nel passato di molti protagonisti della manifestazione (Fei, Pippi, Vermiglio, Babini), ma il nostro ricordo migliore della giornata rimane questo mitico striscione:



Molto spesso ricicliamo battute altrui, qualche volta addirittura le ripetiamo più volte. Agli sbadati ricordiamo che nella notte tra sabato e domenica bisognava portare indietro di un'ora le lancette dell'orologio. L'ora legale non è più in vigore: i nostri lettori simpatizzanti di Forza Italia possono tirare un sospiro di sollievo.

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