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29 luglio 2005

LA NUOVA MAGLIA IN ANTEPRIMA 

A poco più di quindici giorni dall'inizio del raduno pre-campionato, il quadro della nuovissima Giotto Padova è praticamente completato e la situazione è assai tranquilla. Definitivamente archiviate le incomprensioni relative all'affaire Meszaros, ora si teme solo la possibile crisi depressiva del tecnico Berruto per la mancata iscrizione del suo Torino alla serie A di calcio. I granata però, si sa, hanno la scorza dura e questa sorta di attitudine alla sofferenza potrebbe tornare utile nel corso della stagione: vedi mai che Tovo si esibisca, come in un lontanissimo derby, in una delle sue celebri invasioni a muro in occasione del match point...

A livello tecnico manca ancora l'ufficializzazione dell'acquisto del palleggiatore titolare, ma si tratta di un segreto di Pulcinella: già da parecchio tempo è stato infatti definito l'accordo con il finlndese del Noliko Mikko Esko.

I tifosi più curiosi in questi giorni si sono sbizzarriti per carpire qualche informazione in più sui tanti volti nuovi della formazione bianconera. In tal senso si è rivelata utilissima la tv satellitare (comunque benemerita perché permette di evitare il desolante squallore della programmazione estiva di Rai e Mediaset): le frequenze di Sky e Eurosport hanno trasmesso parecchie gare di Germania (Pampel e Andrae) e Finlandia (Olli, Hietanen e Esko) e hanno permesso un primo approccio con i giocatori che saranno protagonisti quest'anno al San Lazzaro. Le prime impressioni, specie per quel che riguarda i meno noti finnici, sono senza dubbio rassicuranti.

A noi, e non lo scriviamo certo in osservanza di chissà quale aziendalismo, questa nuova fase del Sempre Volley pare assai intrigante e potenzialmente foriera di sorprese positive. Non la pensa invece così la crocchia di prezzolati addetti ai lavori - si tratta probabilmente di quegli stessi espertoni che l'anno scorso indicavano come sicura sorpresa della stagione Montichiari, poi invischiata nella zona retrocessione per tre quarti di campionato... - che in un sito specializzato relega Padova all'ultimo posto del ranking di A/1 in compagnia delle sole neopromosse Cagliari e Santa Croce sull'Arno. Vedremo se riusciremo o meno a smentirli.

Prosegue nel frattempo anche la preparazione logistica della nuova stagione. Particolare attenzione, data anche la natura culturale e artistica del progetto di denominazione della squadra, viene riservata allo studio della nuova maglia di gioco. Il blog è in grado - questa sì davvero un'anteprima assoluta - di regalare ai suoi lettori un primo bozzetto del lavoro dell'architetto Peter Paul Eberle. Un solo dubbio: ma le stelle (bellissime) che richiamano la volta affrescata della Cappella degli Scrovegni ci saranno anche sulle divise eleganti della panchina?



Prima di chiudere uno sguardo al calendario. Puntuale anche quest'anno è arrivato il 29 luglio. Il giorno di chi è predestinato a segnare pagine importanti nel firmamento del volley: Andrea infatti sta festeggiando il suo compleanno. Andrea Zorzi... e chi se no?

20 luglio 2005

SCACCO MATTO 

Uno dei grandi paradossi dell'Italia - come notava argutamente qualche lustro fa Ernst Hemingway (siamo comunque certi che l'autore de "Il vecchio e il mare" e "Per chi suona la campana" oggi si soffermerebbe su ben altre stranezze del Bel Paese...) - è che metà della popolazione non legge assolutamente mai un libro, mentre l'altra metà i libri... li scrive! Chi di noi non ha infatti avuto un compagno di classe che ha pubblicato una terrificante raccolta di poesie oppure un collega di lavoro che, nei ritagli di tempo, confezionava quello che (solo) lui riteneva il capolavoro letterario del secolo?

In questo intricato e certamente sovraffollato (comunque, se in libreria finiscono le "opere" di tanti comici televisivi e di gente tipo Emilio Fede o Bruno Vespa - oddio, a pensarci bene non che appartengano ad un'altra categoria... - abbiamo più o meno tutti il diritto di definirci scrittori) universo letterario mai però ci saremmo immaginati di imbatterci in un agile volumetto di un centinaio di pagine, firmato nientemeno che dal neo allenatore della Giotto Padova Mario Berruto.

"Andiamo a Vera Cruz con quattro acca. Storie di sport e scacchi matti", uscito per i tipi di Bradipolibri, è una storia che ha inizio nel cuore del Magadascar e più precisamente al mercato di Antanarivo, dove l'autore e Monsieur Do, strampalato insegnante di educazione fisica in una scuola missionaria, rimangono incantati da una scacchiera intagliata a mano da un artigiano locale. Da quella visione prende spunto un'immaginaria e onirica partita di scacchi: Berruto passa in rassegna pedoni, torri, alfieri, re e regine pescando sia tra i grandi personaggi della storia dello sport (citiamo, a caso tra i tanti, Bubka, Maradona, Tyson, Michael Jordan, gli All Blacks) che tra atleti che a stento raggiungono la notorietà presso gli addetti ai lavori (come la maratoneta svizzera Gabriela Andersen-Scheiss, cui è dedicata la copertina), senza tuttavia dimenticare le storie - ugualmente importanti - di persone semplici, i cui destini si sono più o meno casualmente incrociati col mondo dello sport. Ciascun breve ritratto è affrescato con un tratto delicato, leggero, spesso lievemente ironico e talvolta malinconico; alla grandezza della prestazione sportiva è sempre abbinata una riflessione, vuoi psicologica, vuoi filosofica o più semplicemente di buon senso e semplice umanità, doti che sembrano abbondare tra i valori del nuovo coach patavino. In definitiva Berruto, con una scrittura decisamente scorrevole e sempre piacevole, scavalca i confini dell'agonismo puro e semplice, del record, della vittoria e dell'impresa, a dimostrazione che lo sport spesso altro non è che lo specchio della vita e non un universo a parte. Questo sia che si parli di grandissimi campioni che di persone che a malapena riescono a sbarcarci il lunario.

I maligni potrebbero pensare che l'acquisto, la lettura e la recensione di questo libro rappresentino una sorta di captatio benevolentiae di chi scrive per conquistare la tanto agognata riconferma sulla panchina del Sempre Volley. Invece parliamo semplicemente da amanti della buona lettura. E questo è senza dubbio un bel libro. E se poi, come diceva ancora Hemingway, un libro altro non è che la punta di un iceberg, abbiamo tutta l'impressione che a Padova ci troveremo a che fare con una bella persona.

14 luglio 2005

RICOMINCIAMO 

I più giovani di certo non lo ricorderanno, ma il giorno del suo rientro in tv, dopo un arresto quanto mai dubbio, Enzo Tortora - uno che ha fatto il carcere per davvero, mica un Cesare Previti qualsiasi... - esordì così: "E allora, dove eravamo rimasti?". In questi ultimi mesi le cassandre hanno più volte annunciato ai quattro venti, fortunatamente scarsamente ascoltate, le proprie catastrofiche visioni sul futuro della società di fatto più longeva del volley nazionale, ma anche quest'anno le nefaste previsioni non si sono avverate.

Ieri, nella cornice dell'Accademia Palace Hotel, il Sempre Volley ha alzato il sipario sulla nuova stagione agonistica, ricca come non mai di sorprese e volti nuovi. La sala congressi era gremita come poche altre volte in passato e per questo un particolare plauso va fatto all'addetto stampa Carlo Vettore che, nonostante un improbabile ciuffo ribelle e l'imminente partenza per un lungo viaggio dalle parti dell'Asia, è stato capace di radunare un numero incredibile di testate. L'elevata affluenza va anche però letta come innegabile segno di curiosità e di un clima positivo e carico di energia verso questa nuova avventura.

Due i pezzi forti della giornata: l'annuncio del tanto sospirato sponsor e la presentazione del nuovo allenatore.

Per quel che riguarda il primo aspetto il Sempre Volley nel prossimo campionato assumerà la denominazione "Giotto". Sgombriamo immediatamente il campo dagli equivoci: non si tratta né dell'omonimo centro commerciale in via Venezia né di una clamorosa iniziativa di sponsorizzazione da parte dei potenti della terra, il G8 appunto. A griffare le maglie dei bianconeri sarà infatti un consorzio (Giotto - Padova città d'arte è la denominazione completa) volto a valorizzare, in Italia e nel mondo, la figura del celeberrimo pittore toscano del Trecento (nota per i lettori meno raffinati: proprio quello della o disegnata, su cui girano infinite versioni di una zozzissima barzelletta che ormai non si racconta più nemmeno nella più scalcagnata delle caserme) che ha affrescato, tra le altre, la Cappella degli Scrovegni. Si tratta di un abbinamento di sicuro prestigio e che andrà onorato nel migliore dei modi.

I tifosi, si sa, sono comunque giustamente molto più interessati agli aspetti tecnici che a quelli economico-finanziari della squadra e così passiamo immediatamente al piatto più gustoso del giorno, cioè il primo incontro di Mauro Berruto con la sua nuova dimensione lavorativa. Non nascondiamo che esisteva già una pregressa simpatia nei confronti del tecnico torinese, in cima alla lista dei desiderata quando si è trattato di mettersi alla ricerca di un sostituto per Pupo Dall'Olio, e le prime impressioni non hanno fatto altro che confermare quanto di buono già pensavamo. Sui media locali troverete ampi stralci delle prime dichiarazioni del nuovo coach e lasciamo quindi volentieri il compito della nuda cronaca a chi sa fare questo mestiere assai meglio di noi. Ci preme sottolineare solo come il buon Mauro, di fronte ad una squadra che è nei fatti innegabilmente assai giovane e inesperta, non si è trincerato dietro alle solite e banalissime dichiarazioni prudenti (tipiche, appunto, delle conferenze stampa di inizio anno), ma ha giustamente affermato che con il duro lavoro in palestra e l'affiatamento la gioventù può trasformarsi in un elemento di forza di questo gruppo. Insomma, Berruto non mette affatto le mani avanti e questa è sicuramente una bella novità rispetto allo standard di chi si siede in panchina. E d'altra parte che Mauro Berruto non sia un tecnico come tutti gli altri lo dimostra pure il fatto che è autore di un libro ("Andiamo a Vera Cruz con quattro acca: Storie di sport e scacchi matti", uscito per i tipi di Bradipolibri), di cui presto parleremo, che parla di sport e non solo: la speranza, davvero viva, è che quest'anno si potrà discutere di tante cose, non solo delle pagine pallavolistiche della Gazzetta dello Sport o della diagonale avversaria. Rimane in sospeso un unico doloroso e interessato aspetto, ossia la conferma del palettaro in panchina: c'è stato un primo contatto, ma manca ancora l'ufficialità e sarebbe un sogno se questa avvenisse proprio sulle frequenze del blog...



Nei prossimi giorni ci avventureremo alla scoperta dei nuovi giocatori e della nuova stagione agonistica. Nel pomeriggio sono attesi i calendari, con l'assurdo turno del 26 dicembre: in molti sono pronti a raccogliere le scommesse circa una trasferta natalizia in quel di Cagliari o Vibo Valentia.

Al termine della chiacchierata consueto aperitivo benaugurante e poi via al buffet. E qui si è visto chi si è tenuto in forma in questi mesi: l'allenatore in seconda Simone Roscini e il team manager Sandro Camporese hanno spazzolato i vassoi di tramezzini e pizzette in men che non si dica. Eh sì, la nuova stagione è davvero ricominciata...


01 luglio 2005

SENZA PAROLE 

Pensavamo fosse passata la tempesta delle notizie poco liete e invece, inaspettata, è arrivata la conferma della cessione anche di Meszaros. Siamo amareggiati e una volta tanto pure, a dispetto di una certa prolissità, senza parole.

Lasciamo carta bianca sullo spazio dei commenti, lasciando in sospeso il nostro pensiero, ben diverso da quello che ci si potrebbe immaginare pur capendo tutte le circostanze e le problematiche della piazza padovana.

Amarezza, tanta. Quella sì.

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