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31 gennaio 2005

ODISSEA TARANTINA 

Ci dispiace molto per l'influenzato Marco Vicini, ma quando venerdì pomeriggio ci è giunta notizia che avremmo preso il suo posto, sia all'andata che al ritorno, nel trasferimento aereo per la trasferta di Taranto abbiamo subito egoisticamente pensato all'aver scampato un massacrante e interminabile viaggio in macchina. E invece - mai esultare prima del dovuto - alle due e mezza di notte (appena sei ore abbondanti oltre la conclusione del match) una ciurma di ragazzoni alti oltre due metri e con la tuta bianconera ancora si aggirava per l'aereoporto di Orio al Serio in attesa di recuperare i bagagli e salire sul pullman che li avrebbe riportati a Padova solamente alle prime ore dell'alba.

La vera fortuna in tutta questa odissea è stata che il morale della truppa era comunque altissimo, conseguenza della bella vittoria per tre a uno nella città bimare. Un'altra prestazione da incorniciare che, comprendendo la coppa Cev, porta a sette le vittorie dell'Edilbasso nelle ultime otto partite. E fortuna che c'è chi, dopo lo stop di Macerata, ha parlato pure di momento di crisi...

Al PalaMazzola tutti si sono espressi egregiamente, ma una parola in più deve essere necessariamente spesa per Garghella. E' stato infatti il giovane Andrea a vestire la maglia rossa del libero (e pensare che quando - vedi sopra - ci era stato detto di prendere il posto di Vicini pensavamo finalmente anche ad un nostro debutto in campo) e ancora una volta il ragazzo si è calato alla perfezione nel nuovo ruolo. A questo punto, inutile stupirsi o considerare l'evento come qualcosa di straordinario: Garghy ha qualità tecniche e caratteriali ben precise ed ora sta a lui decidere se divertirsi ancora qualche anno a buttar giù palloni in attacco o se dedicarsi del tutto a questa specializzazione che lo può davvero lanciare come uno dei prospetti più interessanti del panorama pallavolistico nostrano.

Non solo Garghella, comunque: Meszaros e Simeonov hanno attaccato un'infinità di palloni con percentuali mostruose (non fidatevi delle statistiche di Lega: anche qui, come a Gioia del Colle, gli addetti pugliesi non hanno certo brillato per precisione); Golas e Bontjie hanno fornito il loro prezioso contributo in attacco e crescono di partita in partita a muro; Meoni (ne avremmo in ogni caso parlato bene: grazie mille per il passaggio fino a casa!) è il consueto regista dalle mani d'oro. E poi ci piace ricordare l'apporto fornito alla causa ieri da Filippo Strenghetto: in tutti e quattro i finali di set è entrato in battuta e il suo servizio ha sempre messo in estrema difficoltà la ricezione tarantina. E' mancato solo l'ace per far scattare in piedi tutta la panchina a cantare il coretto a lui dedicato.

Dall'altra parte della rete una formazione che con questa sconfitta mette mezzo piede in serie A/2, anche a fronte di un calendario futuro non proprio agevolissimo. La prestazione assai opaca di Cantagalli non ci toglie dalla testa la convinzione che certi giocatori rischiano di compromettere il ricordo del loro esaltante passato con l'incapacità di appendere le scarpe al chiodo prima che la parabola discendente della loro carriera diventi ripidissima. In questo il confronto con Andrea Zorzi, lì presente come commentatore per Sky, è impietoso.

La gara è sempre stata condotta piuttosto agevolmente da Padova, la cui furia agonistica si spiega anche forse con il timore di non raggiungere in tempo l'aereoporto di Brindisi (e chi sapeva che lì ci si sarebbe fermati per "sole" quattro ore e mezza?) per il volo di ritorno. Da parte nostra abbiamo barato dicendo un paio di volte a Pupo che non aveva più time out a disposizione; il solo Davide Tovo ha deciso di aggiungere un po' di pepe allla partita, vanificando con uno scontro frontale con Stelmach (come ai bei tempi delle giovanili il centrale rodigino vagava infatti per il campo travolgendo chiunque gli si parasse nelle vicinanze) il set point del secondo parziale, poi immancabilmente perso. Bella e calorosa - ma nei limiti della correttezza - l'atmosfera del nuovo (e bello) impianto di gioco tarantino, a dimostrazione che qualche innocuo fischio è comunque preferibile a partite giocate in silenziosissime cattedrali nel deserto.

Ma al solito, al di là degli aspetti tecnici, una due giorni di full immersion con il Sempre Volley permette di arricchire il già ricco campionario di episodi divertenti e aneddoti vari. A parte il solito telecomando mancante (è forse in atto un boicottaggio?) nelle sedute di video meeting di coach Dall'Olio e la cura maniacale nelle scelte gastronomiche da parte del team manager (già impegnato a verificare, in visa della trasferta spagnola di Cev, l'esatta dizione di los gamberones e di bucatinos all'amatricianas), si registra una new entry per quel che riguarda la casistica dei riti scaramantici pre-match. Novità per l'Edilbasso, ma a dire il vero un autentico classico tra le cose che, secondo la saggezza popolare, portano bene. Non volendo addentrarci, stante l'argomento, in dettagli troppo approfonditi vi diciamo soltanto che, scendendo dal pullman prima dell'allenamento di rifinitura della domenica mattina, Francesco Dall'Olio - distratto o più probabilmente già concentratissimo sul lavoro che lo attendeva - ha posato la sua Nike non esattamente sopra un piatto di lenticchie. Avrà voglia il coach di ripetere l'odorosa esperienza ad ogni trasferta? I possessori di cagnolini di Vibo Valentia possono già prepararsi ad una passeggiata nelle vicinanze del palasport...

27 gennaio 2005

PER NON DIMENTICARE 

Oggi è una data un po' particolare, perché il 27 gennaio di 60 anni orsono venivano abbattuti i cancelli del campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau. Per questo - e per ricordare anche la corresponsabilità italiana all'orrore della Shoah, attraverso le leggi razziali e la persecuzione nel nostro paese dei cittadini ebrei - in tutta Italia, attraverso manifestazioni e iniziative varie, si celebra il "Giorno della Memoria", riconosciuto da una legge del Parlamento e condiviso quasi tutti gli schieramenti. In uno Stato in cui alcuni, fortunatamente sparuti, rappresentanti ufficiali ancora rimpiangono il periodo in cui i treni arrivavano in orario non è davvero poco.

Circostanze come questa (ma pretesti ce ne sarebbero ogni giorno) ci ricordano che in fondo parlare di fischi sì/fischi no, della fidanzata di Orel, dello spinello di Giba o delle scelte tattiche di Pupo è discutere del nulla. Ma è un nulla che ci piace parecchio e sarebbe ipocrita non continuare a farlo: l'importante è fermarsi, anche solo un attimo, a riflettere. Per non dimenticare. Perché numeri tatuati a fuoco sulle braccia - come il famoso 174517, haftling (letteralmente "pezzo") di Primo Levi - sono macchie che ci portiamo dentro per il semplice fatto di essere uomini e l'unico modo per cancellarle è fare in modo che simili barbarie mai più accadano. Se è questo è un uomo, io dico sì.

Torniamo a noi: finalmente designate le sedi delle prossime gare di coppa Italia e Cev. Per la manifestazione tricolore i nostri affronteranno la gara di quarti di finale (giovedì 24 febbraio) contro la Lube Macerata a Sansepolcro, in provincia di Arezzo. La speranza è quella di strappare il ticket di ingresso alle fasi finali che si svolgeranno nel weekend seguente a Forlì, ma, sia per consolarsi o - come tutti speriamo - per festeggiare, è già in atto un censimento degli agriturismo della zona per individuare la meta del ristoro post-gara. Confermati invece i rumours che davano per probabile l'assegnazione delle final four di Cev a Palma di Maiorca: a parte il vergognoso ritardo con cui è stata ufficializzata la scelta (forse serviva qualche altro benefit per convincere definitivamente i commissari europei: non ci stupiremmo di vederli quest'estate in vacanza nelle Baleari...), qualche piccola speranza per Padova era giunta dall'opzione di Tenerife per le finali di Champions League femminile, nell'illusione che in un'ottica spartitoria due finali in terra iberica fossero un bottino francamente eccessivo per un movimento che non ha certo una tradizione consolidata come quello italiano. In più si aggiunge ora il problema, contraltare comunque di un calendario sin qui molto favorevole (la parte alta del tabellone era indubbiamente meno agevole), di affrontare già in semifinale la squadra di casa: a questi livelli, tuttavia, non dovrebbero esistere problemi di condizionamento arbitrale o simili.

E il campionato? Quasi ci si scorda dell'imminente trasferta a Taranto dell'Edilbasso. La squadra pugliese, immischiata nella lotta per non retrocedere, ha trovato nuova linfa dall'innesto del palleggiatore ceco (battuta orrenda: alza ad occhi chiusi) Zapletal e ha appena colto un'insperata vittoria in quel di Perugia. Tuttavia rimane una formazione più debole (le classifiche vorranno pur dire qualcosa)della nostra, al di là dello scintillante nome di Cantagalli in rosa: il tempo passa per tutti, nonostante sia umano cullarsi nell'illusione di rimanere sempre gli stessi.

Piccola chiusura dedicata al FantaSempreVolley (il link nella colonna qui accanto), torneo virtuale riservato ai tifosi e agli amici bianconeri e gestito con grande impegno da Roberto Tobaldo. I partecipanti "vip" al gioco - gli atleti Andrea Garghella e Lorenzo Cavallini, il d.g. Giuseppe Cormio, il giornalista Massimo Salmaso e il sottoscritto - sono già stati miseramente eliminati, segno che i veri intenditori di pallavolo non stanno né in campo né ai suoi bordi.

24 gennaio 2005

IL VOLTO BUONO DELL'EDILBASSO 

Qual è il vero volto dell'Edilbasso & Partners, quello delle opache prestazioni contro Gioia del Colle e Macerata o quello dell'esaltante vittoria di ieri ai danni della Bre Banca Lannutti Cuneo? Comunque sia - anche nello sport, come in tutti i campi della vita, lo spazio per la memoria è poco e conta sempre solo l'ultima prestazione - Padova incamera tre punti importantissimi, si attesta in una onorevolissima quinta piazza della classifica e può affrontare il momento decisivo della stagione sull'onda di una brillantezza di gioco finalmente ritrovata.

Forse per la prima volta nel corso dell'anno Francesco Dall'Olio ha potuto contare sull'intera rosa in perfette condizioni fisiche; particolarmente difficile si è rivelata quindi la scelta della formazione titolare, specie per quel che riguarda il ruolo di schiacciatore con Meszaros, Morsut e Stelmach a contendersi due posti in campo. Il buon Pupo, innovativo come sempre, si è affidato non tanto alle considerazioni tecniche emerse dagli allenamenti della settimana, ma al meccanismo oggi tanto in voga delle primarie. Certo, la rosa dell'Edilbasso è molto più esigua delle tante sigle che affollano, invero con autolesionisticia rissosità, l'arcipelago progressista italiano, ma alla fine, come in Puglia con Nichi Vendola, a spuntarla è stato un comunista doc, Leonardo Morsut.

L'Edilbasso ha sconfitto Cuneo grazie ad una maggior efficacia in tutti i fondamentali e ad una particolare attenzione alla correlazione tra muro e difesa (non abbiamo la minima idea di cosa significhi, ma i veri giornalisti ogni tanto buttano lì qualche considerazione tecnica a caso per ostentare una finta competenza): MVP è stato premiato Venceslav Simeonov, sempre particolarmente carico contro la squadra che sostanzialmente non ha creduto in lui, ma ancora una volta ad illuminare il gioco bianconero è stata la sapiente regia di Marco Meoni, alla faccia di chi storceva la bocca di fronte alla cessione di Manuel Coscione, altro ex del match.

Nel clima festoso di ieri - nel quale si è distinto anche l'inserimento nella colonna sonora di dj Ascani della sigla di Atlas Ufo Robot, scelta musicale i cui motivi ci sono piuttosto oscuri - è mancata solo la classica ciliegina sulla torta, ossia la comunicazione della piazza che ospiterà le final four di Coppa Cev. Voci di corridoio, sembra piuttosto fondate, paiono far pendere l'ago della bilancia verso Palma di Maiorca piuttosto che su Padova. Di sicuro si tratta di una scelta che dispiace, in quanto, sia per la società che per la città, sarebbe stato un grosso onore dimostrare tutte le proprie capacità nell'organizzazione di un evento di simile portata, ma, siamo sinceri, non è che un week-end nell'isola delle Baleari dispiaccia così tanto alle truppe del Sempre Volley. E poi l'addetto stampa rappresenta oggi quello che in passato era il marinaio, con amicizie in ogni porto...

Ma prima di pensare alla trasferta iberica c'è da programmare la prossima uscita di campionato a Taranto. Esaminati tutti i possibili mezzi di trasporto, alla fine si è optato per una doppia delegazione: atleti e tecnici in aereo (ma con ritorno in treno: la scelta della stazione di partenza - Taranto o Bari - dipende unicamente dalle scelte gastronomiche del team manager Camporese), dirigenti in macchina. A breve il calendario del torneo di briscola che terrà compagnia ai nostri nella lunga traversata dell'Italia.

19 gennaio 2005

CADE LA NEVE, PARTONO I RICORDI 

Mentre a livello politico-dirigenziale l'assemblea di Lega di sabato scorso a Bologna - discretamente affollata, ma non come quella della Lega Calcio dove si sono incrociati, fra gli altri, dirigenti sportivi, manager televisivi e emissari politici: in pratica c'era il solo Galliani, protagonista del conflitto d'interessi più imbarazzante del pianeta sportivo - ha visto il prevalere della cosiddetta linea dei proprietari (capeggiata dal patron di Trento Mosna) e l'elezione di un consiglio sostanzialmente identico negli equilibri a quello precedente con Padova al solito esclusa dalla stanza dei bottoni, sul campo l'Edilbasso prosegue la preparazione in vista dell'incontro di domenica contro la Bre Banca Cuneo, squadra diretta concorrente per l'accesso ai play-off e che sta attraverso un momento di forma decisamente favorevole.

La neve caduta per qualche ora nei giorni scorsi però più che farci pensare al prossimo appuntamento agonistico ci ha riportato alla mente, per una quanto mai banale associazione di idee (gelo = Europa dell'Est), la recente trasferta dei bianconeri a Mariupol. Seppur non presenti, grazie ad un abilissimo infiltrato, siamo in grado di regalare ai nostri affezionati lettori qualche scatto del viaggio della Somec in Ucraina.

Seguendo questo link troverete un bell'album fotografico della vittoriosa trasferta di coppa Cev: cliccando sulle thumbnails vedrete l'immagine ingrandita e un breve commento. Poi ricordatevi di tornare qui a commentare!


17 gennaio 2005

I COMMESSI VIAGGIATORI 

Sentendo parlare di "miseria, morte e terrore" nelle varie rassegne-stampa mattutine alla radio eravamo davvero convinti che ci si riferisse alle solite infuocate dichiarazioni a caldo del presidente Sartorati dopo una netta sconfitta, anche perché ieri sera ci siamo imbattuti nei volti terrorizzati dei giornalisti marchigiani travolti da quel diluvio di parole (DiRadio per riequilibrare il palinsesto ha dovuto subito trasmettere una messa). Si trattava invece di una semplice e moderata boutade del premier Berlusconi e il solo pensiero che quest'uomo possa un giorno sedere al Quirinale ci inquieta assai più che un brutto tre a zero con la Lube Macerata.

Al Palasport Fontescodella i bianconeri non sono mai stati praticamente in partita e hanno permesso agli avversari - triste consuetudine del Sempre Volley - di interrompere la loro breve striscia negativa. Certo, una sconfitta a Macerata è sulla carta ampiamente preventivabile e l'elenco delle attenuanti per l'Edilbasso è lunghissimo, a partire dalle non perfette condizioni fisiche di molti protagonisti sino alle prevedibili ripercussioni in termini di stanchezza dell'infinita trasferta in Ucraina (per quanto alcuni grandi personaggi dello sport - a memoria citiamo Josè Altafini e Dan Peterson - sostengono che un viaggio sia semplicemente un giorno di riposo in più senza allenamenti). Per onestà e completezza dell'analisi bisogna però anche osservare che difficilmente Padova potrà beneficiare ancora una volta della possibilità di affrontare una Lube così dimessa: Miljkovic e Corsano hanno seguito tutto il match dalla panchina, mentre Dennis e Bernardi sono stati chiamati ad interpretare - e lo hanno fatto benissimo - un ruolo diverso da quello abituale. In queste condizioni ci si aspetterebbe un atteggiamento aggressivo e una costante pressione sugli avversari: così non è stato affatto, ma forse da fuori sembra sempre tutto più facile. Certo che vedere Bracci passare in attacco come vent'anni fa o Paparoni firmare il match point a muro suona un po' strano, ma in serata ci è giunta notizia di un gol di testa di Gianfranco Zola e allora va bene così.

Dopo ogni sconfitta pesante il viaggio di ritorno diventa sempre un silenzioso avvicinarsi a casa a velocità sostenuta, con gli Autogrill - colorate oasi che si intravedono appena dal finestrino appannato - che si allontanano veloci assieme all'illusione di una cena, per quanto frugale. Spiace solo, causa imperdonabile distrazione della dottoressa, aver lasciato sulla vettura di Marco Vicini una confezione di tarallini all'olio d'oliva: a livello nutrizionale sarebbero stati una magra consolazione, ma almeno il crunch crunch avrebbe rotto il silenzio dei primi centocinquanta chilometri.

Per stemperare l'amarezza della battuta d'arresto dell'Edilbasso comunque in settimana pubblicheremo alcune divertenti fotografie della trasferta a Mariupol.

In uno sfortunato parallellismo di esiti sportivi segnaliamo infine anche le contemporanee sconfitte delle ragazee del Megius e del Silvolley Trebaseleghe. Quest'ultima società ha deciso di esonerare il tecnico Marconato e di affidare la panchina a Di Pietro. In un periodo tanto difficile per la magistratura, siamo felici che l'ex pm di Mani Pulite abbia trovato una nuova sistemazione...

13 gennaio 2005

DE BELLO UCRAINO (QUALIFICATI!!!) 

Cronaca quasi diretta di un pomeriggio alla radio.

Pomeriggio frenetico per la redazione di "Visto dalla panchina", con tutta l'attenzione rivolta ovviamente al match di ritorno dei quarti di finale di coppa Cev.

Impossibilitati ad esser fisicamente presenti in Ucraina (ma ci sarebbe piaciuto immaginare i commenti maligni e rigorosamente dietro le spalle sull'idiosincrasia tra le ristrettezze del budget societario e la presenza del palettaro nel profondo est europeo) ci siamo affidati alle meraviglie della tecnica per seguire comunque da vicino, almeno con l'anima, le vicende dei bianconeri della Somec: sin da un'ora prima del fischio di inizio - ogni scusa è buona per interrompere il lavoro - abbiamo provveduto a sintonizzare il nostro apparecchio sulle frequenze di DiRadio e a collegarci continuamente col sito ufficiale della società.

Alle 15.57, un po' emozionati, ci siamo imbattuti nella pubblicità della "Difesa del Popolo" (non ce ne vogliano gli amici della Diocesi, ma non rientra nella nostra abituale mazzetta dei quotidiani) e subito abbiamo compreso che non sarebbero state ore facili. E infatti, dopo un paio di orribili brani dance, già ci chiedevamo che fine avesse fatto il promesso ponte radio con Mariupol. Da Internet, analogamente, nessuna nuova. Ma alle 16.07 abbiamo avuto la certezza dalla sua stessa voce che Carlo Vettore era vivo e stava bene: solo quella a dire il vero, perché dopo appena dieci secondi la linea cadeva e ripiombavamo nel più triste tunz-tunz-tunz della musica commerciale.

Risolti i problemi tecnici - inevitabili e prevedibili (presto on line il modulo per chiedere il risarcimento dei danni morali per esser stati costretti ad ascoltare un pezzo di Eros Ramazzotti) - dall'Ucraina sono giunte le prime confortanti news, come la vittoria del primo set per 25 a 23. Più combattuto il secondo lunghissimo parziale, con i padroni di casa sempre avanti ma incapaci di siglare l'azione del pareggio. Alle 16.57, con il punto del 32-30 per i nostri, la certezza matematica del passaggio del turno e, finalmente, la possibilità di seguire la parte rimanente della partita con maggior rilassatezza.

Ottenuto il pass per le final four, dove la Somec affronterà gli spagnoli del Son Amar di Palma di Maiorca, c'è subito da pensare al campionato. Dietro l'angolo la difficilissima trasferta di Macerata, ma con la speranza di cavalcare l'onda di questo ennesimo traguardo stagionale raggiunto dai nostri ragazzi.

In conclusione una parola deve esser necessariamente spesa per Carlo Vettore e non certo perché ci ha gratificati di un inatteso saluto radiofonico (per un attimo abbiamo provato l'emozione un po' melassosa di quei fidanzatini che si sentono dedicare via etere una canzone dal proprio amore) in diretta. Sin dalla nascita del blog abbiamo bonariamente preso in giro l'addetto stampa del Sempre Volley e lui ha sempre reagito con intelligenza e una notevole dose di autoironia. Sapevamo da tempo che era giovane e dinamico: da oggi, dopo aver dimostrato la maturità di affrontare da capo-delegazione una trasferta tanto impegnativa, siamo pure certi che è davvero bravo.

ALLA RADIO, ALLA RADIO 

In continuo contatto via sms con le truppe bianconere in Ucraina, possiamo tranquillizzare tutti i tifosi dell'Edilbasso & Partners (Somec nell'avventura europea) sull'arrivo dei nostri prima a Kiev e poi nella sperduta cittadina di Mariupol.

Qualche prevedibile mugugno per l'interminabile viaggio, che unito alla successiva trasferta di campionato di domenica a Macerata, costringono i nostri a girare come delle trottole e a saltare preziosi allenamenti. Certo, senza scadere nel più banale qualunquismo, si tratta comunque di giocare a pallavolo e non di recarsi ogni mattina - per tutta la vita - in miniera. Né, più comunemente, di timbrare un cartellino per un noioso lavoro di ufficio.

Molti tifosi si sono attrezzati per seguire dall'Italia l'evolversi del match che potrebbe regalare l'accesso alle final four di coppa Cev. L'incontro sarà commentato per radio da Carlo "The Voice" Vettore dalle frequenze di DiRadio (88.7 Mhz), ma anche il sito ufficiale della società fornirà un servizio di continuo aggiornamento del risultato, in maniera da accontentare anche chi continuerà a far finta di lavorare davanti ad un monitor.

Tecnicamente, in virtù di quanto visto all'andata, la gara non dovrebbe presentare troppe difficoltà, ma sul capo di coach Dall'Olio incombono diversi dubbi, primo fra tutti lo stato di salute del gruppo. Leonardo Morsut non è nemmeno partito, ma anche altri giocatori patiscono acciacchi più o meno preoccupanti. Poi c'è da vedere quanto ostile sarà l'atmosfera nel palasport ospite (osserviamo che i francesi del Tourcoing sono riusciti a sorpresa a ribaltare il risultato contro i favoritissimi russi della Dinamo Kazan) e, infine, valutare la capacità di adattamento dei nostri a questo continuo cambio di palloni.

E mentre i quotidiani dedicano sempre meno spazio - con effetti deleteri: oggi sul Corriere è comparso l'ennesimo delirante scritto di Oriana Fallaci - alla tragedia che ha colpito le popolazioni del sud-est asiatico (evidentemente tutti i turisti occidentali sono rientrati, anche grazie al diluvio di fondi raccolti con gli sms di solidarietà dalla Protezione Civile: ci sfugge il grande contenuto umanitario di un continuo ponte aereo...), noi abbiamo la fortuna di poterci concentrare su una semplice partita di volley. Eugenio Finardi cantava nel lontano 1976 le bellezze dell'ascolto della radio: alle ore 16 tutti sintonizzati!

10 gennaio 2005

GIOIA SOFFERTA 

Due punti guadagnati in condizioni di emergenza o un punto perso contro la Cenerentola del campionato? Questo era il tema del dibattito che animava i dintorni del Palasport San Lazzaro al termine della sofferta vittoria dell'Edilbasso sulla TeleUnit Gioia del Colle.

Che l'abissale differenza di punti in classifica non dovesse trarre in inganno era noto sin dagli ultimi allenamenti dei bianconeri, affrontati dalla truppa di Dall'Olio con un organico ridotto al lumicino, causa infortuni assortiti. A tal proposito segnaliamo il debutto stagionale a referto di Andrea Canazzo con la maglia numero dodici. E proprio questo potrebbe essere lo spiacevole inconveniente che ne ha impedito l'esordio in campo: il coach, osservando il nome stampato sulla schiena, era convinto che si trattasse di Leonardo Morsut, reduce da una seduta dal barbiere.

Di sicuro infastidisce un po' osservare che i pugliesi colgono proprio a Padova il primo punto del campionato lontano dalle mura amiche, ma, nonostante questo, il turno risulta estremamente favorevole in termini di classifica per l'Edilbasso che, con una sola mossa, scavalca sia Perugia che Verona e si piazza al quinto posto. La vittoria al tie-break è frutto principalmente della capacità di capitan Meoni - ottimo pure a muro - di smistare al meglio il gioco, senza sovraccaricare di responsabilità Simeonov e chiamando con puntualità i centrali nelle azioni di attacco. E una buona mano l'ha data pure l'imbarazzante prestazione tra i biancorossi di Rafael Pascual: voci di corridoio ci avevano informato del suo poco entusiasmo per l'avventura a Gioia, ma l'emblematica battuta del terzo set (intercettata in tarda serata da un Patriot israeliano) che ha attentato alla vita del patron Basso la dice lunga sulle difficoltà di tenere in organico un campione svogliato.

Non numerosissima la presenza di pubblico sugli spalti (qualche abbonato avrà giustamente preferito godersi gli ultimi spiccioli di vacanza), ma bisogna sottolineare che finalmente anche il tifo padovano si è dotato di qualche coretto simpatico - noi amiamo alla follia il refrain per Filippo Strenghetto, ma a quando anche le seconde linee dello staff avranno il loro momento di gloria? - e diverso dall'evergreen "noi siamo il Sempre Volley".

Ora tutto pronto per la trasferta a Mariupol. Jules Vernes ipotizzò il giro del mondo in ottanta giorni: riuscirà Carlo Vettore a riportare i nostri a Padova in meno tempo?

07 gennaio 2005

FINAL FOUR AD UN PASSO (SGRAT SGRAT) 

Terminate, finalmente, le festività natalizie - lo diciamo anche per un mero spirito narcisistico: è ben noto che Internet viene frequentato principalmente dai luoghi di lavoro e in questi giorni l'audience di questo sito è letteralmente crollata - si è ripreso a giocare e quindi parlare di pallavolo.

Passati indenni all'ennesimo e sempre uguale messaggio presidenziale di fine anno (si dice che La8 avesse pensato ad una controprogrammazione rimpiazzando Ciampi con il saluto ai tifosi di Sartorati senior, ma alla fine le trattative non si sono concretizzate), anche noi ci siamo presi qualche giorno di vacanza. In quel di Genova e dintorni, compresa quella Portofino dove il premier Berlusconi ha una bellissima villa. Armati di macchina digitale e treppiede abbiamo fotografato le bellezze del luogo. E basta.

Ieri pomeriggio al San Lazzaro, davanti ad una dignitosa cornice di pubblico (ci piace pensare che qualcuno abbia sfidato la pigrizia festiva anche in virtù dell'incasso devoluto ad Emergency), si è consumato il primo atto dei quarti di finale di coppa Cev e la Somec ha praticamente ipotecato, nonostante i rituali (i giornalisti avrebbero potuto tranquillamente scrivere con largo anticipo il pezzo dagli spogliatoi) inviti alla prudenza post partita, il passaggio alle final four della manifestazione europea. Tre a uno il risultato a favore dei bianconeri, ma quel set regalato agli avversari è unicamente il frutto di un'amnesia collettiva iniziata sul 16 a 9 del terzo parziale. Sino a quel momento gli ucraini del Mariupol si erano dimostrati davvero poca cosa, addirittura inferiori ai cugini del Law Academy Karkhiv, a dispetto però di una stazza fisica imponente. Ci si chiede quali progressi potrebbero fare questi giocatori se sottoposti a metodologie di allenamento più moderne. A parziale giustificazione dei giocatori di Dall'Olio per quel set gettato al vento la lunga lista degli infortunati - che comprendeva sin dall'inizio Garghella e Morsut cui si è aggiunto, dalla metà del secondo set, Simeonov - ma la pochezza degli avversari fa pensare piuttosto ad un semplice calo di concentrazione.

Fra sette giorni lunghissima trasferta in Ucraina per staccare il definitivo biglietto per la fase finale. La comitiva del Sempre Volley sarà guidata a livello dirigenziale unicamente dal poliglotta Carlo Vettore, che inizia così una personalissima scalata ai vertici della società. Prima però altro appuntamento casalingo, questa volta di campionato. A Padova sale infatti domenica il fanalino di coda dell'A/1, la TeleUnit Gioia del Colle degli ex Nuzzo, Gallotta e Tomalino. I pugliesi hanno anche appena cambiato allenatore nella speranza di dare una scossa all'ambiente: speriamo non basti.

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