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25 settembre 2006

PAPARONI INDIGESTI 

Appena sabato cadeva l'equinozio d'autunno, ossia il giorno dell'anno in cui giorno (luce) e notte (ombra) hanno la stessa durata: un po' lo stesso è accaduto al PalaBernhardsson, dove soddisfazione e rabbia si fondono in egual misura.

Otto... sette... sei... cinque... quattro... tre... due... uno... Ci spiace, è scaduto il tempo entro cui scrivere il nuovo messaggio...

Dall'assurdo, ma tutto sommato poco influente, fischio arbitrale ai danni di Bjorne Andrae, colpevole di aver ritardato troppo il servizio, inizia il racconto dell'assalto dell'Antonveneta ai campioni d'Italia della Lube Macerata. La sconfitta al tie-break dei nostri permettere di portare a casa un punto e di smuovere la classifica, ma lascia anche tanto amaro in bocca. A mente fredda non si può nascondere una punta di delusione per l'occasione sciupata, in un avvio di campionato bizzarro in cui quasi tutte le formazioni "minori" sembrano in grado di ribaltare i pronostici.

La squadra di Fefè De Giorgi si è presentata al San Lazzaro in formazione ampiamente rimaneggiata, con due titolari - e che titolari: Miljkovic e Corsano - out per infortunio e in una condizione fisica generale tutt'altro che strepitosa. Insomma, la Lube rimane sempre la formazione col tricolore sul petto (impossibile non notare il ricamo gigantesco su qualsiasi capo d'abbigliamento dei marchigiani), ma è scesa a Padova in una versione ampiamente abbordabile.

Letteralmente regalato agli avversari il primo parziale, l'Antonveneta si è portata piuttosto agevolmente sul due a uno. Lì, invece di iniziare ad annusare l'odore della preda per azzannarla definitivamente, la squadra si è un po' seduta, come fra l'altro ha immediatamente notato Marco Piscopo, uno dei pochi a cercare di mantenere alta la tensione. Per quanto il punto conquistato sia un risultato che tutti alla vigilia avrebbero sottoscritto (fin troppo ottimista si è rivelato quel nostro amico che ha scommesso sulla vittoria degli uomini di Schiavon, così come l'amico del fisioterapista e l'amico dello scout: tutti e tre ad un certo punto hanno pensato di passare all'incasso con una favolosa quota di 4.5, ma sono discorsi che certo non ci riguardano perché i tesserati non possono puntare...), alla fine risulta un po' poco se rapportato alla bella giornata in attacco di Kromm e Andrae, alla puntuale presenza a muro di De Togni e Piscopo e alla precisione in ricezione di Garghella. Purtroppo la squadra ha pagato - pur senza voler addossare ad un singolo le colpe della sconfitta - un'altra giornata incolore di Pampel e la pallavolo moderna non può proprio prescindere dal contributo dell'opposto.

Ora si guarda alla settimana che porterà alla delicata sfida di Vibo Valentia (alcuni giornali scrivono Valencia, pensando forse che una squadra spagnoli giochi nel campioanto italiano). Pur non dovendo interpretare la partita già come un'ultima spiaggia, è abbastanza evidente che si tratta di uno snodo molto importante della stagione patavina.

21 settembre 2006

PICCOLO SPAZIO PUBBLICITA' 

I lettori più attenti e più smaliziati avranno notato la comparsa di qualche piccolo banner pubblicitario in questa misera home-page. Non pensiamo certo di tirare a campare con queste piccole inserzioni (che comunque gestisce Google e non noi in prima persona) e con tutta probabilità se nella vita non siamo riusciti a procurarci da vivere né con le scommesse, né giocando in Borsa, figurarsi col giornalismo - orgogliosi comunque del nostro riscontro, specie quando constatiamo che testate regolarmente accreditate si ostinano a scrivere "un altro" con l'apostrofo e "un po'" con l'accento: povero italiano... - e tantomeno con la pallavolo, non ci riusciremmo nemmeno facendo soldi a palate sul Web. Insomma ci tocca timbrare quotidianamente il cartellino, come tutti o quasi.

Cerchiamo solo di recuperare qualche spicciolo per il mantenimento di questo diario su un server decente e per la registrazione del dominio "semprevolley.it", sicuramente più facilmente memorizzabile - come dimostra la declinazione sull'house organ distributo alle partite in tutte le combinazioni possibili, ma sempre rigorosamente sbagliate - di "semprevolley.blogspot.com". Tante parole per dire semplicemente che se digitate "www.semprevolley.it" finite comunque su queste righe.

L'unica cosa che vi chiediamo, specie se osservate queste pagine giusto per ammazzare qualche tempo morto al lavoro o dal luogo di studio, è di cliccare ogni tanto sui link delle inserzioni e magari di usare da questa pagina il più celebre motore di ricerca del mondo. Fra l'altro è stato implementato anche il motore di ricerca interno, così potete facilemente ritrovare le stupidate che scrivevamo tre anni orsono attraverso una parola chiave.

Abbiamo il sospetto che le somme ottenute non permetteranno l'ingaggio di un nuovo giocatore per l'AntonVeneta, ma magari potremo permetterci di offrire a tutti un giro dell'imbevibile Peperoncello, digestivo gustato alla pizzeria da Giordano dopo la sconfitta nel derby e capace di rendere istantaneamente meno terribili tutte le amarezze della vita.

Ma torniamo a parlare di volley, ché poi è il vero motivo per cui una persona sana di mente perde tempo collegandosi a questo blog (a quanti interessebe un diario generalista - l'idea ci frulla in testa da anni e abbiamo già pronto il titolo: "Ossimori. Non è tempo per noi. O almeno non lo è per me" - del palettaro?).

La preparazione alla sfida ai campioni d'Italia procede senza intoppi, senza preoccuparsi troppo se tra gli avversari scenderà in campo il temibile Miljkovic oppure Bartoletti: Giorgio De Togni ha praticamente recuperato dall'infortunio ed è pronto a fornire un contributo più sostanzioso delle fugaci apparizioni avute sino ad ora, Christian Pampel sembra pronto a riscattare l'opaca prestazione di mercoledì e Robert Kromm ha una voglia matta di giocare.

Desta solo un leggero fastidio l'ennesimo risultato a sorpresa di questo strambo avvio di campionato: Vibo Valentia ha stracciato Verona nel posticipo serale di ieri sera (gara vista su Sky da una delegazione SempreVolley dai tavolini del pub Gasoline, con le mani ovviamente unte di qualsiasi tipo di fritto). La nuova classifica vede così l'Antonveneta collocarsi sull'ultima riga. Da ciò si può però trarre la consapevolezza che ogni gara, specie prima della pausa per i Mondiali, può rivelarsi potenzialmente foriera di punti: non è raro che una compagine sulla carta più attrezzata tecnicamente incappi in una giornata negativa. La bravura consiste nel farsi trovare pronti e ottimizzare, come hanno fatto sinora soprattutto Taranto e Latina, questi inaspettati jolly che le bizze del calendario e una preparazione inevitabilemnente affrettata e approssimativa concedono.

Insomma, lo ribadiamo per l'ennesima volta, quest'anno noi percepiamo in allenamento un clima positivo e barricadero come non lo vedevamo da anni. Merito sicuramente del lavoro di tutti, staff tecnico in primis, ma anche di un gruppo fatto di persone consapevoli di giocarsi ognuno importanti scommesse individuali. Poi, bisogna essere sinceri, tutto questo non è sufficiente a mettere in cascina punti, ma, vedi mai, che la Lube resti spenta...

MISSIONE IMPOSSIBILE 

Sulla carta il derby numero 57 si presentava come una sfida dal pronostico chiuso. E così è stato: la generosa resistenza dell'Antonveneta ai ricchi cugini della Sisley è durata poco meno di un set, esattamente sino al 21-19 del primo parziale.

In quel momento andava in battuta l'alzatore egiziano - talento vero, certo non un acquisto buono solo a riempire qualche articolo di giornale, come lo sbarco in Italia di qualche folkloristico pallavolista esotico - Ahmed, che con due aces (uno dei quali abbastanza dubbio: noi, ad essere sinceri, lo abbiamo visto regolare come l'arbitro, ma in panchina c'è chi giura che la palla fosse out) spegneva definitivamente la luce in casa SempreVolley.

Sino ad allora si era vista la bella AntonVeneta dell'esordio, spavalda e grintosa. Quella insomma che continua a far ben sperare per il futuro, quando il calendario si farà meno terribile. Certo c'è l'assoluto bisogno che le bocche da fuoco bianconere funzionino contemporaneamente e non alternandosi sul palcoscenico: ieri sera Christian Pampel è incappato in una giornata decisamente grigia, con soli due punti all'attivo e il primo attacco messo a terra a terzo set inoltrato... Forse si poteva gettare nella mischia il giovane Tamburo, per il quale comunque non mancheranno le occasioni di mettersi in mostra. Dietro la lavagna tutta la squadra nel fondamentale della battuta: 18 errori a fronte di nessun ace sono un regalo di cui i campioni d'Europa non avevano francamente bisogno. Andrae aveva iniziato bene, mentre alla fine ci è sembrato che il solo Piscopo cercasse di scuotere - almeno a livello caratteriale - i suoi compagni dai colpi da ko dei trevigiani.

Perché non c'era affatto bisogno di andare nella Marca lunedì sera, in un Palaverde deserto, per constatare quanto fosse forte la Sisley e per rendersi conto che i tre punti disgraziatamente regalati a Latina sono stati un semplice episodio e non l'indicatore di una tendenza. Di sicuro gli uomini di Bagnoli non sono al top della forma fisica (e come potrebbero esserlo dopo un'estate così? Anche il nostro Mikko Esko, nonostante il massimo impegno, ogni tanto dimostra di essere abbastanza prossimo all'accendersi della spia di riserva...), ma proprio in queste occasioni le qualità tecniche dei campionissimi permettono di sopperire, col talento e con l'esperienza, a eventuali deficit atletici.

La prossima giornata si presenta nuovamente di fuoco per i ragazzi di Gigi Schiavon: al PalaBernharsson, finalmente di domenica (discreta cornice di pubblico ieri sera, specie per un mercoledì in cui si giocava anche la giornata di quello spettacolo - perché in fondo, come hanno dimostrato le intercettazioni, è più autentico il wrestling... - chiamato calcio, ma che peccato negare a tanti praticanti la possibilità di godersi dal vivo la sfida più sentita dell'anno), arriva la Lube Macerata, campione d'Italia. Sarà, come detto, un'altra giornata bollente: speriamo non in senso letterale perché la temperatura all'interno dello scatolone di via San Marco replica ormai fedelmente un microclima equatoriale...

Durante la sfida ai marchigiani il pubblico avrà l'occasione di votare anche in forma cartacea (un semplice disguido tecnico ha impedito la distribuzione delle schede ieri sera) il sestetto all star di tanti anni di pallavolo patavina. Il form on line si trova invece qui.

18 settembre 2006

C...RAK ANTONVENETA 

Probabilmente non viene percepita come la classicissima del volley italiano perché le due società hanno sempre lottato per obiettivi fondamentalmente diversi, ma la sfida tra Modena e Padova vede fronteggiarsi le due società pallavolistiche con maggiore tradizione.

Il PalaPanini è uno dei campi che l'Antonveneta non riesce a sfondare da più anni e nemmeno ieri è andata vicina all'impresa. Il 3-0 della Cimone è stato infatti piuttosto netto e mai in discussione, nonostante due parziali giocati dai patavini su livelli discreti. Rimane il rammarico per il secondo set, l'unico in cui la formidabile battuta dei canarini (6 turni di servizio su 6 in salto!) non ha mandato in tilt la ricezione del SempreVolley, regalato ai padroni di casa con una serie di ingenuità.

In casa Antonveneta non si è comunque smarrito l'animus pugnandi della prima gara contro Perugia, ma la differenza tecnica con gli avversari si è fatta sentire tutta. Ricardo ha al solito giostrato il gioco con imprevedibilità, aprendo autostrade per i centrali Rak e Sidao e mettendo sempre i martelli nelle condizioni di fare male. L'ex Vibo Murilo è stato votato MVP dell'incontro, ma anche Giani e Sartoretti hanno viaggiato su percentuali bulgare.

Tra i nostri doveroso segnalare l'esordio più che positivo di Eeric Jago, chiamato a sostituire già nel primo set un Kromm in difficoltà. L'estone - semisconosciuto notato sinora dai più solo per il cognome letterario - ha stupito tutti con una prestazione molto atletica e grintosa; si tratta sicuramente di un passaggio molto importante perché ora c'è la consapevolezza di poter fare affidamento su un componente in più della rosa.

Stasera il SempreVolley si trasferisce al PalaVerde per vedere da vicino Sisley e Tonno Callipo, due dei nostri prossimi avversari. La classifica dice comunque che Macerata, Piacenza e Treviso sono ancora indietro in graduatoria, lasciando quindi intatte le speranze play-off dei bianconeri...

13 settembre 2006

LA FORZA DELLA MEMORIA 

In un Paese (inteso come nazione) che dimentica molto spesso e solitamente assai in fretta, non può certo essere un semplice gioco a sottolineare l'importanza della memoria in tutti i contesti della vita. In ogni caso a volte fermarsi per voltarsi indietro può rivelarsi utile: ci si accorge non solo del tempo che passa, ma anche di quanta strada si è percorso, spesso con fatica ma anche soddisfazione.

A Padova da parecchi lustri si mastica quotidianamente pallavolo; oggi grazie al Sempre Volley, ma senza dimenticare che l'attuale società di viale Nereo Rocco affonda le sue radici nel glorioso Petrarca Pallavolo e prima ancora nella squadra dei Vigili del Fuoco, per un totale di oltre mezzo secolo di pallavolo all'ombra del Santo.

Di giocatori ne sono passati tantissimi: giovani promesse, futuri campioni, talenti già affermati, autentici bidoni, anonime comparse e volenterosi mestieranti. L'abitudine rischia però di sminuire l'importanza di questo patrimonio, che è al tempo stesso tecnico e umano.

E così, da un semplice sondaggio svolto fra un gruppo di amici davanti ad una buona pizza dopo una partita, è nata l'idea di provare a salire su un'immaginaria macchina del tempo e provare a disegnare una squadra virtuale, unendo atleti che hanno attraversato epoche storiche e pallavolistiche tanto diverse tra loro, ma che, se davvero avessero giocato insieme, probabilmente non avrebbero lasciato scampo a nessun avversario.

Il giochetto ci è piaciuto talmente tanto che abbiamo pensato di coinvolgere tutti i tifosi e gli appassionati del principale sport cittadino. Sia attraverso il blog che per tramite del sito ufficiale sarà possibile accedere ad una pagina appositamente creata per votare il proprio All-Star padovano di tutti i tempi: un alzatore, due schiacciatori, due centrali, un opposto, un libero e un allenatore. Proprio come una compagine vera, anche se manca il palettaro. Abbiamo chiesto la collaborazione del decano dei giornalisti cittadini - e autentica memoria storica bianconera - Massimo Salmaso per compilare la rosa dei papabili, scovando quasi (purtroppo qualche dimenticanza sarà inevitabile) tutti i campioni transitati da Padova dall'inizio degli anni Settanta sino ad oggi. E per rendere il tutto più appetibile abbiamo deciso di mettere in palio anche alcuni capi di abbigliamento e dei gadget dell'Antonveneta Padova fra tutti coloro che compileranno il form con nome, cognome e un recapito elettronico.

E chi non dispone di una connessione a Internet, potrebbe chiedersi (a dire il vero non sapremmo come, dato che non starebbe nemmeno leggendo queste righe...) l'anziano e poco tecnologico tifoso? Siamo addirittura più avanti del fisco italiano, che da ottobre obbligherà tutti i possessori di partita IVA a pagare gli F24 per via telematica (già ci immaginiamo il benzinaio e il fruttivendolo alle prese con le terribili insidie del remote banking oppure rivolgersi controvoglia ad un commercialista...). In occasione del derby casalingo con la Sisley Treviso, infatti, saranno distribuiti al PalaBernhardsson dei tagliandi cartacei per effettuare le operazioni di voto.

Sempre in tema di iniziative parallele all'attività agonistica, di cui presto torneremo a parlare, segnaliamo più che volentieri lo sbarco su eBay del nostro Andrea Garghella. Ricordate le nostre aste dell'anno scorso? Bene, quest'anno sosterremo con analogo impegno lo sforzo benefico del libero dell'Antonveneta. Il giocatore raccoglierà fondi a favore della sezione della comunità Papa Giovanni XXIII che opera in Kenya, più precisamente nella baraccopoli di Soweto e in alcuni villaggi Masai. Tutti i dettagli e l'elenco degli oggetti all'asta sono disponibili a questa pagina.

Ma ora sotto con i voti per eleggere la "nazionale" made in Padova!

12 settembre 2006

ANTONVENETA, ALTO TASSO DI INTERESSE 

Mentre ci chiediamo fin dove potremo spingerci con questi titoli (anche se nella più classica delle commedie statunitensi anni Ottanta - quelle con Michael J. Fox per intenderci - il CEO di una grande società ci noterebbe per caso e ci proporrebbe immediatamente il ruolo di vicepresidente), ci apprestiamo a raccontare dell'esordio casalingo del Sempre Volley Padova.

Suvvia, togliamoci subito il sassolino dalla scarpa: a dire il vero abbiamo corso il serio rischio di non essere in grado di scrivere queste righe perché accecati, come gran parte degli spettatori del PalaBernhardsson, dalla luce impazzita di un led pubblicitario fuori uso. Per fortuna Emanuele Zanini, tecnico dell'RPA Perugia, ha sollevato, dopo quelli annosi dei palloni troppo sgonfi e degli orari di allenamento per la sua squadra (un vero paladino della giustizia: nemmeno Robin Hood affrontava così tante nobili cause in due giorni...) il problema con la necessaria gravità e urgenza.

Si diceva dell'esordio dei bianconeri nel campionato 2006/07. Si può essere ampiamente soddisfatti di una sconfitta? Assolutamente sì e la risposta deve essere abbastanza condivisa se è vero che Tovo e compagni, dopo aver deposto le armi solamente sul 19-17 del quinto set, hanno ricevuto un convinto applauso da parte dei 1.300 dell'impianto di via San Marco.

La sfida tra Antonveneta e RPA è stata il classico incontro tra due formazioni con il cartello "lavori in corso" ancora appeso fuori dalla palestra: tanti errori, parecchie ingenuità e un sistema di gioco che deve essere sicuramente perfezionato.

Ciò non ha comunque impedito l'uscita di un match emozionante, divertente e a tratti spettacolare. Specie da metà del terzo set in poi, quando anche i nostri hanno deciso di gettarsi nella mischia. Sino ad allora infatti si era praticamente trattato di un monologo umbro, spiegabile non solo con l'evidente differenza di caratura tecnica fra le due squadre.

Inutile, visto anche l'andamento della partita, recriminare su un risultato che poteva essere ancora più favorevole: è vero, l'Antonveneta ha avuto a disposizione anche un match-ball - fra l'altro sprecando piuttosto malamente con una difesa maldestra la possibilità del contrattacco vincente - ma pure gli avversari avrebbero potuto chiudere col bottino pieno. Meglio tenersi ben stretto il punto conquistato (facciamo notare che in classifica sono dietro sia i campioni d'Italia che quelli d'Europa, oltre allo squadrone di Pupo Dall'Olio; ma ad esser sinceri non crediamo che saranno queste le squadre coinvolte nella lotta per la salvezza...) e godere di una prestazione confortante, specie sul piano del collettivo.

Che i segnali fossero molto buoni lo si era intuito - per quanto possano esser valide le impressioni di un singolo allenamento e di una cena in compagnia - sin dall'arrivo degli ultimi elementi della rosa domenica mattina. E infatti avevamo subito consigliato un nostro amico - perché, si sa, i tesserati non possono farlo - di scommettere sulla vittoria casalinga. I tedeschi, col vice-capitano Bjorne Andrae in primis, sono immediatamente apparsi consapevoli dell'importanza del loro ruolo, probabilmente consi di trovarsi, ognuno per diversi motivi, di fronte a snodi importanti della propria carriera.

La prima prova di regular season ha offerto qualche buon indizio anche a livello individuale. La curiosità ovviamente riguardava soprattutto i nuovi: Robert Kromm è un giocatore che, per quanto bersagliato in ricezione (sarà una costante della stagione), potrebbe rivelarsi incontenibile in attacco, specie quando raggiungerà una discreta intesa con Mikko Esko, il quale non può certo servire a un perticone di 213 centimetri la stessa palla molto spinta che forniva ad un giocatore completamente diverso come Peter Veres.

Al di là di un paio di inevitabili "piscopate", l'Antonveneta si è dimostrato un cantiere estremamente interessante. Non è mancato nemmeno l'importante apporto della panchina (salutiamo con piacere l'esordio più che positivo in serie A di Giovanni Quarti e il primo muro vincente di "Tonno" De Togni). Dall'altra parte della rete, oltre all'MVP Lebl, ci ha impressionato Damiano Pippi, libero di straordinario senso tattico, classica caratteristica che mai nessuna statistica potrà sintetizzare.

E che non manchi la buona volontà lo dimostra anche l'incredibile scena di inizio tie-break quando una ventina fra addetti e atleti erano alacremente impegnati ad asciugare il campo dopo che un tentativo di recupero di Esko aveva rovesciato sul taraflex una borraccia colma d'acqua. Se solo lo sponsor fosse stato un detergente per pavimenti, avremmo già realizzato lo spot dell'anno...

Insomma, al di là del risultato finale che poteva essere ancora migliore, al PalaBernhardsson si è ascoltata della buona musica. Merito anche del nuovo e apprezzatissimo speaker Andrea Meoni: certo, noi ne abbiamo caldeggiato l'assunzione, ma mai ci saremmo aspettati per tutta risposta di non esser nemmeno citati con un misero link a questo righe, mentre veniva (giustamente) ripetuta la trasferta dei tifosi a Modena organizzata dai ragazzi della Tana Bianconera.

Discreta la risposta del pubblico, anch'esso però in fase di rodaggio. Il problema è sempre quello - ma si potrà cambiare il DNA dell'uomo patavino? - ossia quello del silenzio che cala quando la squadra attraversa un moemtno di difficoltà.

Chiudiamo con l'annosa questione, che tanto sta appassionando il mondo del giornalismo, dei nomi sulle maglie. Non appena recuperemo il codice html potrete votare qui sotto: meglio la scelta, che a noi francamente non dispiace affatto, modernista e trendy delle sole iniziali oppure il ritorno del nome completo sulla schiena? Non vorremmo che l'unico problema fosse quello di riconoscere gli atleti: un po' come quelle penne d'oro di San Siro che, dopo lo spostamento della tribuna stampa al secondo anello, telefonavano a casa per sapere da chi stava guardando la partita in tv chi stava giocando bene...


Le maglie dell'Antonveneta Padova
Sono un tipo decisamente cool: mi piacciono le iniziali e posso credere che A.S. sia Sartoretti e non il palettaro
Sono un tipo decisamente tradizionalista: voglio il nome per intero così posso capire se quel lungagnone di 213 cm è Kromm o il palettaro
  


08 settembre 2006

FINCHE' LA BANCA VA 

Si è svolta ieri mattina la cerimonia di presentazione del SempreVolley 2006/07.

La novità di maggior rilievo, nell'aria da qualche giorno, è stata svelata, prima ancora che dalla conferenza vera e propria, dall'abbigliamento sportivo indossato dai ragazzi: sulla polo nero portata da Tovo & c. svettava, oltre al logo della società e al marchio dello sponsor tecnico Erreà, una scritta Antonveneta. Così, dopo anni di reciproci incontri e avvicinamenti, il maggior istituto di credito cittadino si è legato ai destini bianconeri come main sponsor, a dimostrazione dell'interesse del gruppo - seppur oggi controllato dal capitale olandese di Abn Ambro - al radicamento nel territorio.

La presentazione è filata via liscia, nel clima amichevole di sempre. Una volta tanto il Presidente non ha scombussolato i programmi del presentatore Carlo Vettore, iniziando a presentare senza alcun ordine logico i giocatori. A nostro avviso non si è trattato di una scelta consapevole, dettata da anni di rmproveri, ma semplicemente del fatto che non è ancora in grado di abbinare nomi e volti dei nuovi arrivati.

Coach Schiavon, anche lui seduto al tavolo dei relatori, ha scelto come al solito il basso profilo: nessun inutile proclamo, ma solo un saggio richiamo alla logica del lavoro e dell'entusiasmo.

E' stata inoltre svelata la nuova maglia, con un ritorno all'antico. Le divise assomigliano molto a quelle - assai belle, strette ma non troppo - di due stagioni orsono e rimandano ai colori storici di quello che fu il glorioso Petrarca Pallavolo, il nero e il bianco. Un tocco di modernità è offerto dalla mancanza del cognome dell'atleta sulla schiena a favore delle sole iniziali: in campo avremo quindi A.G., G.T., M.B., E.J., M.Q., M.E., B.A., D.T., V.T., C.P., R.K. e M.P...

Concluso il tutto col ricco buffet - vero motivo per cui i giornalisti presenziano in massa a eventi di questo tipo anziché riportare pari pari le dichiarazioni di un'analoga conferenza di qualche lustro prima ché tanto si dicono sempre le stesse cose - la concentrazione di tutto lo staff tecnico si è spostata all'imminente esordio di campionato.

L'AntonVeneta, più per necessità che per scelta di palinsesto, inaugurerà i posticipi serali del lunedì di Sky. Si auspica in un buon afflusso di pubblico al PalaBernhardsson, anche perché - come ha giustamente detto il vicesindaco Sinigaglia - l'entusiasmo attorno ad una squadra giovane può creare un circolo virtuoso in grado di regalare un bonus di punti importantissimo. Di sicuro non mancheranno i fedelissimi della Tana Bianconera, capaci di sottoscrivere ben 42 abbonamenti.

Dall'altra parte della rete ci sarà l'Rpa Perugia con il nuovo allenatore Emanuele Zanini. Uno che fondamentalmente ci è sempre piaciuto, almeno fino a quando riesce a contenere il carattere esuberante e l'ambiziosa grinta entro canali accettabili. Il tecnico arriverà a Padova senza dubbio col dente avvelenato, come dimostrano certi piccoli comportamenti ostili e l'esser più volte tornato - basta, pietà... - in estate sul derby Sisley-Giotto e sulla retrocessione della "sua" Codyeco Santa Croce.

La battuta iniziale sarà invece affidata a Leonardo Morsut, campione che ha scelto di dedicarsi a tempo pieno alla carriera scientifica piuttosto che a quella sportiva. Personalmente non abbiamo mai voluto commentare questo fatto, mentre la decisione di Leo ha avuto ampia - è sì, è femminile... - eco sui media nazionali e francamente non sappiamo se questo sia un buon o cattivo segno dei tempi presenti. Per chiunque - calciatore, macellaio, ragioniere, insegnante, innamorato o ciò che si vuole - le scelte di vita ad un certo punto incrociano e stravolgono il normale continuum della quotidianità. Optare per una via piuttosto che per un'altra, ascoltando ciò che si vuole realmente fare, ci pare la cosa più naturale del mondo. E ancor più da applausi - ma senza scatenare lezioncine morali o sociologiche da bar dello sport - quando il criterio della qualità della vita prevale su quello economico.

Ci si vede quindi fra poche ore, lunedì sera. Che banalità: ci sono i primi punti da mettere in banca...

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