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29 agosto 2004

LEZIONI DI SAMBA 

Cala il sipario sulle Olimpiadi. E lo fa, purtroppo per i colori azzurri, a ritmo di samba. Il vero dramma non è tanto la vittoria del Brasile - tecnicamente meritata, meritatissima - ma il fatto che da domani ripiomberemo tutti nella più assoluta dittatura calcistica e per trovare qualche traccia di altri sport nei palinsesti televisivi dovremo affidarci all'amato/odiato padellone sul tetto. Più che in bieche ragioni di tifo, la speranza di una medaglia d'oro per l'Italia poteva quindi risiedere nel circolo virtuoso che il massimo alloro olimpico avrebbe generato a favore dell'intero movimento.

Ma, si dice, non tutti i mali vengono per nuocere. E in effetti chi è in grado di immaginare quali effetti avrebbe potuto creare nel misurato ego di coach Montali un primo posto? L'allenatore dei brasiliani Bernardinho non sarà stato troppo elegante nei confronti di Vermiglio nel pre-partita, però - siamo sinceri sino in fondo - non è che gli atteggiamenti in campo di tipi come l'alzatore della Sisley o di Luigi Mastrangelo (giusto per citare gli intellettuali del gruppo) suscitino proprio la massima simpatia. Immaginiamo le reazioni dei media se si trattasse di giocatori avversari...

Non sempre, ma alle volte gli Dei dello sport si ricordano del proprio ruolo e premiano la squadra più forte e completa: così è stato oggi e noi dobbiamo essere orgogliosi dell'argento conquistato, impreziosito dal capolavoro della semifinale praticamente perfetta con la Russia. Argento per il quale, ricordiamolo, c'è stato sì il contributo di Simeonov, ma anche di un'altra pedina del SempreVolley aggregata alla truppa azzurra: lo scout-man Sergio Busato.

Dai cinque cerchi alle vicende di casa nostra il passo non è poi così lungo. Ora può tranquillamente iniziare il conto alla rovescia per l'inizio del campionato. Ad oggi la massima preoccupazione dello staff tecnico che siede in panchina non risiede tanto nella condizione psico-fisica dei giocatori quanto nelle incontrollate voci circa la possibilità che il trio Dall'Olio-Roscini-Sartorati Jr. venga ingabbiato in una divisa societaria per la prossima stagione. Ci appelliamo alla sensibilità di tutti affinché questo dramma non si materializzi e si rimanga ancorati alla sana tradizione della comoda e scanzonata tuta sportiva. Se non altro per una questione di scaramanzia: noi vi abbiamo avvertiti.


27 agosto 2004

HI, DUDE... 

Si doveva parlare della prima amichevole, della cena spensierata che ne è seguita, di Italia-Russia e di altre facezie. Invece no. Perché pochi minuti prima di mezzanotte la luna ha sputato lacrime rosse e ha di nuovo sporcato di sangue la bandiera della pace.

Le morti innocenti sono tutte uguali, ma forse - parafrasando Orwell - alcune sono più uguali delle altre. Perché Enzo Baldoni, anzi Enzo G. Baldoni, era una specie di simbolo. Specie per chi è cresciuto sfogliando sin da piccolo tutti i numeri di Linus ed aveva presto imparato ad apprezzare il nome del traduttore di alcuni dei suoi fumetti preferiti. Specie per chi compra Diario tutte le settimane perché crede in un giornalismo vero, sul campo (vedi qui), graffiante, slegato dalla moda imperante del politically correct. Specie per chi prova un po' di sana invidia verso chi ha il coraggio di mettersi in discussione e viaggia per le guerriglie del mondo affermando che "le persone più interessanti su questa terra sono i ribelli" e mettendosi sempre in direzione ostinata e contraria a favore dei più deboli.

Abbiamo manifestato, ci siamo commossi e pure un po' incazzati per un branco di mercenari, figurarsi se oggi non siamo ancora più convinti della nostra idea di pacifismo. Non vogliamo dividere il mondo in buoni e cattivi, né in vittime e carnefici: il piscio della guerra annega tutti, indistintamente.

Ciao Zonker...



26 agosto 2004

SI RIPARTE! 

In occasione della prima amichevole stagionale dell'Edilbasso (questo pomeriggio alle 17 al San Lazzaro, contro Ferrara), arriva finalmente il momento di togliere le ragnatele al blog e dare una bella spolverata ai tavoli. Sempre in attesa - a breve, forse brevissimo - di trovare locali più grandi e accoglienti per questo strambo diario on line.

I primi allenamenti della squadra si sono svolti senza grandi intoppi: i ragazzi si sono presentati alla ripresa in buone condizioni fisiche e anche i primi esercizi con la palla sono stati confortanti. Un grande piacere e pure un pizzico di emozione, per esempio, tornare ad osservare il tocco elegante e preciso di Marco Meoni.

L'attenzione di tutti in questi giorni è comunque, ovviamente, rivolta alle Olimpiadi di Atene. Il "nostro" Simeonov si è distinto sinora solo per qualche fugace apparizione, ma la soddisfazione di vederlo lì è comunque enorme, quasi fosse anche una sorta di riconoscimento collettivo per la splendida stagione dei bianconeri. I più fortunati, armati di parabola, hanno potuto osservare all'opera pure i nuovi acquisti Golas (Polonia) e Bontje (Olanda): i due centrali sono sicuramente giovani molto interessanti, dotati di una grandissima elevazione, e il lavoro di Dall'Olio e Roscini gioverà sicuramente alla loro ulteriore crescita tecnica.

In tema di cinque cerchi sia comunque benedetta l'esistenza di Eurosport. Che ci permette di seguire in diretta le gare più importanti, senza frenetici cambi di campo da una disciplina all'altra. Non ce ne vogliano i pistoleri italiani e il team di badminton azzurro, ma, con tutto il rispetto per il loro impegno e la soddisfazione per i successi delle discipline minori, continuamo a preferire - per fare un esempio - la finale dei 200 misti di nuoto in cui si sono sfidati tutti i più grandi nuotatori del decennio. I dati di ascolto dimostrano poi l'incredibile successo del beach-volley; onore alla coppia italica Gattelli-Perrotta, che benissimo si è comportata, ma la domanda sorge spontanea: gli italiani si sono improvvisamente scoperti appassionati di pallavolo da spiaggia o, sotto sotto, rimaniamo un popolo di incalliti guardoni? Francamente, tra le inquadrature della regia greca e i costumini sempre più ridotti, ci pareva di assistere ad un film trash della commedia anni Settanta con Lino Banfi che spia la Fenech dal buco della serratura più che ad un incontro sportivo... La cerimonia d'apertura dei Giochi ci ha infine offerto una piacevole sorpresa: il solitamente compito Gian Paolo Montali alla vista della telecamera della mondovisione è letteralmente impazzito e si è messo a salutare con la manina tutti i parenti, come nemmeno i simpatici nonnini che ballano ininterrotamente il liscio sulle frequenze di Telecittà. L'atmosfera di Olimpia è splendida anche per questo...


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