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25 febbraio 2007

LORO NON SONO COME TREVISO 

Non vorremmo che alla fine la sconfitta di sabato a Cuneo fosse essenzialmente colpa nostra: ci era stato chiesto - così, per cambiare le cose, perché a questo punto ci si attacca a tutto - il pezzo pre-partita, abitudine che negli ultimi mesi abbiamo pigramente abbandonato, ma poi abbiamo deciso, visto che nel frattempo nemmeno il governo era cambiato (al nostro già scarso orgoglio nazionale mancava questa: bella scena quella di un paese quasi rotoli, i cui rappresentanti esultano come allo stadio di fronte ad una situazione di crisi), di soprassedere.

Eppure l'Antonveneta in terra piemontese ha dimostrato di essere tutt'altro che morta e sepolta. Il primo parziale, recuperato e strappato con i denti grazie ad uno stoico Pampel (alla terza buona prestazione individuale consecutiva: che ripeta il buon finale della scorsa stagione?), ci aveva fatto sperare che fosse la volta buona per pescare quel jolly - ossia i punti contro una big - che è sinora mancato nella stagione del Sempre Volley. Anche il nostro amico, quello che scommette, aveva pensato di aver azzeccato la mossa dell'anno...

Invece la formazione di Silvano Prandi (altra copia del libro "una rete, una città, una storia" regalata senza alcun tornaconto) è salita in cattedra ed ha fatto valere la tremenda legge del più forte. Quella di una squadra che può far male con ciascun componente del sestetto in battuta e infatti alla fine i tabellini riporteranno 14 (!) aces dei padroni di casa. Il fantasma della clamorosa sequenza in battuta di Omrcen dello scorso anno non è stato purtroppo esorcizzato... Kromm è stato bersagliato in ricezione, ma anche in attacco ha faticato più del dovuto e purtroppo in questa occasione nemmeno i suoi sostituti sono stati all'altezza. In più il secondo di Prandi, Camillo Placì non ha neppure sbagliato formazione, come a Verona quando un suo errore regalò la vittoria agli scaligeri...

Al di là del risultato a noi è piaciuta molto la voglia della squadra, intesa proprio come collettivo di giocatori, di ritrovarsi e di fare quadrato in ogni momento. I numeri di Piscopo (7 muri a referto) e De Togni parlano da sè e siamo certi che l'ennesima battuta d'arresto consecutiva non si rifletterà in un calo d'intensità della voglia di lavorare. Perché la cosa che ci preme davvero di più è quella di arrivare alla fine, qualsiasi sarà l'esito sportivo, con la consapevolezza di non aver lasciato nulla di intentato.

Ancora una volta, e siamo al quarto anno consecutivo, il finale di partita ha visto qualche battibecco di troppo con alcuni signori che occupano lo spazio riservato al tifo organizzato cuneese. Innanzitutto rileviamo che nel palasport della Bre Banca son sempre presenti non pochi rappresentanti dei Carabinieri schierati a bordo campo: sarà un caso, ma a Padova e altrove non si sente affatto questa necessità. Capiamo pure che non bisognerebbe rispondere alle sciocche provocazioni di personaggi dal dubbio livello culturale (presumiamo che per molti l'ultimo volume letto sia il libretto di istruzioni del telefonino), ma francamente abbiamo le scatole piene di chi si trincera dietro la logica del branco e della stupida asserzione secondo cui chi paga il biglietto ha il diritto di dire ciò che vuole. Perché noi, per educazione e per formazione, in nessuna situazione abbiamo mai offeso gratuitamente e con quelle parole qualcuno. In questo caso il fisioterapista Valter Daniele, ma in generale tutta la panchina, è stato oggetto di poco simpatici cori. Siamo sinceri: possiamo essere belli o brutti, simpatici o antipatici, piacevoli o fastidiosi, ma non saremo mai animali dello zoo cui tirare le noccioline (cosa che comunque, da bravi animalisti, ripudiamo con lo stesso fastidio).

E' proprio vero, cari Blue Brothers: voi non siete come Treviso, come cantate con tanto orgoglio, fra un saluto e l'altro agli amici di Santa Croce. Ce ne siamo ben accorti martedì sera a Jesolo (dove fra l'altro eravamo seduti davanti proprio al simpatico presidente Lannutti), quando la Sisley vi ha spazzato via dalla Champions League in poco più di un'oretta...

20 febbraio 2007

FIFA 2007 

Che sarebbe stata una maratona infinita era ampiamente prevedibile. Che la paura l'avrebbe fatta da padrona, anche a scapito del tasso tecnico, pure.

Il Monday night del PalaBernhardsson premia la Tonno Callipo Vibo Valentia, vittoriosa per tre a due sui ragazzi dell'Antonveneta, ma sorride anche Verona che vede le altre due contendenti per la salvezza dividersi la posta in palio e non scappare in classifica.

Gli spalti sono gremiti. Bene ha fatto la società a non cedere alla tentazione dell'ingresso gratuito per tutti perché forse dalla Calabria sarebbe giunta ben più di una cinquantina di tifosi. I supporters giallorossi meritano un plauso per la loro presenza chiassosa e colorata (e corretta), ma anche i padovani hanno dimostrato di voler bene alla società e di tenere all'A/1, incitando a gran voce e senza pause Tovo e compagni.

Il SempreVolley paga ancora una volta un dazio altissimo all'inesperienza collettiva, cedendo nei finali tirati e conquistando invece con relativa facilità i parziali in cui riesce a prendere subito qualche punto di vantaggio. Maiuscola la prova di due atleti che talvolta raccolgono lo scetticismo di alcuni sedicenti esperti: Pampel e Garghella hanno estratto dal cilindro probabilmente una delle loro migliori esibizioni stagionali, ma ancora una volta si è visto che in un collettivo privo di un'individualità trascinante tutte e sette le componenti del motore devono girare a pieno regime per poter far andare avanti la macchina. In tutta sincerità non ci sentiamo di rimproverare nula di specifico all'Antonveneta (certo, vediamo anche noi quando quel giocatore o l'altro incappano in una serata no), se non constatare che la coperta a volte risulta un po' cortina. La squadra del presidente Callipo non ci ha impressionato (ruolo per ruolo è forse l'unica contro cui i nostri sulla carta partono in vantaggio), ma alla fine non ha rubato assolutamente nulla, anzi.

Non ha portato fortuna la presenza in tribuna di tanti ex, osservatori interessati o semplici appassionati con ancora nel cuore i colori bianconeri. C'erano Tomalino, Bontjie, Meszaros, Veres, Vianello, Travica e pure Mauro Berruto: l'allenatore del fu Giotto Padova (che forse vedremo per qualche giorno guidare i granata del calcio al posto di Alberto Zaccheroni, in attesa di risedersi su una panchina di volley, probabilmente proprio sotto la Mole) sperava di portare fortuna ad una realtà cui è ancora legato e alla fine ha rassegnato le dimissioni da spettatore.

Non è servito nemmeno sperare che si chiudesse il cerchio di vittorie del volley padovano dopo la bella affermazione del Megius sulla più quotata Scavolini Pesaro. Le ragazze di Micelli domenica hanno vinto grazie ad una superba prova collettiva , sotto gli occhi nostri e di parecchi giocatori e rappresentanti del Sempre Volley. Obbligatorio ringraziare da queste righe la gentilezza della società "cugina", che ci ospita sempre con affetto e disponibilità, e in particolare Giulia della segreteria che ci ha regalato - nella nostra misera vita (sempre più amara da quando abbiamo scoperto che nemmeno il flipper è terreno di soddisfazioni) - una delle gratificazioni più belle. Eravamo anonimamente seduti (nannimorettianamente ci si nota di più se andiamo e ce ne stiamo in disparte o se non andiamo affatto?) sugli spalti del PalaArcella accanto ad uno splendido cinquantenne con i capelli ossigenati e vestito come uno studente delle scuole medie (ci hanno detto essere tal Ringo, noto dj e profugo di qualche isola di presunti famosi), quando Giulia, conversando con Massimo Zilio dell'ufficio stampa, ha detto di conoscerci unicamente di fama. Ringo si è voltato baldanzoso, credendo si parlasse di lui...

Torniamo a noi. Non vogliamo leggere epitaffi, anche se siamo i primi - e come potrebbe essere altrimenti? - ad ammettere che la situazione è sempre più complicata. Raggiungere l'agognato traguardo diventa un'impresa molto ardua, ma proprio Verona - ricordiamo sempre che gioca con una formazione dall'equilibrio tattico misterioso - dimostra che nessuna gara è impossibile. La trasferta di Cuneo è stata anticipata a sabato per evitare di cadere nel blocco totale del traffico. Stateci vicino: sarebbe ora di bloccare pure la serie di sconfitte.

12 febbraio 2007

SCONFITTI (D)A MONOPOLI 

Ahi, ahi, ahi: i risultati degli altri campi accorciano ulteriormente la zona salvezza e portano tanto Vibo Valentia quanto Verona ad un solo punto dall'Antonveneta Padova.

Siamo pronti a scommettere che ora partiranno i canti di dolore di chi è già pronto a celebrare il funerale dei bianconeri. Eppure, fermandosi ai dati oggettivi, la cosa più evidente è che Tonno Callipo e Marmi Lanza son riusciti in cinque mesi di campionato a fare (addirittura) un punto in meno dei ragazzi di Gigi Schiavon. O no?

Non nascondiamo che che le due avversarie stanno attraversando un buon momento di forma e che hanno colto, a differenza nostra, qualche punto insperato contro compagini più quotate, ma in quel di Macerata i bianconeri hanno ripreso quel filo di bel gioco smarritosi nelle ultime prestazioni. Inoltre ricordiamo che, tranne proprio la gara di andata con Macerata, i nostri non hanno mai goduto del beneficio di affrontare avversari senza Sartoretti, Gustavo o Nikola Grbic...

Nelle Marche la partenza di Mikko Esko e compagni è stata bruciante. Ci dicevano che nel primo set i tifosi della Lube avrebbero seguito la gara in silenzio pee protestare contro gli scarsi risultati ottenuti sin qui dai campioni d'Italia: la cosa però non si è verificata e a noi dispiace perché sarebbe stato un po' come giocare in casa... Nonostante questo, il primo parziale è stato vinto con merito dall'Antonveneta. Da lì in poi non c'è stato alcun calo di tensione né scadimento nella qualità del gioco: semplicemente son venute fuori le qualità tecniche e la maggior abitudine a giocare i punti decisivi dei più esperti padroni di casa. Christian Pampel ha giocato benissimo, ma aspettiamo ancora con impazienza la gara in cui tutti e sette gli effettivi del Sempre Volley gireranno contemporaneamente.

La svolta della gara è stato il cambio di Sintini con Natale Monopoli ("Parco della Vittoria", l'ermetico titolo alternativo a questo post) . Anche questa volta un omaggiato, in quanto ex, del libro sulla storia del Petrarca/Sempre Volley non ha avuto pietà. Cominciamo a pensare che è arrivato il momento di fare un bel bonifico a questi signori anziché dargli un prodotto editoriale...

Merita un cenno anche la più che soddisfacente prestazione di Garghella (e pensare che avrebbe dovuto riposare per recuperare completamente dal fastidio al ginocchio, ma l'influenza dell'ultimo minuto di Giovanni Quarti lo ha rispedito prepotentemente in formazione titolare) e la presenza di De Togni. Nella famiglia Tamburo meglio di Vincenzo, che ha sbagliato l'unico servizio cui è stato chiamato, la sorella Ilaria, che ha tenuto compagnia allo staff dirigenziale nel viaggio di andata a bordo della Roscini-mobile.

Il ritorno in pullamn è scorso via attendendo gli sms (un plauso alla first lady bianconera che trasferiva con puntualità gli aggiornamenti - esiste al modno cosa poiù lenta? - del Televideo)
da Vibo. Ma nessuno si sarebbe aspettato l'indomani la caduta degli orogranata a Verona: eppure la sonora sconfitta notturna a flipper (uno dei rari campi, se non l'unico, in cui eccelliamo) col fisioterapista Valter Daniele ci doveva far sospettare che le sorprese erano in agguato...

Ora - e non mancheranno gli appelli e le iniziative - bisogna unirsi in vista del gustoso Monday night con Vibo. E' davvero necessario remare tutti nella stessa direzione. Ieri a Verona, nonostante la deludentissima sconfitta nella settimana precedente, c'erano tantissime persone e un tifo infernale (come abbiamo potuto appurare dalla parzialissima radiocronaca di RadioVerona). Non abbiamo mai nascosto eventuali limiti tecnici della rosa di quest'anno, ma c'è sempre qualcuno pronto a sottolinearlo. I conti si fanno però alla fine. Che almeno il sostegno non sia però da A/2.

06 febbraio 2007

CISOLLA E LACRIME 

Non c'è due, senza tre. Niente vero: al solito i detti popolari non ne azzeccano una.

All'Antonveneta non riesce il miracolo di espugnare per la terza volta consecutiva il Palaverde di Villorba: in poco più di un'ora la Sisley chiude la pratica derby e tranquillizza quelle persone di Vibo che si erano prese la briga - il mondo è pieno di gente (noi compresi) che ha gran tempo da perdere - di inviare una mail alla società orogranata per assicurarsi della regolarità del match. Sentiamo un gran parlare di "modello inglese" per sconfiggere certi eccessi del mondo sportivo, ma non sarà che, oltre a importare leggi e rogolamenti, bisognerebbe cambiare anche gli italiani con gli anglosassoni?

Si diceva del derby. La ciurma di Schiavon, presente nella Marca sin dalla mattinata di ieri, si è presentata col solo Jago in non perfette condizioni fisiche: l'estone ha sofferto di qualche disturbo allo stomaco. E' davvero strano: noi ci distruggiamo quasi ogni sera a forza di olive ascolane, patatine e mozzarelline, mentre agli atleti basta qualcosa di più condito di un risetto in bianco per mandarli ko. Per il resto la speranza, come già detto in sede di presentazione, era quella di tenere il campo con dignità.

Compito riuscito a metà, anche perché dall'altra parte della rete c'era veramente una Sisley in una di quelle giornate in cui dimostra di essere una corazzata inarrestabile. Le mostruose percentuali di attacco dei trevigiani (il solo Tencati ha faticato un po', ma si è ampiamente rifatto a muro) potranno anche dipendere dalla pochezza della resistenza avversaria, ma vi assicuriamo che alcune bordate di Fei - bellissimo il suo look che a noi ricorda tanto il protagonista di un telefilm anni Settanta - e Cisolla hanno messo a dura prova la resistenza dei palloni Molten.

In casa bianconera non si è forse visto fino in fondo quel cambio di atteggiamento che si auspicava, ma non si è nemmeno sbracato di fronte ad un avversario oggettivamente molto più forte. Il secondo set è stato il migliore dei nostri, sempre in scia e ad un passo dal portare i campioni d'Europa ai vantaggi.

Ci ha messo un po' di tristezza vedere semi-deserto un impianto così bello come il Palaverde. Passi la nebbia, passi il posticipo serale, passi la diretta Sky, passi il risultato scontato... ma un derby è pur sempre un derby. La voce della decina di valorosi padovani presenti è stata una sorta di grido nel deserto e non vogliamo nemmeno pensare ad una rincorsa salvezza senza il sostegno del pubblico.

Ora il pensiero (oltre a quello di smaltire lo stinco di mezzanotte su cui direttore sportivo, fisioterapista e chi vi scrive hanno deciso di sfogare la propria amarezza di ritorno dalla trasferta) è rivolto alla sfida di Macerata che, impensabilmente, la classifica evidenzia come scontro-salvezza.

05 febbraio 2007

TENERE IL CAMPO 

Giocando di lunedì (giorno notoriamente di audience più alta per queste pagine) sera, tocca per forza fare il pezzo di presentazione.

Venghino, siori venghino: al Palaverde di Villorba l'Antonveneta sfida la Sisley Treviso nel più classico e sentito dei derby veneti. La partita che l'anno scorso suggellò matematicamente la salvezza del Sempre Volley (conquistata - lo si ricorda - come conseguenza dei risultati di 26 gare, ciascuna con la medesima importanza in classifica), cade invece a girone di ritorno appena iniziato. Una sfida quasi impossibile - anche perché gli orogranata con una vittoria possono balzare in vetta alla graduatoria - e in cui l'obiettivo di partenza dei bianconeri è quello di reggere il campo con dignità e di sviluppare un buon gioco. Insomma, sarebbe già qualcosa uscire dall'impianto trevigiano ad un orario in cui qualche pizzeria comincia già a sparecchiare i tavoli e non alle nove e mezza (noi ricordiamo sempre la sfida di 3 o 4 anni fa, quando l'esito fu talmente veloce che si riuscì a tornare a casa per vedere la replica in leggera differita su Rai Tre...).

Oltre a seguire - con qualche segnale di fondato ottimismo (non le solite menate che talvolta dobbiamo scrivere per non destabilizzare l'ambiente) - gli allenamenti di Tovo e compagni, nel week-end abbiamo tenuto un occhio e mezzo sull'andamento dei risultati dagli altri campi. Dato che la nostra unica sortita a Verona si è conclusa con i tre punti per i gialloblù (ma Simone Roscini ha un record ancora peggiore: due gare al PalaOlimpia, due vittorie dei padroni di casa... Che sia il caso di portare in panchina un altro allenatore in seconda in terra scaligera?), questa volta abbiamo preferito seguire il match tra Marmi Lanza e Tonno Callipo Vibo Valentia a distanza.

Dalla tribuna stampa del Megius - società che ci ospita sempre molto cortesemente quando non c'è sovrapposizione fra impegni del campionato maschile e quelli dell'universo rosa - abbiamo avuto conferma (talvolta indoviniamo pure noi certi giudizi pallavolistici) che, insomma, qualche problemino di equilibrio tattico la Marmi Lanza lo ha eccome. Abbiamo esultato per la vittoria dei calabresi (sempre meglio che vinca la squadra più indietro in classifica), fermo restando che la salvezza passa necessariamente dalla conquista con le proprie forze dei punti necessari e non dalle disgrazie altrui. Magari adesso farà paura il Tonno Callipo, a soli due punti dai nostri, ma francamente il regolamente non prevede ancora uno scontro diretto che non assegna punti a nessuno. Noi comunque guardavamo un po' la partita fra Megius e Novara e con l'altro occhio gli aggiornamenti dal sito della Lega Pallavolo. Questo ci permette di ripetere la battuta che non ha fatto sorridere nessuno dei nostri vicini: però, per più di due ore abbiamo tenuto inchiodata la Sisley Treviso sullo zero a zero...

In una settimana caratterizzata dalla lettera di Veronica (ricordiamo che questo spazio è sempre disponibile per eventuali rimostranze di fidanzate di giocatori e, ovviamente, fisioterapisti) e dagli assurdi eventi in prossimità degli stadi di calcio (tanta è l'amarezza che non ci vogliamo esprimere, ma diciamo solamente che i minuti di silenzio - che fra l'altro in Italia non sono nemmeno di silenzio e pure questo significa tante cose - iniziano a stufarci tanto sono frequenti e noi abbiamo ben in mente, per aver assistito di persona a quel trionfo festoso che è un match della Premier League inglese, cosa significa vivere in un altro modo un evento sportivo), speriamo che un incontro di pallavolo possa aiutarci a tornare ad occuparci della quotidianità con un sorriso.

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