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27 febbraio 2004

A RUOTA LIBERA CON... LORENZO CAVALLINI 

Torna la rubrica dal titolo più amato da certi operatori della carta stampata.

Ieri sera, mentre un dirigente* - invece che prepararsi all'importantissima sfida con i giornalisti in programma domenica alle ore 12 al Palasport San Lazzaro (a seguire, per chi volesse proprio trattenersi, si disputa anche un altro incontro di contorno: Edilbasso Padova vs. Unimade Parma) - si abbuffava in ristorante con un manipolo di tifosi e giocatori, abbiamo avvicinato il capitano Lorenzo Cavallini per un'intervista.

Il campionato si avvia alla conclusione. Riuscirà l'Edilbasso a centrare l'obiettivo play-off?
Siamo molto vicini al traguardo. Ritengo che possiamo chiudere la regular season attorno al settimo posto.

Francesco Dall'Olio a parte, qual è l'allenatore con cui ti sei trovato meglio?
Direi Ljubomir Travica, che ho incrociato in due diversi momenti della mia carriera: prima a Reggio Emilia e poi a Milano, in serie A/2 nell'anno della promozione.

In palestra non sembri un tipo polemico. Mai avuto problemi con qualcuno?
Forse solo con Beccari a Forlì.

Nel tuo ruolo è fondamentale l'intesa con i palleggiatori. Con quale nel corso della tua carriera hai trovato immediatamente un buon feeling?
Tra i tanti, direi Davide Bellini. Con lui ho disputato una stagione a Brescia e poi la seconda parte del campionato 2000/01 a Montichiari. Il peggiore? Scherzosamente dico Fabio Camporese, il fratello di Pulcione: in allenamento qui a Padova mi ha dato certi palloni da dimenticare...

E al di là degli aspetti tecnici, qual è il giocatore più simpatico e quello più antipatico nel mondo della pallavolo?
Senza dubbio ricordo sempre con piacere l'amicizia e le scorribande con il mio coetaneo Marcello Mescoli, ora secondo palleggiatore a Modena. Cerco di andare d'accordo con tutti, quelli antipatici semplicemente non li frequento!

Un tema a me caro: esiste il doping nel volley?
Istintivamente direi di no...

Ma l'attenzione esasperata all'integrazione, anche se nei limiti consentiti dai regolamenti, non alimenta comunque una sorta di cultura del doping?
Mah, non saprei. In effetti anche un semplice antinfiammatorio ti permette di giocare senza dolore e quindi in uno stato diverso da quello naturale. D'altra parte è anche vero che certi prodotti li usano anche i bambini e le nonne di ottant'anni. Insomma, decidete voi... Io mi attengo solamente al doping delle mie parti: parmigiano reggiano, cappelletti e prosciutto crudo!

Analizziamo un attimo la tua carriera. Giochi da tanti anni nel massimo campionato e, senza tanti clamori, sei sempre nella parte alta delle classifiche di rendimento. Non ti senti un po' sottovalutato per non aver avuto una chanche in una squadra che lottasse per qualche obiettivo ambizioso o per non essere entrato nel giro della Nazionale?
Onestamente penso di aver fatto una bella carriera, ne sono molto orgoglioso. Ho iniziato a giocare relativamente tardi - a 18 anni - e considero un grande risultato essere arrivato in A/1 già a 23. Non mi sento sottovalutato, so di godere di buona stima presso gli addetti ai lavori; semmai esiste il problema opposto, ossia di tantissimi atleti valutati ben al di sopra delle proprie qualità e soprattutto di direttori sportivi che hanno speso a destra e manca per giocatori tutto sommato normali e non certo dei campioni.

Dopo la pallavolo giocata, pensi ad un tuo ruolo ancora in questo ambiente?
Mi piacerebbe lavorare con i giovani, ma non a tempo pieno. Vedo questa opportunità più come un secondo lavoro interessante che come un impiego professionistico.

Prima che trovasse la nuova posizione (il trono tra i cartelloni pubblicitari a fondo campo), il Presidente era solito passeggiare nervosamente dietro la panchina. Fastidioso?
Durante le partite sono molto concentrato. Difficilmente mi accorgo di quello che succede intorno.

Passiamo alla vita privata. Single o fidanzato?
Fidanzato, con Evelyn. Anzi di più: da agosto viviamo sotto lo stesso tetto!

Sinistra o destra?
Sinistra.

Il classico bagaglio per l'isola deserta: un disco, un libro e un film...
In ambito musicale mi porto via "Purple Rain" di Prince, poi un bel romanzone lungo lungo e un film divertente e leggero, sul genere di "Scemo & più scemo" con Jim Carrey.

A proposito di film, sveliamo ai tifosi una piccola curiosità. E' ancora Dumi a scegliere le videocassette (pellicole con minimo 10.000 morti a inquadratura) da vedere durante i lunghi viaggi delle trasferte?
Sì, i responsabili delle scelte cinematografiche sono Meszaros e Meggiolaro. Ma ultimamente c'è stato un cambio di tendenza: per risparmiare - un po' mi vergogno a dirlo - Marco Vicini registra i film da Sky e guardiamo quelli. Che tristezza, fra un po' ci ridurremo a guardare "Beautiful" e "Il bello delle donne" su Canale 5...

Concludiamo l'intervista con la consueta domanda fatta tra le palette e la possibilità di spendere una buona parola per il nuovo contratto: spendi due parole sul bistrattato e sempre in ombra ruolo del palettaro?
Ma io ho già un biennale!!! Comunque si tratta di un compito decisivo e determinante per le sorti dell'incontro. Di solito chi esce è molto incazzato e dovrà pur prendersela con qualcuno... Quindi, attento, fra un po' quando saremo in maggior confidenza... giù botte al palettaro!

Per ringraziare Lorenzo della conversazione, abbiamo fatto le cose in grande. Grazie alla complicità di un corruttibile custode del caveau del Metropolitan Museum of Art di New York siamo entrati in possesso di uno dei primi esperimenti di pop art del celebre artista Andy Warhol. Ecco un suo bozzetto prima di cimentarsi con le fotografie di Marilyn Monroe.


*NB: ringraziamo - e provvederemo a ricompensare adeguatamente - la preziosa talpa che ci ha fornito con tempismo la soffiata. Per decenza celiamo l'identità di questo giovane e dinamico dirigente, anche se alla Snai è possibile scommettere sul suo nome. La quota di Carlo Vettore è 1,0001.

25 febbraio 2004

SEMPRE COLLI EUGANEI 

A leggere continuamente di cene, rinfreschi, feste e buffet (manca ancora un vernissage: quando in società qualcuno capirà di cosa si tratta, organizzeremo anche quello) un tifoso potrebbe pure chiedersi se sia ancora un personaggio di spessore e raffinato come Flavio Briatore il re della mondanità italiana. Anche ieri sera, infatti, occasione di ritrovo collettivo per il Sempre Volley con una cena gentilmente offerta dall'allenatore Francesco Dall'Olio.

Il luogo della consueta spazzolata di piatti è stata la trattoria "I capitelli" di Vò Euganeo. Data l'assoluta facilità di raggiungimento del ristorante - i giocatori più fortunati si ritroveranno di lì a breve sperduti lungo i tornanti dei Colli Euganei, altri si imbatteranno addirittura nel confine tra Austria e Repubblica Ceca e solo dietro presentazione dei passaporti e di un'adeguata mazzetta verranno fatti ripartire dai doganieri - il punto di partenza è fissato nel Palasport San Lazzaro, al termine dell'allenamento pomeridiano: diventa quindi di fondamentale importanza, nell'organizzazione delle macchine, scegliere il cavallo giusto. Il palettaro conosce bene i suoi polli: quando si tratta di mangiare, come non pensare immediatamente a Carlo Vettore? La nuova macchina di Simeonov avrà pure il navigatore satellitare, ma il sesto senso del giovane e dinamico addetto stampa per i ristoranti batte anche il GPRS più evoluto e di ultima generazione e infatti la coppia Vettore-Sartorati Jr. si presenta abbondantemente prima al traguardo. Per questo, quando giungerà il resto della truppa, Carlo Vettore starà già sorseggiando l'amaro, dopo aver pasteggiato lautamente, mimetizzandosi al tavolo di un gruppo di ottuagenarie tedesche (e per amor di decenza vi risparmiamo le avances delle scatenate teutoniche per il dopo cena).

La qualità delle pietanze, unita alle porzioni finalmente degne di un gruppo di affamati sportivi, ha ampiamente ripagato le peripezie per raggiungere il posto. Peripezie doppie, se non triple, per Lorenzo Cavallini che durante la serata si è pure dovuto assentare per soccorrere l'auto in panne della dolce metà: la sostituzione dello pneumatico anteriore destro in sette secondi netti garantisce comunque al capitano buone probabilità di entrare a far parte del gruppo di meccanici Minardi per il prossimo campionato di Formula Uno. Durante la cena il pallegiatore della Nazionale Coscione ha potuto conoscere alcuni retroscena del tumultuoso passato di Davide Tovo che, prima di diventare un centrale affermato, si dilettava nel testare la qualità degli assortimenti dei frigobar alberghieri.

Il ritorno a casa per le strade tortuose e ghiacciate è stato per fortuna privo di incidenti. Dai bagagliai spunta anche qualche maschera per festeggiare gli ultimi scampoli del Carnevale. Ma gli scherzi, per noi, varranno almeno sino a domenica: prossima vittima, si spera, l'Unimade Parma dell'ex Maurizio Vianello.

23 febbraio 2004

UN RITORNO A CASA FELICE 

Finalmente un ritorno a casa non solo rapido, ma anche felice. I ragazzi sbancano Ferrara e all'orizzonte si inizia ad intravedere qualcosa di più di una semplice salvezza tranquilla.

Dopo oltre due mesi si spezza quindi la serie negativa in trasferta. Come a Cuneo, anche in questo caso il Presidente ha sfidato la più consolidata delle scaramanzie, in questa occasione imitato da Andrea Garghella, che ha acquistato in anticipo due vassoi colmi di fritelle per festeggiare vittoria e Carnevale. Al riguardo, in prossimità del martedì grasso, molti - soprattutto i bambini - si sono presentati al Palasport estense in maschera; riuscitissimo il travestimento di Daniele Desiderio: vestito così, sembrava davvero un giocatore di volley.

Dopo gli sbadigli della gara con Trieste, complice forse la voglia di far bella figura davanti alle telecamere di Sky, si è assistito finalmente ad un incontro bello da vedere, emozionante e coinvolgente. Interminabile il terzo set e ad alcuni è quasi dispiaciuto che Marco Vicini abbia lasciato uscire il pallone del 37-35 che ha regalato la vittoria del parziale ai nostri. Sugli scudi ancora una volta il centralone sloveno Jeroncic: le sue prestazioni eccellenti stanno ormai diventando una piacevole consuetudine e anche questa vittoria porta il suo marchio. Sfortunato invece Lorenzo Cavallini, desideroso di riscattare il periodo di appannamento: i suoi due ingressi in campo per alzare il muro sono coincisi con un ace e due battute sbagliate. Per il capitano verranno senza dubbio tempi migliori.

Come ogni anno, data la sua intrinseca configurazione architettonica, il Palasport di Ferrara amplifica i cori di qualsiasi tifoseria, trasformando anche la curva più timida in una festosissima torcida. Ma ieri i Lupi Bianconeri, accorsi in massa in trasferta, non avevano certo bisogno di alcun aiuto esterno e hanno accompagnato con un sostegno caloroso e incessante la cavalcata dei ragazzi verso la vittoria. Osservando le due curve un attento politologo avrebbe di sicuro notato come cambiano nel tempo i simboli: la tifoseria organizzata dei padroni di casa, certamente più radicata nel tempo, esponeva una bandiera di Che Guevara, cui i nostri - gruppo molto giovane e senza punti di riferimento - contrapponevano i volti dei cani Janku e Block (comunque più espressivi del compagno Fassino).

Nonostante la contemporanea finale di Coppa Italia a Bergamo, tra il pubblico non è passata inosservata la presenza di alcune celebri giocatrici del massimo campionato femminile. Chissà, magari qualcuno dei nostri avrà festeggiato il dopopartita a cuor Leggeri...

Nell'euforia collettiva non bisogna dimenticare però di dedicare un momento di solidarietà all'Estense 4 Torri: i simpatici ferraresi infatti non solo sono pericolosamente in bilico sul filo della retrocessione, ma hanno anche dovuto affrontare, dopo la pesante sconfitta, una comparsata televisiva presso gli studi della Domenica Sportiva. Già il clima nello spogliatoio giallonero non era affatto dei migliori, in più si sono sorbiti la lunghissima telefonata del Presidente del Consiglio Berlusconi che dispensava - con la consueta modestia - consigli a tutti: coach Zanini, nella confusione generale, medita ora di schierare due punte sin dal prossimo incontro. Gran bella serata davvero.

20 febbraio 2004

SBADIGLI CONTAGIOSI 

Archiviata con qualche difficoltà di troppo la pratica Trieste, il campionato presenta ora la sfida all'Estense 4 Torri Ferrara.

La serata di ieri è stata tra le più noiose degli ultimi tempi al San Lazzaro. Almeno a livello sportivo: i manifesti dell'imminente concerto della coppia Oxa-Concato preannunciano minacciosi che si possono scegliere anche modi peggiori per passare una serata.

Un po' tutti, pur senza sottovalutare l'impegno, si auguravano un tre a zero rapido e veloce. Panico tra gli operatori dell'informazione quando i triestini si sono meritatamente aggiudicati un set: gli articoli già confezionati prevedendo il cappotto dell'Edilbasso erano tutti da buttare. In panchina invece ben poco lavoro: l'atmosfera sonnacchiosa ha contagiato un po' tutti, anzi devo ricordare di far abbassare il volume della sirena dei cambi così la dottoressa non ha un risveglio traumatico ad ogni time-out.

La vittoria contro i giuliani allunga a dodici la striscia casalinga di vittorie consecutive. Quand'eravamo giovani noi (bei tempi: c'erano ancora le mezze stagioni, qui era ancora tutta campagna e Cavallini murava che era un piacere) fare tredici significava realizzare i propri sogni. Oggi al Totocalcio si vince col quattordici: Parma e Cuneo, prossime avversarie sul taraflex di casa, sono avvisate.

Ma ora è tempo di pensare alla trasferta di domenica. In società c'è chi sta già studiando l'autogrill più adatto per la sosta della SempreVolley Mobile.

17 febbraio 2004

TRADUZIONE SIMULTANEA 

Smaltita la delusione per l'esito della Coppa Italia, i nostri ragazzi son tornati in palestra per affrontare la preparazione in vista del delicato incontro di domani sera contro l'Adriavolley Trieste, fanalino di coda del campionato. Come dimostra il mezzo passo falso della Roma contro l'Ancona nella serie A di calcio, nello sport professionistico nessun incontro può esser preso sottogamba e bene fanno quegli osservatori che notano come Fabio Capello avesse messo in guardia i suoi circa le difficoltà di quella partita. Faccio però notare io che, da che mondo è mondo, nessun allenatore ha mai avuto il coraggio di affermare candidamente che una gara è facile, nemmeno nei casi più evidenti: d'altronde siamo il Paese in cui il temerario Trapattoni rinuncia a giocare con tre punte contro il Paraguay per arginare le folate offensive di una campionissimo come Ulisse De La Cruz...

Torniamo al volley; come detto, dopo la trasferta di La Spezia, tutti son tornati alle proprie postazioni di lavoro: i giocatori e gli allenatori sul rettangolo di gioco, lo staff medico in infermeria, i dirigenti alle loro scrivanie, il giovane e dinamico Carlo Vettore al ristorante.

Ormai è inutile nascondere che per il palettaro non esiste alcuna mansione specifica: per questo, come ai bei vecchi tempi della scuola, gli è stato assegnato un foglio protocollo a righe per cimentarsi nell'ardua prova della parafrasi (dallo Zingarelli: ripetizione di un testo mediante circonlocuzione o aggiunte esplicative, talvolta anche traducendolo). Il testo proposto non è però né il classico canto dantesco né la terrificante "I pastori" di Gabriele D'Annunzio (alzi la mano chi diavolo ha mai capito cosa diavolo siano le "verga d'avellano" o l'"erbal fiume silente"), bensì uno scritto più recente, ma altrettanto prestigioso, apparso su "Il Gazzettino" nell'edizione di martedì 3 febbraio 2004. Ecco il risultato (per l'allineamento delle righe è necessario impostare la risoluzione del monitor a 1024*768):

Adesso l'Edilbasso è la squadra del giorno. L'incredibile vittoria su Trento, dominatrice del campionato, ha confermato che lo sport padovano ha ritrovato una sua vecchia protagonista.


Lo dicono soprattutto i numeri: undicesima vittoria consecutiva casalinga a un passo dal record che regge dalla stagione '88/89, tutte le grandi del campionato (Trento, Treviso, Macerata e Piacenza) messe al tappeto, pubblico record che fa tornare alla mente gli anni d'oro del Charro, in pieno boom pallavolistico, e che soprattutto per la prima volta nella storia si porta ad equivalere quello del calcio Padova.

Le cifre ufficiali parlano di 3398 spettatori paganti (all'Euganeo sono stati 3552), ma l'impressione visiva è che al San Lazzaro ci fosse qualche centinaio di persone in più. Per ritrovare un dato migliore bisogna tornare al 17 gennaio 1993 quando i paganti nel derby con la Sisley furono 3633.

Adesso l'Edilbasso è sesta in classifica con tre lunghezze di vantaggio sulla nona. I play-off scudetto (a cui partecipano le prime otto) sono alla portata, anche perchè il calendario dà finalmente una mano alla squadra di Dall'Olio.

A proposito di Pupo. In questa stagione così esaltante per i bianconeri si parla spesso delle prodezze di Simeonov, della maturità di Morsut oppure dei grandi progressi di Coscione e Tovo. Giusto. Ma questa volta ci sia consentito invece sottolineare il grande lavoro che questo maestro della pallavolo sta facendo da quando, due estati fa, è arrivato a Padova.

Alla prima stagione Dall'Olio ha portato la squadra, alla vigilia tra le candidate alla retrocessione, a una tranquilla salvezza dopo una striscia negativa iniziale che avrebbe messo al tappeto un elefante (e qui è stata brava la società a dargli fiducia). Al suo secondo campionato, con una formazione sicuramente rinforzata ma anche rinnovata per quattro sesti, sta facendo quello che è sotto gli occhi di tutti.

Preciso, puntiglioso, a volte quasi maniacale nel suo lavoro, apparentemente schivo e invece sempre disponibile con tutti, Pupo Dall'Olio sta imprimendo un marchio indelebile su questo piccolo miracolo bianconero.

Chi dovrà pensare alla squadra del prossimo anno lo tenga ben presente.


Massimo Salmaso


Il Padova arranca in serie C/1, il Cittadella non se lo fila nessuno, il campionato di rugby italiano è una ciofeca: il mio redattore ci ha messo solo dieci anni per accorgersi che il Sempre Volley è la maggior realtà sportiva cittadina.

Con tutto l’affetto per Angelo Lorenzetti, Modena la battono proprio tutti e considerarla una grande sarebbe assurdo.






Al San Lazzaro dalla porta sul retro si entra gratis con una facilità disarmante. Con un libretto universitario qualsiasi anche gli ultrasettantenni, poi, riescono a fare il biglietto ridotto.



Vincono un sacco di gare, li stiamo esaltando come non mai e poi a guardare la classifica sono appena due punti sopra la nona.



Ormai abbiamo parlato proprio di tutti. Piuttosto che dedicare un pezzo a quel mitomane egocentrico del palettaro, scrivo dell’allenatore.




Il primo anno nessuno avrebbe scommesso un centesimo su quella squadra. In una società normale dopo nove sconfitte l’allenatore viene esonerato, Dall’Olio dovrebbe accendere un cero per la fortuna di trovarsi a Padova e non in una piazza calda.




Ho sentito dire in giro che è un rompiscatole incredibile e pieno di fisime, ma i risultati gli danno ampiamente ragione.



Pupo mi ha promesso una percentuale sul suo rinnovo contrattuale. Stefano Santuz, se vuoi partecipare alla spartizione, datti una svegliata.

Andrea Sartorati
Ora attendiamo con ansia i risultati del compito in classe. Certi - excusatio non petita, accusatio manifesta? - che la stima e la simpatia sia per il protagonista che per l'autore dell'articolo rendano inutile evidenziare l'affettuoso carattere giocoso di questo messaggio.

13 febbraio 2004

ISTANTANEE 

Siamo arrivati ad un passo dalla vittoria. E più di mille parole o resoconti valgono le tante istantanee di una partita indimenticabile.

Alla fine dell'incontro potevi incrociare gli occhi lucidi di Coscione o Simeonov o imbatterti nella rabbia un po' infantile - ma certamente autentica - di Meszaros o ancora leggere nel volto di Morsut il dispiacere per non aver fornito il consueto prezioso contributo e in quello di Jeroncic la delusione per l'inutilità di una prestazione personale superlativa. Ieri sera però gli occhi di chiunque - dal giocatore mai sceso in campo ai giornalisti padovani presenti, dallo staff tecnico ai pochi ma valorosi tifosi sugli spalti, dai massimi dirigenti sino a quelli che apportano un piccolissimo mattoncino alla causa - esprimevano emozioni forti. Ognuno ha vissuto a proprio modo l'atmosfera di questa Final Eight, ma sempre al massimo delle proprie possibilità e dando il 100%. Ricorderemo a lungo queste istantanee, perché toccano corde profonde e a volte invisibili dell'anima.

Oggi prevale l'amarezza per aver solo accarezzato la possibilità di andare contro tutti i pronostici. Ma già domani deve essere il tempo della consapevolezza. Consapevolezza di aver davvero fatto tutto il possibile e anche qualcosa in più, di poter lottare alla pari con chiunque, di essere un gruppo compatto e per certi versi speciale.

A La Spezia c'è il mare. Una poesia contemporanea dice che i sogni di tutti vanno a fermarsi tra le nuvole e il mare. Rimarrà qualche straccio di stella a far compagnia a quei sogni, ma per noi oggi è già domani. Cioè tempo di nuovi sogni.

12 febbraio 2004

RUNNING DOWN A DREAM 

Alle ore 13 e 15 la SempreVolley Mobile lascerà Padova alla volta di La Spezia. Per l'ennesima volta il piccolo Davide (no, non si tratta di Tovo: è una metafora) cercherà di fare lo sgambetto al gigante Golia.

Dalla Liguria notizie veramente tragicomiche sulla qualità dell'albergo proposto dalla Lega Pallavolo per la nostra squadra. Meggiolaro rimpiange l'ospitale cuccia del suo nuovo amico Janku, mentre un gruppo di giocatori ha organizzato una colletta per sistemarsi in Vicolo Corto. Dall'Olio, che è un vero signore, ha invece optato per il più elegante Bastioni Gran Sasso.

Notevole la copertura mediatica di queste Final Eight: Rai Sport Satellite trasmetterà tutte le partite in diretta col commento di Francesco Pancani. Ma il consiglio è quello di abbassare l'audio della tv e sostituirlo con una radiocronaca giovane e dinamica, come quella proposta dal frizzante commentatore di DiRadio (seguirà fattura per l'inserzione pubblicitaria).

Purtroppo, causa la distanza e la giornata feriale, non ci sarà il consueto seguito di tifosi festanti al seguito. Lasciate nello spazio dei commenti un pezzetto dello spirito del San Lazzaro, cercheremo di portarlo al Mariotti di La Spezia.

Comunque vada sarà un successo, ma speriamo di regalarci tutti un fine settimana a Firenze. L'immenso Nereo Rocco, prima di un Padova-Juventus degli anni Cinquanta, disse: "Vinca il migliore? Beh, speremo proprio di no!". Se qualcuno considera Macerata una squadra sulla carta più attrezzata della nostra, allora lo speriamo anche noi.

10 febbraio 2004

COPIONI 

Come insegna la Settimana Enigmistica, tutte le cose belle vantano innumerevoli tentativi di imitazione.

Ma mai ci saremmo aspettati che il nemico si nascondesse addirittura negli uffici stampa della Lega Pallavolo di Serie A. Osservate come viene presentato, nel comunicato ufficiale, uno degli sponsor della Final Eight di Coppa Italia: "Eurofly, giovane e dinamica compagnia aerea leader in Italia...".

Giovane e dinamico è e deve rimanere il marchio di fabbrica solo di Carlo Vettore. I nostri legali sono già al lavoro per tutelare il copyright di questo prezioso marchio. In cambio di due tartine al galà di presentazione siamo pronti a trattare...

09 febbraio 2004

BACI AMARI DA PERUGIA 

Destava qualche sospetto la disarmante facilità con cui i nostri ragazzi si erano portati sul due a zero in una gara sino a quel momento priva della tipica adrenalina delle partite combattute punto a punto. Purtroppo il cronico mal di trasferta non si risolve con un semplice cambio di tuta, con la proposizione di un nuovo paio di scarpe da panchina o altri bizzarri riti scaramantici e propiziatori: sposiamo quindi in pieno l'interpretazione finale di Lorenzo Cavallini che si chiedeva in definitiva se non sia semplicemente il giocar male a portare un po' sfiga...

A svegliare all'improvviso la dormiente RPA Perugia ci ha pensato nel corso del terzo set anche la refertista, esportando in chiave sportiva il concetto di finanza creativa tanto caro al ministro Tremonti. La gara è troppo lunga e noiosa? Saltiamo qualche punto e passiamo direttamente dal 12-12 al 14-12 per gli umbri... Da lì in poi, forse anche distratta dalle proteste e dalla confusione, l'Edilbasso ha staccato la spina e facilitato l'incredibile rimonta degli avversari.

Una partita comunque utile sotto diversi aspetti. Soprattutto per lo staff bianconero seduto in panchina che ha più volte testato, in vista dell'ancor più caloroso pubblico di Gioia del Colle, la propria capacità di resistere a insulti e provocazioni varie. La dottoressa Pavan ha dimostrato che si può subire qualsiasi tipo di offesa mantenendo un signorile distacco, ma non ha potuto trattenere il suo orgoglio rodigino e ha rivendicato con forza le proprie origini di fronte quando dalla tribuna le è stato indirizzato l'epiteto di "gallinella padovana".

Oltre al punticino, comunque utile per smuovere ulteriormente la classifica, da Perugia si torna a casa anche col consueto tubo di Baci Perugina, offerto dalla squadra di casa all'ingresso in campo. A dire il vero è una consolazione da poco, specie per la firma di punta del Mattino di Padova Andrea Schiavon, costretto - causa improvviso decesso del proprio computer portatile - a comunicare con la redazione attraverso segnali di fumo.

Il giovane e dinamico addetto stampa ha comunque mangiato - la fine del mondo è dunque lontana - e sta bene. E questa è la notizia più bella: olè.

05 febbraio 2004

TRAVEGGOLE 

Una delle fonti più auterevoli di informazione per l'appassionato di volley è senza dubbio il sito Volleyball.it, diretto con successo da Luca Muzzioli.

A presentare il prossimo incontro fra RPA Perugia e i ragazzi dell'Edilbasso vengono riportate le parole del tecnico degli umbri Ferdinando De Giorgi, tra l'altro indimenticato palleggiatore a Padova negli anni dell'epopea Charro.

Sentite un po' cosa afferma ad un certo punto il simpatico Fefè: "Dovremo fare i conti con un sestetto solido, forte in battuta e in attacco con l'esile Simeonov e l'atletico Mezsaros". Esile Simeonov??? Forse Perugia non avrà un videoman bravo come il nostro Sergio Busato, ma mi chiedo quali videocassette avranno mai visionato. Forse quelle di una lontana recita all'asilo di un giovanissimo (comunque già più alto di Fefè stesso!) Vincenzo...

Per la gioia del nostro pubblico femminile, pubblichiamo una segretissima foto rubata di Simeonov, mentre sottopone i suoi esilissimi muscoli alle cure del preparatore atletico Borghi.


02 febbraio 2004

GLORY DAYS 

Sono partite come quella di ieri a rimanere impresse a lungo nella memoria. Poteva un pubblico così numeroso e caloroso assitere ad un incontro ordinario, privo di emozioni e continui colpi di scena? Ovviamente no e infatti gli sceneggiatori dell'Edilbasso hanno pensato ad un copione mozzafiato per ripagare i 3500 accorsi con fiducia al San Lazzaro.

Continua la striscia positiva delle gare casalinghe: con il successo di ieri il bottino sale, campionato scorso compreso, ad undici affermazioni consecutive. Le scarpette argentate continuano quindi a fare il loro dovere, anche se si registra un nuovo ingresso tra i feticci scaramantici della squadra, ossia le maglie da riscaldamento con l'effigie del salumificio nuovo sponsor. Mentre un giovane e dinamico addetto stampa già fantasticava - addentando una t-shirt - sui possibili futuri omaggi alimentari, Manuel Coscione in spogliatoio si diceva certo dell'influsso benefico dei due poveri maiali. ignari del loro prossimo triste destino. raffigurati sul logo aziendale de "il Becher". Urge invece individuare alla svelta i portafortuna da trasferta ed è previsto al riguardo in settimana un summit con capitan Cavallini.

La vittoria è stata sudatissima, assai più ardua della facilità con cui il Presidente si è sbarazzato dei postumi dell'influenza pur di poter assistere dalla sua amata sedia all'incontro. Le notizie che parlavano di una sua possibile assenza si sono rivelate credibili quanto la favola del nuovo miracolo italiano. Impegno straordinario per i giocatori, ovviamente, ma anche per tutto lo staff: un applauso particolare va tuttavia riservato a Luigi Zulian e a Paola Pavan capaci di rimettere a nuovo Leonardo Morsut con un abile bendaggio in men che non si dica. La girandola di cambi è stata invece ordinaria amministrazione per il palettaro; più difficile, invece, tenere a freno la partecipazione emotiva di Marco Vicini, il libero fermato in panchina per un fastidio alla schiena: passi che si trattava della sera precedente al Superbowl di football americano, ma i placcaggi erano assolutamente fuori programma.

Nonostante il combattutissimo 3-2 finale, ad un certo punto dell'incontro sembrava che Trento potesse portare a casa l'intera posta con relativa facilità. Ma ci sono frangenti nello sport in cui tutto appare facile e allora altri pensieri affollano le menti dei giocatori; in questi casi il pericolo è sempre in agguato e basta un nonnulla per distrarsi irrimediabilmente. In conferenza stampa Lorenzo Bernardi e Andrea Sartoretti hanno infatti candidamente ammesso di esser stato sfiorati per un momento dal pensiero di capire il funzionamento della viabilità patavina e in particolare delle cervellotiche rotonde piazzate in ogni dove dall'assesore Menorello. Da allora i campioni trentini non sono stati più in grado di concentrarsi sul match e dicono che in pullman ancora vaneggiassero di rondò alla francese, precedenze da rispettare e sensi unici alternati.

Dopo un periodo di lieve appannamento è tornato a livelli eccelsi Venceslav Simeonov. La sua prestazione maiuscola ripropone come tema di strettissima attualità la sua possibile naturalizzazione, in vista anche di un meritatissimo impiego con la Nazionale Italiana alle prossime Olimpiadi di Atene. A tal proposito osserviamo con un po' di stupore il curriculum di Janku, il pastore belga che campeggia come mascotte nello striscione dei Lupi Bianconeri: "campione italiano, croato, sloveno e internazionale". Naturale sospettare che i suoi interessi siano curati da un vecchio marpione alla Luciano Moggi: tra tanti documenti, non salta fuori un passaporto italiano anche per il nostro opposto?

Sugli scudi anche l'anima più propriamente padovana della squadra: Leonardo Morsut, Andrea Garghella e Davide Tovo, polesano di nascita, ma cresciuto all'ombra del Tre Pini in una mitica squadra giovanile che ha segnato il colpo di fulmine tra Maurizio Sartorati e la pallavolo.

Dalla scena musicale italiana sparirono piuttosto in fretta gli Aeroplanitaliani di Alessio Bertallot. Per quanto vergognosi, sono invece previsti a breve nuovi decolli dalla panchina dell'aeroplanino con le palette. Al prossimo volo.

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