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31 maggio 2004

LINEA VERDE 

Inizia una nuova settimana e al Bar Sport si lavora ancora alacremente per mettere ordine al locale dopo l'incredibile vivacità dimostrata dagli avventori in seguito al messaggio sulle operazioni di mercato riguardanti il nostro opposto Simeonov.

Discussioni che non sono certo finite qui: a chi, allarmatissimo, leggesse sulle pagine della rosea che l'italo-bulgaro sta già valutando la vista su Piazza dei Signori dal suo nuovo appartamento trevigiano, ricordiamo che la Gazzetta dello Sport è lo stesso quotidiano che da mesi dava per cosa fatta il passaggio di Deschamps sulla panchina della Juventus.

Dallo spazio dei commenti mi si chiede inoltre qualche anticipazione di mercato. Le spie al servizio del palettaro danno come molto prossima la sistemazione di un'altra casellina dell'organico 2004/05, quella relativa al secondo palleggiatore. Erardo Meggiolaro, legittimamente, vuole giocare di più e testare il suo valore in una categoria in cui possa esprimersi con continuità e quindi un po' a malincuore l'Edilbasso ha dovuto guardarsi intorno per valutare un'alternativa soddisfacente. Anche in questo caso via libera alla linea verde, con il probabile ingaggio di un giovanissimo palleggiatore: non è Pupo Dall'Olio (e nemmeno Ravanelli), ma ci assomiglia parecchio. Gli indizi ci sono tutti, a voi l'onere dell'individuazione del nome.

Il blog ha avuto un discreto successo di pubblico e si avvicina ai diecimila accessi reali. Per festeggiare l'evento - oltre ad un improbabile happening mondano presso la discoteca Les Palettes - lancio (seriamente!) il seguente concorso: l'utente che dimostrerà di essere il visitatore numero 10.000 (il contatore si trova in coda ai messaggi) attraverso una stampa della videata (in alternativa si considererà valida anche un'email, facendo affidamento sulla buona fede dei navigatori), riceverà in omaggio una copia del libro "Bar Sport" di Stefano Benni. Naturalmente il volume verrà consegnato presso la panchina del Palasport San Lazzaro in una cerimonia ancora tutta da organizzare. Si sperà cosi di chiudere con un sorriso tutte le polemiche e di rivelare ai pochi che ancora non lo sanno l'identità della mitica Luisona.

26 maggio 2004

SIMEONOV E DINTORNI 

Proviamo, una volta tanto, ad aprire un dibattito serio. L'Edilbasso & Partners Padova è stata senza dubbio, assieme a Perugia, la rivelazione del campionato appena concluso ed è abbastanza naturale che gli occhi famelici delle grandi squadre, specie se reduci da una stagione altalenante, si siano puntati verso numerosi giocatori protagonisti della splendida cavalcata bianconera.

Ecco così spuntare sui mezzi di informazione le prime voci di mercato, spesso create ad arte dagli stessi dirigenti delle squadre per alimentare nei giocatori interessati - anche se sotto contratto (ma siamo in Italia, un paese dove ci si stupisce se a capo dell'Arma dei Carabinieri viene messo un carabiniere!) - il desiderio di passare ad un team più blasonato.

Alcune di queste voci riguardano l'opposto Venceslav Simeonov, a detta di molti il miglior giocatore della stagione 2003/04. Naturalmente queste notizie hanno provocato il panico nella tifoseria padovana e già si sono manifestate le prime critiche nei confronti della società.

Non scopriamo certo oggi la natura intrinseca di una fetta degli spettatori padovani: oltre che estremamente corretto e competente, si tratta anche di un pubblico molto simile per atteggiamento ai temibili loggionisti del Teatro Regio di Parma; si critica quando c'è da criticare e si applaude... forse e quando si ha voglia, perché in fondo far bene è semplicemente un dovere. Nessun dramma, è un atteggiamento comune anche negli altri sport (il giovanissimo Albertini all'Appiani veniva fischiato al primo passaggio sbagliato) e nelle manifestazioni culturali. I meno giovani ricorderanno sicuramente l'iniziale disappunto - con tanto di raccolta firme! - per il passaggio in regia da Tofoli a De Giorgi, così come le poche decine di spettatori che assistevano alle gare infrasettimanali, ritenute poco più che una formalità, dei primi turni di play-off (ricordiamo una clamorosa eliminazione di fronte a pochi intimi da parte della neopromossa Schio) o delle coppe europee.

Ora non sappiamo assolutamente quale sarà il destino di Vincenzo e siamo i primi a sperare che possa regalarci ancora un'altra stagione eccezionale. Ma un po' soffriamo nel leggere di tradimento e delusione verso la società, specie dopo il grandissimo colpo di mercato di Marco Meoni. Nessuno deve dimenticare gli sforzi fatti per garantire, attraverso una gestione economica attenta e equilibrata, oltre un decennio di discreta pallavolo a Padova: magari qualcuno rimpiange i proclami altisonanti della European, buoni solo per qualche titolone ma poi falsi certe promesse elettorali. Oppure si guarda con rimpianto agli scudetti della Maxicono Parma: una società che forse toccherà quest'anno l'invidiabile record di tre fallimenti in pochi anni e quasi tutti con gli stessi uomini al comando. Inutile quindi condurre campagne moralizzatrici contro il calcio spendaccione oppure protestare contro i crac finanziari di Fiat, Cirio e Parmalat e poi auspicare che il Sempre Volley faccia il passo più lungo della gamba. Padova era, rimane e probabilmente sarà una realtà con mezzi inferiori rispetto ad una buona metà delle società di serie A1. Bruno Basso - sempre sia lodato - ha portato entusiasmo e risorse reali, mai viste neppure col binocolo all'ombra del Santo, ma non confrontabili con quelle a disposizione di certe corazzate: ci sono società che, quando decidono di acquistare un giocatore, lo comprano. Punto e basta.

Se l'Edilbasso può ambire a qualcosa in più di una dignitosa sopravvivenza è soprattutto grazie alla capacità dei suoi dirigenti di costruire anno per anno una squadra equilibrata, ottimizzando le risorse e gli investimenti, e grazie all'intelligenza di alcuni giocatori che preferiscono un ingaggio dignitoso a fronte di un progetto serio piuttosto che le sirene allettanti di realtà improvvisate e dalla dubbia solidità. Mi auguro che tutti i tifosi siano consapevoli di questo e che manifestino il loro affetto al di là della campagna acquisti, anche perché poi il tifo è più una questione di cuore che di portafogli e ben lo sappiamo noi che di solito amiamo stare dalla parte dei più deboli. In caso contrario, pazienza: è stato comunque bello fare un pezzetto di strada insieme.

Si potrebbe poi anche discutere sotto il profilo tecnico. In quanti piangevano l'anno scorso la partenza di Richard Schuil, principale artefice della salvezza della stagione precedente? Io credo, confortato nell'opinione da numerosi tecnici e addetti ai lavori, che nella pallavolo moderna quello dell'opposto paradossalmente sia il ruolo più facilmente sostituibile. Certo ne esistono di fortissimi, di forti e di normali e Simeonov appartiene alla prima o alla seconda categoria e non è detto che i nomi proposti possano avvicinarsi al suo rendimento.

L'evolversi della situazione dipende comunque assai poco dal nostro chiacchiericcio e la domanda fondamentale è: quanto sarà disposta a spendere la Dinamo Mosca per assicurarsi i servizi di Dineikin? Qualche sera fa, a cena col grandissimo Yuri Sapega - il più forte centrale mai atterrato sul campionato italiano - ho provato a convincerlo dell'inutilità di questa operazione, ingigantendo i problemi fisici dell'opposto in forza alla Sisley. Ho buttato lì come alternativa Daniele Desiderio, ma non sembra avere abboccato...

24 maggio 2004

ULTIMA SETTIMANA 

Ultima settimana di lavoro - anche se noi sposiamo il commento del pittoresco portiere dell'Atletico Madrid Burgos che preferisce considerare lavoro quello di tassisti, commesse e muratori piuttosto che il divertimento degli sportivi - per i giocatori dell'Edilbasso non impegnati nelle diverse squadre nazionali. Fra combattute partite di calcetto in cui spiccano le funamboliche doti di bomber Roscini e le prime temperature tropicali all'interno del Palazzetto, è ormai conto alla rovescia per le tanto agognate vacanze.

Nei discorsi tiene banco con sempre maggiore insistenza l'argomento volley mercato. Perfidamente gli atleti si divertono a stuzzicare Dall'Olio, riportando al coach fantasiose voci di completo disfacimento della rosa. Al terzo infarto i ragazzi hanno capito che non è il caso di scherzare oltre certi limiti.

Ma non è solo sul fronte giocatori che si disputa la battaglia del rinnovo dei contratti. Dopo aver sostenuto la legittima causa del giovane e dinamico addetto stampa (sulle cui prestazioni si posano gli occhi più che dei dirigenti dell'Olympia di alcune giocatrici) vogliamo ora concentrarci su una delle realtà di cui l'Edilbasso dovrebbe andar maggiormente fiera. Avrete infatti notato il grigiore dei componenti della panchina di quasi tutte le squadre; sempre le solite facce: ex giocatori incapaci di allontanarsi dall'unico mondo che li ha visti protagonisti e anonimi dirigenti illusi, con ruoli spesso inutili, di cogliere un briciolo della polvere di stelle emanata dai protagonisti in campo. A Padova la situazione è completamente diversa, grazie al tocco di colore offerto dalla presenza dell'unica donna a bordo campo dell'intera A/1. Parliamo infatti della brava dottoressa Paola Pavan: non è certo questo il luogo per discutere delle sue indubbie qualità professionali (quest'anno ha curato proprio tutti, ben oltre ciò che era previsto dagli accordi contrattuali e solo il gatto di casa Sartorati alla fine si è sentito un po' trascurato) e umane, ma ci chiediamo solo se, a livello di immagine, è il caso di offuscare questa luce con una tuta da quattro soldi poco valorizzante. Ecco il motivo quindi di questa nuova campagna di sensibilizzazione del Palettaro.


20 maggio 2004

CENA IN FAMIGLIA 

Nessuna news di mercato, almeno per ora, ma una parziale smentita (non sappiamo quanto rassicurante) per i tifosi che, trepidanti, seguono dalle pagine dei quotidiani locali le vicende dell'Edilbasso.

Capita - anche molto spesso, in verità - che il vostro dirigente accompagnatore non sia sempre informato tempestivamente delle vicende societarie e che venga a sapere di operazioni, ritrovi, appuntamenti e conferenze stampa principalmente dai suoi cari amici giornalisti. Ma questa mattina, sfogliando con attenzione la consueta mazzetta di quotidiani, enorme sorpresa e stupore nei miei occhi nell'apprendere che ieri sera il Presidente era cena con il direttore sportivo della Sisley Treviso Bruno Da Re per discutere della cessione in maglia orogranata di Simeonov. Ora, non so nulla dell'esistenza di una trattativa (certo che se i campioni d'Italia perdono Dineikin le alternative di livello non sembrano molte altre...), ma posso assicurarvi che l'uomo che ha cenato con me e che poi ha sonnecchiato beato davanti alla tv di fronte alle immagini della finale di coppa Uefa Valencia - Olimpique Marsiglia assomigliava proprio a mio padre. Oppure devo iniziare a sospettare che esista una fitta rete di sosia, nella più tradizionale abitudine di tutti i veri dittatori?

Speriamo che l'amica Gianna, recente commentatrice di questo blog, apprezzi anche questa smentita, dopo quella dello scoop su Leo in divisa. Anche in quel caso - come siamo certi sia capitato all'estensore dell'articolo odierno del Mattino - le fonti erano le più alte e attendibili possibili (il protagonista in persona!), ma a volte il giornalismo è una partita a scacchi giocata sul filo del regolamento.

17 maggio 2004

FESTE DI FINE STAGIONE 

Con la vittoria dello scudetto da parte di Treviso si chiude ufficialmente la stagione del volley giocato e si iniziano a porre le basi per il prossimo anno. Da oggi via libera alle voci di mercato e ai sogni di fantavolley. Con l'acquisto di Marco Meoni Padova ha sicuramente già messo a segno un colpo di primissimo piano ed è bello vedere come i tifosi di lunga data abbiano subito capito la portata - tecnica e simbolica - di questa operazione; spiace invece leggere della comprensibile delusione di Manuel Coscione, ma i giocatori sono professionisti e non possono pretendere di esser considerati tali solo quando si parla di ingaggi e di premi.

Mercoledì al Palaverde erano presenti anche allenatori e dirigenti del Sempre Volley, che hanno così potuto osservare la festa finali dei cuginastri, ma soprattutto fantasticare su un prossimo derby di finale scudetto. Ancora una volta sul piano del gioco la CoprAsystel Piacenza ha offerto una prestazione convincente, venendo però meno nelle fasi fondamentali di ogni set. E così è stato un rotondo tre a zero per la Sisley, come ampiamente pronosticato dagli addetti ai lavori. Da segnalare, presso numerosi punti Snai di tutta Italia, lunghe code di calciatori impegnati a giocarsi i risparmi dopo aver sentito dai microfoni di Sky Francesco Dall'Olio affermare "vincerà Treviso, c'è da scommetterci...": certi vizi son difficili da cancellare.

L'Edilbasso è al lavoro per consolidare la propria posizione di squadra faro del movimento pallavolistico della città, ma questo non significa oscurare le tante belle realtà delle serie minori. Per questo applaudiamo con sincero affetto l'impresa del Fait Olimpia, neopromossa in serie A/2 femminile e della cui impresa ci è giunta l'eco grazie alla solita precisa e brillante radiocronaca di Carlo Vettore. Brave, brave, brave alle ragazze, ma anche a coach Daniele Rampazzo. Che sul taraflex ha ottenuto certo più soddisfazioni che insegnando educazione fisica ad un manipolo di ribelli e sognatori come il palettaro... Vai, prof!

13 maggio 2004

MEONI: BENTORNATO A CASA 

E' il segreto di Pulcinella - noi modestamente, grazie a qualche aggancio familiare, lo sapevamo da giorni - ma prima che appaia la notizia su Internet e che domani possiate leggere tutti i dettagli sui quotidiani locali, "Visto dalla panchina" vi segnala la prima grande operazione di mercato targata Edilbasso 2004/2005: Marco Meoni torna a Padova per vestire la casacca bianconera!

Il ritorno del figliol prodigo...

11 maggio 2004

CHIAMATA ALLE ARMI 

Noi popolo progressista, si sa, siamo abituati alle delusioni: romantici, sognatori, idealisti e poi chissà come ci troviamo - straturandoci il naso - a votare per Cirino Pomicino purché non vincano gli avversari. Per questo poi nel nostro privato e discutendo con gli amici ci aggrappiamo con tutte le nostre forze e le speranze ad alcune icone rappresentative di un sentire comune: Che Guevara, Gino Strada, Nanni Moretti, Francesco De Gregori e così via.

In ambito pallavolistico il nostro idolo assoluto è, ovviamente, Leonardo Morsut. Un ragazzo educato, serio e colto: uno che sale in pullman per le trasferte con sottobraccio un libro oppure l'Internazionale, mica Quattroruote (se non fosse per le figure, comunque troppo impegnativo per la maggior parte degli sportivi) o la Gazzetta. Leo è sempre in prima fila a tutte le manifestazioni e in particolare negli ultimi tempi i suoi quasi due metri svettavano ogniqualvolta ci fosse da schierarsi contro questa guerra ingiusta e sbagliata.

Leonardo è un ragazzo giovane e, come tutte le persone di sana e robusta costituzione, deve regalare un anno della sua vita allo Stato. Perfettamente in linea con il suo animo antimilitarista, si può ragionevolmente immaginare che Morsut seguirà l'esempio calcistico di Damiano Tommasi e opterà per il servizio civile.

Invece no - attenzione: questo è scoop vero - e la notizia ci riempie il cuore di tristezza: pare che Leonardo sia corteggiato dall'Esercito Italiano per svolgere un torneo militare in Canada e con questa partecipazione archivierebbe praticamente senza troppa fatica la fastidiosa pratica relativa al suo congedo. Pur tormentato da angosciose crisi di coscienza, stando alle ultime notizie sembra che umanamente il nostro Re di Fiori non dirà di no. Alla fine dobbiamo rassegnarci e prendere atto della realtà; il mondo gira proprio alla rovescia: in fondo un iscritto ad una loggia massonica eversiva (tessera P2 n. 1816) è diventato Presidente del Consiglio e l'esimio professor Tovo ha disputato qualche anno fa le Universiadi a Catania.

Nel cuore sogniamo ancora un gesto forte da parte del numero dodici padovano: magari si presenterà sul podio a pugno chiuso come Tommie Smith e John Carlos alle Olimpiadi di Città del Messico oppure sventolerà la bandiera della pace di fronte agli increduli generali. O ancora forse ha seguito le teorie di qualche rivoluzionario secondo cui il nemico si combatte meglio infiltrandosi al suo interno. Invece temiamo che dovremo assistere al taglio della sua mitica zazzera (che tristezza: dal Caparezza look a quello di dj Francesco) e magari verseremo, da buoni padri di famiglia, pure una lacrima al momento del giuramento di fronte al Tricolore.


06 maggio 2004

IN EUROPA 

Si attende a momenti l'ufficializzazione del ritorno - dopo dieci anni di assenza - del volley patavino nelle competizioni europee. Il probabile ingresso in coppa Cev ha galvanizzato l'intero ambiente del Sempre Volley, a dire il vero un po' sonnacchioso in questi giorni. Tutti si sentono investiti di nuove responsabilità, a partire ovviamente dall'allenatore: Francesco Dall'Olio si è subito affrettato a recuperare dagli archivi le raccolte delle famose e spavalde dichiarazioni pre-partita del mitico allenatore di Milan e Roma Nils Liedholm, che anche quando affrontava una scalcagnata squadra lussemburghese, di Cipro o di Malta (a quei tempi la Coppa Campioni era una competizione aperta a tutte le squadre vincitrici del proprio campionato, oggi invece si chiama Champions League e al posto di Nando Martellini ci sono le sciabolate di Piccinini: mala tempora corrunt) la considerava sempre la squadra più temibile e in forma dell'universo.

Il compito comunque più arduo dell'avventura continentale sarà individuare alberghi e, soprattutto, ristoranti in grado di eguagliare lo standard garantito dalle preziosi indicazioni della guida Camporesin (a breve verrà assegnato al miglior locale l'annuale e prestigioso trofeo "Pulcione d'Oro").

Una domanda invece assilla le seconde schiere della società: chi avrà diritto a viaggiare con la squadra nel Vecchio Continente e chi invece sarà sacrificato al sacro altare del budget da rispettare? Vogliamo forse presentarci in Europa senza il palettaro oppure privare i tifosi delle brillanti radiocronache del giovane e dinamico addetto stampa o ancora non esportare il fascino dell'unica donna in panchina del campionato italiano? Tutte queste domande necessitano di una risposta e per questo prosegue la campagna del dirigente accompagnatore per tutelare i diritti di queste fondamentali figure societarie.


04 maggio 2004

ALL'ATTACCO! 

Dopo la conferma di Dall'Olio, l'attenzione di giornalisti e addetti ai lavori si sposta al rettangolo di gioco: quale sarà la rosa a disposizione del coach modenese nella prossima stagione? Il Canasso avrà finalmente la giusta e meritata consacrazione in prima squadra? Lo spazio dei commenti è naturalmente aperto per qualsiasi consiglio.

Nonostante le nostre pesanti pressioni sugli organi di informazione, ieri sera non è andato in onda il previsto messaggio a reti unificate del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi - probabilmente impegnato a sventolare il tricolore da qualche parte piuttosto che vegliare sulla nostra Costituzione quotidianamente calpestata - che annunciava l'assoluzione del direttore generale Giuseppe Cormio dall'assurda squalifica inflittagli in seguito al fantasioso racconto di un delegato Fipav dopo i presunti strattonamenti al termine di CoprAsystel - Edilbasso. Ci facciamo quindi carico noi di sottolineare che la Commissione d'Appello ha cancellato la squalifica, accogliendo in pieno la linea difensiva del dirigente patavino. Un caso più unico che raro in Italia: si tratta di assoluzione vera e non di prescrizione o condoni vari.

Nel frattempo proseguono gli allenamenti della squadra. I giocatori in questa fase della stagione si concentrano in particolare sui fondamentali in cui evidenziano, a detta del tecnico, qualche lacuna ma con ampi margini di miglioramento. Nel corso dell'anno Andrea Garghella, per esempio, ha dimostrato di possedere indubbie doti naturali in ricezione - tanto che sono in molti a prospettargli un luminoso futuro da libero - mentre la fase offensiva può essere perfezionata. Eccolo quindi impegnato in questa foto a lato in una fase d'attacco. Non contro il muro avversario però, ma ai danni di una povera patatina fritta.

Il tempo passa per tutti e a noi la voce inconfondibile di Gildo Fattori ricorda soprattutto interminabili pomeriggi adolescenziali passati incollati a gracchianti radio in attesa di un gol ("Rete!") del Padova. Ma Gildo, da vero sportivo, era anche un tifoso del Petrarca prima e del Sempre Volley poi. Ci mancherà.

01 maggio 2004

ANCORA DALL'OLIO! 

Come anticipato su queste frequenze giovedì, è arrivata la tanto attesa conferma di Francesco "Pupo" Dall'Olio. Il tecnico modenese sarà quindi chiamato per il terzo anno consecutivo a guidare Padova dalla panchina e il titolare del blog non può che esser contento di questa scelta societaria, dato che è stato proprio l'ex alzatore della Nazionale a tenere a battesimo il palettaro.

Le prime indiscrezioni di mercato ci parlano di un Dall'Olio intenzionato a puntare su giocatori di belle speranze, ma che al contempo diano la necessaria sicurezza in campo. Violando il segreto professionale, riveliamo che Stefano Santuz è sulle tracce di Dametto, Lanfranco, Rebaudengo e Lucchetta per verificarne la disponibilità ad indossare la casacca bianconera. Naturalmente, per bilanciare l'ondata di giovani, sarebbe necessario poi rivolgersi anche a qualche giocatore con maggior esperienza. Purtroppo Scudellari, campione d'Italia con la Robour Ravenna nel 1945, ha appeso le scarpe al chiodo da qualche stagione per dedicarsi a tempo pieno al beach volley.

Scherzi a parte, la soddisfazione per la prosecuzione di questo rapporto è tanta e siamo certi che a pensarla così siano anche i tifosi. In questi campionati Francesco Dall'Olio si è dimostrato tecnico di indubbio spessore, tanto da riuscire nella titanica impresa di allontanare da sè l'immagine dell'ex giocatore (si può forse dire lo stesso per Fefè, Masciarelli o altri campioni passati con alterne fortune dal campo alla panchina?) e di cui la foto qui a lato vuole essere solo un ricordo, nonché sentitissimo omaggio. Ma oltre al lavoro in palestra vanno sottolineate anche le caratteristiche umane di Francesco, dalla correttezza alla disponibilità, dall'umiltà alla cultura del lavoro.

Buon lavoro, Pupo!

NdR: stante il clima vigente in Italia siamo costretti a segnalarvi che leggete questo messaggio in leggera differita perché è sottoposto al preventivo controllo dell'apposita Commissione Ministeriale. Una sola curiosità: ma se i personaggi chiamati a valutare l'opportunità di certe manifestazioni popolari, quali il concerto del Primo Maggio, hanno lo spessore e l'acume di Gasparri, basteranno trenta minuti perché capiscano cosa succede? Buon Primo Maggio a tutti.

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