26 dicembre 2005
PUBBLICO OTTAVO UOMO. E GLI ALTRI SETTE?
Dimenticare la parola Natale dal calendario di chiunque abbia a che fare attivamente col mondo della pallavolo: questa la parola d'ordine che con tutta probabilità scaturirà dagli organizzatori della Lega Pallavolo dopo aver osservato la riuscita in termini di pubblico (tutto esaurito a Padova, Modena e Trento!) della giornata di campionato il 26 dicembre. Certo, qualche squadrà dovrà sopportare, come Latina quest'anno, il peso di un cenone in Autogrill (per quanto male si mangi in alcune case crediamo difficilmente che un Camogli possa sostituire il calore del focolare domestico...), ma ormai non è nemmeno più il caso di dilungarsi banalmente sull'influenza dei media e delle motivazioni commerciali a danno del buon senso: questo è il sistema in cui tutti siamo dentro.
Partiamo proprio dal pubblico. L'aver visto, già un paio d'ore prima del fischio d'inizio, gli spalti del PalaBernhardsson iniziare a riempirsi ci aveva fatto intuire una buona affluenza di pubblico, ma in tutta sincerità credevamo si trattasse soprattutto degli invitati giunti da tutto il mondo al matrimonio cosmopolita del nostro Rodrigo Gil con la campionessa australiana di basket Penny Taylor. E invece in tanti hanno disertato gli obblighi familiari (ogni scusa è buona per sfangare la noiosissima visita di un cugino di terzo grado) o il classico appuntamento al cinema per dedicarsi ad un pomeriggio pallavolistico. Certo l'appeal degli avversari, la Sisley Treviso pluri-campione d'Italia, ha giocato un ruolo fondamentale, ma siamo certi che in ogni caso si sarebbero viste più persone che nelle altre domeniche di campionato. Il rammarico più grande è proprio quello di non aver offerto ai tanti presenti uno spettacolo all'altezza, ma ci auguriamo che il credito di affetto non si sia esaurito qui.
Il tre a zero con cui Treviso si è sbarazzato del Giotto Padova non lascia spazio a troppe interpretazioni: la Sisley ha dominato in lungo e in largo, dimostrando ampiamente perché si trova lassù in cima alla classifica. Il divario tecnico da solo non giustifica però una prestazione oggettivamente così sotto tono dei nostri: probabilmente anche se qualche cosa avesse girato per il verso giusto, il risultato non sarebbe cambiato, ma il giudizio complessivo sul match sì. Mikko Esko anche oggi è incappato in ampi momenti di scarsa lucidità - diciamo che ultimamente la curva del suo rendimento non è certo ai massimi livelli - e a ciò si è aggiunta la scarsa vena degli attaccanti in zona quattro. Il Giotto per essere competitivo deve partire da questi presupposti: mancando questi, si può anche sopravvivere alla meno peggio di fronte a squadre di media e bassa caratura, non certo quando dall'altra parte della rete c'è quasi tutta la nazionale italiana con in più un marziano di nome Gustavo al centro.
In definitiva non vorremmo che l'innegabile forza dell'avversario giocasse come un alibi a priori per i nostri ragazzi: a nostro avviso oggi si è giocato al di sotto della soglia minima di sufficienza, indipendentemente dal nome degli sfidanti. Sicuramente, comunque, meglio una giornata storta contro Papi e Cisolla che a Santa Croce. Il divario era sì nettissimo, ma non tanto come quello che immaginava una nostra vicina di panchina, che, non essendosi accorta che il tabellone del punteggio era bloccato da parecchi minuti, ci sussurrava candidamente che era incredibile come non riuscissimo a sbloccarci da quota sei...
Fortunatamente le note liete arrivano dagli altri campi, diversamente da quanto accaduto la scorsa settimana quando l'effetto della vittoria di Cagliari è stato notevolmente affievolito - rendendolo quasi un risultato di mera sopravvivenza - dai colpi delle altre squadre di bassa classifica: hanno perso tutte le dirette concorrenti per la salvezza. Si chiude quindi un girone di andata estremamente complicato, ma con la squadra ancora in lotta, quando in molti la vedevano poche settimane fa già spacciata. Certo, la classifica dice che non saranno perdonati troppi passi falsi, ma i segnali visti contro Bre Banca Lannutti e Tiscali devono essere quelli su cui porre le basi per la rincorsa.
Tra qualche ora la comitiva Sempre Volley parte alla volta di Anversa (partenza ore 4 dal Palasport: molti giocatori nemmeno pensavano che questo orario esistesse pure di mattina...) per un prestigioso torneo internazionale. Gigi Schiavon ha voluto fortemente la partecipazione a questo appuntamento per permettere alla squadra di testarsi ad alto livello senza l'assillo del risultato a tutti i costi. Il Flanders Volley Gala 2005 sarà anche l'occasione per qualche esperimento di carattere tecnico, di cui ovviamente, se sarà possibile, vi daremo conto.
Partenza già domani con due match: alle 16 e 30 il Giotto affronterà gli olandesi dell'Ortec Nesselande, mentre quattro ore dopo, freschi come delle rose, sarà la volta dei russi della Dinamo Kazan.
Partiamo proprio dal pubblico. L'aver visto, già un paio d'ore prima del fischio d'inizio, gli spalti del PalaBernhardsson iniziare a riempirsi ci aveva fatto intuire una buona affluenza di pubblico, ma in tutta sincerità credevamo si trattasse soprattutto degli invitati giunti da tutto il mondo al matrimonio cosmopolita del nostro Rodrigo Gil con la campionessa australiana di basket Penny Taylor. E invece in tanti hanno disertato gli obblighi familiari (ogni scusa è buona per sfangare la noiosissima visita di un cugino di terzo grado) o il classico appuntamento al cinema per dedicarsi ad un pomeriggio pallavolistico. Certo l'appeal degli avversari, la Sisley Treviso pluri-campione d'Italia, ha giocato un ruolo fondamentale, ma siamo certi che in ogni caso si sarebbero viste più persone che nelle altre domeniche di campionato. Il rammarico più grande è proprio quello di non aver offerto ai tanti presenti uno spettacolo all'altezza, ma ci auguriamo che il credito di affetto non si sia esaurito qui.
Il tre a zero con cui Treviso si è sbarazzato del Giotto Padova non lascia spazio a troppe interpretazioni: la Sisley ha dominato in lungo e in largo, dimostrando ampiamente perché si trova lassù in cima alla classifica. Il divario tecnico da solo non giustifica però una prestazione oggettivamente così sotto tono dei nostri: probabilmente anche se qualche cosa avesse girato per il verso giusto, il risultato non sarebbe cambiato, ma il giudizio complessivo sul match sì. Mikko Esko anche oggi è incappato in ampi momenti di scarsa lucidità - diciamo che ultimamente la curva del suo rendimento non è certo ai massimi livelli - e a ciò si è aggiunta la scarsa vena degli attaccanti in zona quattro. Il Giotto per essere competitivo deve partire da questi presupposti: mancando questi, si può anche sopravvivere alla meno peggio di fronte a squadre di media e bassa caratura, non certo quando dall'altra parte della rete c'è quasi tutta la nazionale italiana con in più un marziano di nome Gustavo al centro.
In definitiva non vorremmo che l'innegabile forza dell'avversario giocasse come un alibi a priori per i nostri ragazzi: a nostro avviso oggi si è giocato al di sotto della soglia minima di sufficienza, indipendentemente dal nome degli sfidanti. Sicuramente, comunque, meglio una giornata storta contro Papi e Cisolla che a Santa Croce. Il divario era sì nettissimo, ma non tanto come quello che immaginava una nostra vicina di panchina, che, non essendosi accorta che il tabellone del punteggio era bloccato da parecchi minuti, ci sussurrava candidamente che era incredibile come non riuscissimo a sbloccarci da quota sei...
Fortunatamente le note liete arrivano dagli altri campi, diversamente da quanto accaduto la scorsa settimana quando l'effetto della vittoria di Cagliari è stato notevolmente affievolito - rendendolo quasi un risultato di mera sopravvivenza - dai colpi delle altre squadre di bassa classifica: hanno perso tutte le dirette concorrenti per la salvezza. Si chiude quindi un girone di andata estremamente complicato, ma con la squadra ancora in lotta, quando in molti la vedevano poche settimane fa già spacciata. Certo, la classifica dice che non saranno perdonati troppi passi falsi, ma i segnali visti contro Bre Banca Lannutti e Tiscali devono essere quelli su cui porre le basi per la rincorsa.
Tra qualche ora la comitiva Sempre Volley parte alla volta di Anversa (partenza ore 4 dal Palasport: molti giocatori nemmeno pensavano che questo orario esistesse pure di mattina...) per un prestigioso torneo internazionale. Gigi Schiavon ha voluto fortemente la partecipazione a questo appuntamento per permettere alla squadra di testarsi ad alto livello senza l'assillo del risultato a tutti i costi. Il Flanders Volley Gala 2005 sarà anche l'occasione per qualche esperimento di carattere tecnico, di cui ovviamente, se sarà possibile, vi daremo conto.
Partenza già domani con due match: alle 16 e 30 il Giotto affronterà gli olandesi dell'Ortec Nesselande, mentre quattro ore dopo, freschi come delle rose, sarà la volta dei russi della Dinamo Kazan.
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