12 dicembre 2005
UN SET, POI CIMONE INVALICABILE
L'illusione di essere ancora sotto l'effetto dell'incantesimo magico che ha portato i tre punti contro la Bre Banca Lannutti Cuneo è durata un set. Poi è stato un monologo da parte della Cimone Modena e per il Giotto Padova è arrivato il sesto tre a zero stagionale. La sfida di stasera fra Codyeco e Tiscali (non si può dire, ma la speranza è quella di uno sfiancante tie-break, magari con qualche infortunio non grave...) allontanerà di nuovo di qualche punto la quota salvezza, ma in casa bianconera conviene guardare più a se stessi che a quello che fanno gli altri.
Difficile pensare di strappare qualcosa sul campo della squadra che aveva appena interrotto la striscia positiva della Sisley, a meno che i gialloblù non cedessero qualcosa sul piano dell'impegno (sempre possibile quando si affronta l'ultima in classifica) e i nostri al contrario tirassero fuori il meglio delle loro qualità. Non si sono verificate né l'una né l'altra condizione.
Gli uomini allenati da Velasco hanno impressionato per compattezza e forza fisica: aiutati da un'elevata efficienza in battuta e da una ricezione senza sbavature, hanno potuto macinare con tranquillità il loro gioco. Forse in chiave scudetto pagano ancora qualcosa in termini di potenziale (per Sartoretti è sicuramente più facile passare contro Padova e le formazioni di quel livello che contro quelle che ad aprile si scontreranno nelle fasi calde dei play-of), ma il volley italiano ha sicuramente recuperato ad alti livelli - e lo dimostrano anche le gradinate del PalaPanini, tornate a riempirsi dopo qualche anno - la sua piazza più storica. E poi il palleggiatore Ricardo vale da solo il prezzo del biglietto: la prova vivente che la fantasia e l'imprevedibilità carioca possono esser applicate anche ad uno sport solitamente definito ripetitivo e "noioso" come la pallavolo.
In casa Giotto nessun processo: sia detto con estrema sincerità, abbiamo la netta impressione che se anche il primo set fosse finito diversamente, alla distanza una Cimone così avrebbe fatta ugualmente sua l'intera posta. Il Sempre Volley ha pagato la prima giornata davvero negativa in maglia patavina di Veres e una distribuzione di gioco non troppo felice dell'alzatore Esko. Al riguardo ci sentiamo anche di spezzare una lancia a favore dei centrali padovani, sinora spesso accusati - a ragione, sia chiaro - di essere il tallone d'Achille della squadra: con un gioco così spinto e rischioso (Mikko nasconde il pallone sino all'ultimissimo momento) già diventa estremamente difficile anticipare il colpo; se poi, come ieri, a Botti, Piscopo e Tovo nemmeno viene data l'opportunità di attaccare...
Coach Schiavon, coadiuvato dai preziosi consigli di Simone Roscini, le ha provate proprio tutte, rivoluzionando a più riprese l'ossatura della squadra. La panchina di quest'anno ha confermato di essere qualcosa più di un insieme di semplici rincalzi: la diagonale Olli - Hietanen ha tenuto dignitosamente il campo e, se si pensa alla scarsissima esperienza ad alto livello dei due, questo è un segnale più che positivo. Evidentemente oggi non sufficiente - basta guardare i parziali della seconda e della terza frazione di gioco - ma buono in prospettiva. Perché la sonora sconfitta può avere ripercussioni positive: da un lato far dimenticare in fretta l'euforia post-vittoria di lunedì sera (inevitabilmente tramutatasi, seppur in maniera inconscia, in una minor tensione agonistica durante gli allenamenti della settimana seguente) e dall'altro far calare la squadra completamente nel clima di quella che sarà uno dei periodi più importanti della stagione. Pur senza caricarla di significati apocalittici, è chiaro che la trasferta di Cagliari contro una diretta avversaria per la salvezza rappresenta una sfida di importanza quasi vitale.
Di mezzo ci sarà la gara di andata degli ottavi di coppa Cev di martedì sera, che non deve esser vista come un impiccio, ma come il trampolino di lancio per l'assalto in terra sarda. I guerrieri della luce - citazione di Coelho molto amata dal nuovo allenatore (noi continuamo a preferire i "comici spaventati guerrieri" di Stefano Benni) - stanno arrivando.
Difficile pensare di strappare qualcosa sul campo della squadra che aveva appena interrotto la striscia positiva della Sisley, a meno che i gialloblù non cedessero qualcosa sul piano dell'impegno (sempre possibile quando si affronta l'ultima in classifica) e i nostri al contrario tirassero fuori il meglio delle loro qualità. Non si sono verificate né l'una né l'altra condizione.
Gli uomini allenati da Velasco hanno impressionato per compattezza e forza fisica: aiutati da un'elevata efficienza in battuta e da una ricezione senza sbavature, hanno potuto macinare con tranquillità il loro gioco. Forse in chiave scudetto pagano ancora qualcosa in termini di potenziale (per Sartoretti è sicuramente più facile passare contro Padova e le formazioni di quel livello che contro quelle che ad aprile si scontreranno nelle fasi calde dei play-of), ma il volley italiano ha sicuramente recuperato ad alti livelli - e lo dimostrano anche le gradinate del PalaPanini, tornate a riempirsi dopo qualche anno - la sua piazza più storica. E poi il palleggiatore Ricardo vale da solo il prezzo del biglietto: la prova vivente che la fantasia e l'imprevedibilità carioca possono esser applicate anche ad uno sport solitamente definito ripetitivo e "noioso" come la pallavolo.
In casa Giotto nessun processo: sia detto con estrema sincerità, abbiamo la netta impressione che se anche il primo set fosse finito diversamente, alla distanza una Cimone così avrebbe fatta ugualmente sua l'intera posta. Il Sempre Volley ha pagato la prima giornata davvero negativa in maglia patavina di Veres e una distribuzione di gioco non troppo felice dell'alzatore Esko. Al riguardo ci sentiamo anche di spezzare una lancia a favore dei centrali padovani, sinora spesso accusati - a ragione, sia chiaro - di essere il tallone d'Achille della squadra: con un gioco così spinto e rischioso (Mikko nasconde il pallone sino all'ultimissimo momento) già diventa estremamente difficile anticipare il colpo; se poi, come ieri, a Botti, Piscopo e Tovo nemmeno viene data l'opportunità di attaccare...
Coach Schiavon, coadiuvato dai preziosi consigli di Simone Roscini, le ha provate proprio tutte, rivoluzionando a più riprese l'ossatura della squadra. La panchina di quest'anno ha confermato di essere qualcosa più di un insieme di semplici rincalzi: la diagonale Olli - Hietanen ha tenuto dignitosamente il campo e, se si pensa alla scarsissima esperienza ad alto livello dei due, questo è un segnale più che positivo. Evidentemente oggi non sufficiente - basta guardare i parziali della seconda e della terza frazione di gioco - ma buono in prospettiva. Perché la sonora sconfitta può avere ripercussioni positive: da un lato far dimenticare in fretta l'euforia post-vittoria di lunedì sera (inevitabilmente tramutatasi, seppur in maniera inconscia, in una minor tensione agonistica durante gli allenamenti della settimana seguente) e dall'altro far calare la squadra completamente nel clima di quella che sarà uno dei periodi più importanti della stagione. Pur senza caricarla di significati apocalittici, è chiaro che la trasferta di Cagliari contro una diretta avversaria per la salvezza rappresenta una sfida di importanza quasi vitale.
Di mezzo ci sarà la gara di andata degli ottavi di coppa Cev di martedì sera, che non deve esser vista come un impiccio, ma come il trampolino di lancio per l'assalto in terra sarda. I guerrieri della luce - citazione di Coelho molto amata dal nuovo allenatore (noi continuamo a preferire i "comici spaventati guerrieri" di Stefano Benni) - stanno arrivando.
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