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08 gennaio 2004

A RUOTA LIBERA CON... LEONARDO MORSUT 

Nemmeno troppo appesantiti dai bagordi natalizi, i giocatori hanno ripreso gli allenamenti in vista della gara di domenica contro la Kerakoll Modena dell'amico Angelo Lorenzetti. Attendendo la ripresa del campionato, poco prima dell'amichevole di rifinitura contro i cugini di Treviso [ndR, prima lezione assimilata dagli amici giornalisti all'apertura del blog: tenere buono tutto il materiale possibile per gli inevitabili momenti di blocco creativo. In realtà  la chiacchierata risale infatti a metà  dicembre...] abbiamo avvicinato il nostro "Re di Fiori" Leonardo Morsut per scambiare due parole.

Allora Leonardo, sappiamo che già  prima di essere rivelato al mondo su queste pagine come "Re di fiori", hai avuto altri soprannomi: Leone, Petrarca...
...e pure "frate", risalente ai tempi della prejuniores: evidentemente dev'esserci stato un fraintendimento di barbe!

A bruciapelo: quale posizione occuperà secondo te l'Edilbasso a fine campionato?
Ti consegno la risposta in busta chiusa, altrimenti rischio davvero il linciaggio. Ho un'idea abbastanza precisa, ma ormai la scaramanzia ha talmente preso piede all'interno della nostra squadra che se la mia profezia non si realizzasse, sarei immediatamente defenestrato...

Il migliore e il peggior allenatore avuto?
A parte l'attuale, ho già manifestato più volte la mia grandissima stima per Aleksander Skiba. Il peggiore? Non è propriamente un allenatore, ma direi l'attuale DS Santuz nella gestione del dopo-Babini qui a Padova due anni fa. Forse rischio qualcosa con questa risposta, ma tanto ho un triennale...

E dei palleggiatori cosa mi dici?
Il migliore con cui ho attaccato una palla è stato senza dubbio Tofoli. Ero ad un collegiale con la Nazionale Juniores e abbiamo fatto un allenamento con alcuni membri della Nazionale maggiore: ho avuto la fortuna di finire in squadra con Paolino... Il peggiore è stato invece un vecchio compagno dei tempi delle giovanili: Carlo Mario, non proprio le stesse mani!

Il giocatore più simpatico e quello più antipatico?
Il più simpatico è il nostro Gus-Tovo. Per l'antipatia bisogna distinguere tra atteggiamento in campo, e allora di antipatici ce ne sono davvero tanti, e comportamento al di fuori del perimetro di gioco. Per esempio Vermiglio e Castellano, con i quali ho poi un rapporto normalmente amichevole, in campo non ispirano certo tanta simpatia.

Certo che Castellano (vedi intervista a Andrea Garghella) è già a due segnalazioni: ma è davvero così insopportabile?
In campo sicuramente: è molto grintoso e tende ad eccedere un po' troppo nell'esultanza. Poi fa un sacco di punti e non si riesce a capire come...

Passiamo ad un argomento purtroppo sempre attuale: il doping. Esiste nel volley?
No, non almeno nell'accezione comune...

Io non credo che il problema risieda tanto nei limiti consentiti dai regolamenti, quanto nella cultura che un certo sistema produce e trasmette. L'integrazione spinta in tal senso non è comunque una forzatura del significato originario dello sport?
Per quanto mi riguarda assolutamente no, ma rispondo a titolo personale. Trovo assai diverso lo spirito con cui prendo integratori per recuperare più velocemente o per evitare di farmi male durante il periodo di carico di pesi rispetto a chi fa uso di aiuti esterni esclusivamente per migliorare la propria prestazione, rendendola indipendente dai meriti personali. Per quel che riguarda lo spirito sportivo penso che siamo i primi a tradirlo quando protestiamo eccessivamente, e magari in malafede, per una decisione arbitrale...

La tua stagione sportiva è sin qui caratterizzata da numerose ottime prestazioni. Qualche pensierino alla Nazionale e alle vicine Olimpiadi di Atene?
Il pensiero è sicuramente presente, nonostante una concorrenza molto agguerrita. Magari le Olimpiadi 2004 sono un sogno irrealizzabile, però ciò non significa che ci rinunci in partenza e che non lotti con la palla fra i denti sino all'ultimo per mettermi in luce.

Tu sei sicuramente uno dei giovani più interessanti del campionato. Non ti infastidisce questo continuo parlare dei grandi vecchi del volley e il relativo silenzio sulle giovani leve?
In effetti è una situazione che si trascina da parecchio tempo e fa parte di un modo di pensare tipicamente italiano per cui vale di più un ex-campione piuttosto che un futuro tale; tuttavia mi pare che sia un discorso che vale soprattutto per la stampa e per chi vive abbastanza all'esterno del nostro mondo piuttosto che per gli addetti ai lavori.

Qui a Padova sei praticamente considerato un figlio. Però, ammettiamolo: quanto è fastidioso il Presidente quando se ne sta appollaiato dietro la panchina?
No, non molto... Tranne quando mi tira i capelli nodosi tra un set e l'altro!

Il tuo futuro pallavolistico: ti piacerebbe diventare una sorta di bandiera della pallavolo patavina oppure preferiresti già nell'immediato confrontarti in una realtà di vertice, in grado di lottare per lo scudetto?
Sinceramente devo dire che il pensiero di restare a Padova anche per l'intera carriera mi ha sfiorato più di una volta, ma il mio futuro, anche extrapallavolistico, è così incerto che fare programmi a lunghissimo termine mi fa abbastanza ridere.

A proposito: campione in campo e studente modello fuori... Hai già scelto dove concentrare le tue indubbie qualità?
Si tratta di un dubbio che ha caratterizzato la mia vita negli ultimi due/tre anni e a cui ancora non sono riuscito a rispondere; l'ipotesi di lavoro per ora è di continuare a giocare finché posso ai massimi livelli e poi mi ritirerei in laboratorio, per prendere le varie forme di riconoscimento necessarie alla carriera di ricercatore. Nel frattempo, l'ipotesi di una seconda laurea, magari in Matematica, si sta facendo largo tra le possibilità.

Siamo passati dalla pallavolo alla sfera privata. Single o fidanzato?
Felicissimamente fidanzato da cinque anni con Sabina.

Quasi scontato: sinistra o... estrema sinistra?
Estrema sinistra, ci mancherebbe!

E ora le classiche scelte per l'isola deserta: disco, film e libro...
Nell'ipotesi, la questione più dolorosa, oltre ovviamente a non poter portare la morosa, sarebbe quella di limitare la scelta a tre soli superstiti tra tanti amati. In ogni caso non potrei proprio rinunciare ad una copia in vinile di "Sergent Pepper's Lonely Hearts Club Band" dei Beatles e all'ennesima visione de "L'attimo fuggente" di Peter Wier con Robin Williams. Almeno per i libri, in virtù del mio passato di prigioniero politico, chiedo la libertà di portar con me due titoli: l'"Ulisse" di James Joyce e il testo di Biologia dello Sviluppo di Scott F. Gilbert ("Developmental Biology").

Brandendo con una mano la paletta e con l'altra il prossimo rinnovo contrattuale, chiudiamo con l'ultima e ormai classica domanda: in cosa consiste il fondamentale ruolo del palettaro?
Tirarti su quando vieni cambiato e fatto sedere in panchina, con occhiate di profonda e sentita comprensione fraterna.

Ringraziandoti per la chiacchierata, hasta siempre compagno Leo!

Però, però, però...

"Compagno sì, compagno no, compagno un caz" cantava il buon Ricky Gianco e a noi è pervenuta da fonte anonima questa foto in cui il no-global Leo appare ben soddisfatto di esporre uno splendido gadget griffato dalla multinazionale del consumo equo e solidale Coca-Cola e una bellissima agenda della giunta progressista di Padova, guidata dal sindaco Giustina (Mal)Destro. Inoltre attendibili testimoni oculari affermano che, mentre la città si fermava in occasione dell'ultimo sciopero, il nostro atleta se ne stava spaparanzato in piscina ad ordinare l'ennesimo cocktail e un nuovo piattino di salatini al cameriere... Speriamo si tratti solamente di invidiose voci maligne e che il buon Morsut non smarrisca la buona strada.



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