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27 febbraio 2004

A RUOTA LIBERA CON... LORENZO CAVALLINI 

Torna la rubrica dal titolo più amato da certi operatori della carta stampata.

Ieri sera, mentre un dirigente* - invece che prepararsi all'importantissima sfida con i giornalisti in programma domenica alle ore 12 al Palasport San Lazzaro (a seguire, per chi volesse proprio trattenersi, si disputa anche un altro incontro di contorno: Edilbasso Padova vs. Unimade Parma) - si abbuffava in ristorante con un manipolo di tifosi e giocatori, abbiamo avvicinato il capitano Lorenzo Cavallini per un'intervista.

Il campionato si avvia alla conclusione. Riuscirà l'Edilbasso a centrare l'obiettivo play-off?
Siamo molto vicini al traguardo. Ritengo che possiamo chiudere la regular season attorno al settimo posto.

Francesco Dall'Olio a parte, qual è l'allenatore con cui ti sei trovato meglio?
Direi Ljubomir Travica, che ho incrociato in due diversi momenti della mia carriera: prima a Reggio Emilia e poi a Milano, in serie A/2 nell'anno della promozione.

In palestra non sembri un tipo polemico. Mai avuto problemi con qualcuno?
Forse solo con Beccari a Forlì.

Nel tuo ruolo è fondamentale l'intesa con i palleggiatori. Con quale nel corso della tua carriera hai trovato immediatamente un buon feeling?
Tra i tanti, direi Davide Bellini. Con lui ho disputato una stagione a Brescia e poi la seconda parte del campionato 2000/01 a Montichiari. Il peggiore? Scherzosamente dico Fabio Camporese, il fratello di Pulcione: in allenamento qui a Padova mi ha dato certi palloni da dimenticare...

E al di là degli aspetti tecnici, qual è il giocatore più simpatico e quello più antipatico nel mondo della pallavolo?
Senza dubbio ricordo sempre con piacere l'amicizia e le scorribande con il mio coetaneo Marcello Mescoli, ora secondo palleggiatore a Modena. Cerco di andare d'accordo con tutti, quelli antipatici semplicemente non li frequento!

Un tema a me caro: esiste il doping nel volley?
Istintivamente direi di no...

Ma l'attenzione esasperata all'integrazione, anche se nei limiti consentiti dai regolamenti, non alimenta comunque una sorta di cultura del doping?
Mah, non saprei. In effetti anche un semplice antinfiammatorio ti permette di giocare senza dolore e quindi in uno stato diverso da quello naturale. D'altra parte è anche vero che certi prodotti li usano anche i bambini e le nonne di ottant'anni. Insomma, decidete voi... Io mi attengo solamente al doping delle mie parti: parmigiano reggiano, cappelletti e prosciutto crudo!

Analizziamo un attimo la tua carriera. Giochi da tanti anni nel massimo campionato e, senza tanti clamori, sei sempre nella parte alta delle classifiche di rendimento. Non ti senti un po' sottovalutato per non aver avuto una chanche in una squadra che lottasse per qualche obiettivo ambizioso o per non essere entrato nel giro della Nazionale?
Onestamente penso di aver fatto una bella carriera, ne sono molto orgoglioso. Ho iniziato a giocare relativamente tardi - a 18 anni - e considero un grande risultato essere arrivato in A/1 già a 23. Non mi sento sottovalutato, so di godere di buona stima presso gli addetti ai lavori; semmai esiste il problema opposto, ossia di tantissimi atleti valutati ben al di sopra delle proprie qualità e soprattutto di direttori sportivi che hanno speso a destra e manca per giocatori tutto sommato normali e non certo dei campioni.

Dopo la pallavolo giocata, pensi ad un tuo ruolo ancora in questo ambiente?
Mi piacerebbe lavorare con i giovani, ma non a tempo pieno. Vedo questa opportunità più come un secondo lavoro interessante che come un impiego professionistico.

Prima che trovasse la nuova posizione (il trono tra i cartelloni pubblicitari a fondo campo), il Presidente era solito passeggiare nervosamente dietro la panchina. Fastidioso?
Durante le partite sono molto concentrato. Difficilmente mi accorgo di quello che succede intorno.

Passiamo alla vita privata. Single o fidanzato?
Fidanzato, con Evelyn. Anzi di più: da agosto viviamo sotto lo stesso tetto!

Sinistra o destra?
Sinistra.

Il classico bagaglio per l'isola deserta: un disco, un libro e un film...
In ambito musicale mi porto via "Purple Rain" di Prince, poi un bel romanzone lungo lungo e un film divertente e leggero, sul genere di "Scemo & più scemo" con Jim Carrey.

A proposito di film, sveliamo ai tifosi una piccola curiosità. E' ancora Dumi a scegliere le videocassette (pellicole con minimo 10.000 morti a inquadratura) da vedere durante i lunghi viaggi delle trasferte?
Sì, i responsabili delle scelte cinematografiche sono Meszaros e Meggiolaro. Ma ultimamente c'è stato un cambio di tendenza: per risparmiare - un po' mi vergogno a dirlo - Marco Vicini registra i film da Sky e guardiamo quelli. Che tristezza, fra un po' ci ridurremo a guardare "Beautiful" e "Il bello delle donne" su Canale 5...

Concludiamo l'intervista con la consueta domanda fatta tra le palette e la possibilità di spendere una buona parola per il nuovo contratto: spendi due parole sul bistrattato e sempre in ombra ruolo del palettaro?
Ma io ho già un biennale!!! Comunque si tratta di un compito decisivo e determinante per le sorti dell'incontro. Di solito chi esce è molto incazzato e dovrà pur prendersela con qualcuno... Quindi, attento, fra un po' quando saremo in maggior confidenza... giù botte al palettaro!

Per ringraziare Lorenzo della conversazione, abbiamo fatto le cose in grande. Grazie alla complicità di un corruttibile custode del caveau del Metropolitan Museum of Art di New York siamo entrati in possesso di uno dei primi esperimenti di pop art del celebre artista Andy Warhol. Ecco un suo bozzetto prima di cimentarsi con le fotografie di Marilyn Monroe.


*NB: ringraziamo - e provvederemo a ricompensare adeguatamente - la preziosa talpa che ci ha fornito con tempismo la soffiata. Per decenza celiamo l'identità di questo giovane e dinamico dirigente, anche se alla Snai è possibile scommettere sul suo nome. La quota di Carlo Vettore è 1,0001.

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