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17 febbraio 2004

TRADUZIONE SIMULTANEA 

Smaltita la delusione per l'esito della Coppa Italia, i nostri ragazzi son tornati in palestra per affrontare la preparazione in vista del delicato incontro di domani sera contro l'Adriavolley Trieste, fanalino di coda del campionato. Come dimostra il mezzo passo falso della Roma contro l'Ancona nella serie A di calcio, nello sport professionistico nessun incontro può esser preso sottogamba e bene fanno quegli osservatori che notano come Fabio Capello avesse messo in guardia i suoi circa le difficoltà di quella partita. Faccio però notare io che, da che mondo è mondo, nessun allenatore ha mai avuto il coraggio di affermare candidamente che una gara è facile, nemmeno nei casi più evidenti: d'altronde siamo il Paese in cui il temerario Trapattoni rinuncia a giocare con tre punte contro il Paraguay per arginare le folate offensive di una campionissimo come Ulisse De La Cruz...

Torniamo al volley; come detto, dopo la trasferta di La Spezia, tutti son tornati alle proprie postazioni di lavoro: i giocatori e gli allenatori sul rettangolo di gioco, lo staff medico in infermeria, i dirigenti alle loro scrivanie, il giovane e dinamico Carlo Vettore al ristorante.

Ormai è inutile nascondere che per il palettaro non esiste alcuna mansione specifica: per questo, come ai bei vecchi tempi della scuola, gli è stato assegnato un foglio protocollo a righe per cimentarsi nell'ardua prova della parafrasi (dallo Zingarelli: ripetizione di un testo mediante circonlocuzione o aggiunte esplicative, talvolta anche traducendolo). Il testo proposto non è però né il classico canto dantesco né la terrificante "I pastori" di Gabriele D'Annunzio (alzi la mano chi diavolo ha mai capito cosa diavolo siano le "verga d'avellano" o l'"erbal fiume silente"), bensì uno scritto più recente, ma altrettanto prestigioso, apparso su "Il Gazzettino" nell'edizione di martedì 3 febbraio 2004. Ecco il risultato (per l'allineamento delle righe è necessario impostare la risoluzione del monitor a 1024*768):

Adesso l'Edilbasso è la squadra del giorno. L'incredibile vittoria su Trento, dominatrice del campionato, ha confermato che lo sport padovano ha ritrovato una sua vecchia protagonista.


Lo dicono soprattutto i numeri: undicesima vittoria consecutiva casalinga a un passo dal record che regge dalla stagione '88/89, tutte le grandi del campionato (Trento, Treviso, Macerata e Piacenza) messe al tappeto, pubblico record che fa tornare alla mente gli anni d'oro del Charro, in pieno boom pallavolistico, e che soprattutto per la prima volta nella storia si porta ad equivalere quello del calcio Padova.

Le cifre ufficiali parlano di 3398 spettatori paganti (all'Euganeo sono stati 3552), ma l'impressione visiva è che al San Lazzaro ci fosse qualche centinaio di persone in più. Per ritrovare un dato migliore bisogna tornare al 17 gennaio 1993 quando i paganti nel derby con la Sisley furono 3633.

Adesso l'Edilbasso è sesta in classifica con tre lunghezze di vantaggio sulla nona. I play-off scudetto (a cui partecipano le prime otto) sono alla portata, anche perchè il calendario dà finalmente una mano alla squadra di Dall'Olio.

A proposito di Pupo. In questa stagione così esaltante per i bianconeri si parla spesso delle prodezze di Simeonov, della maturità di Morsut oppure dei grandi progressi di Coscione e Tovo. Giusto. Ma questa volta ci sia consentito invece sottolineare il grande lavoro che questo maestro della pallavolo sta facendo da quando, due estati fa, è arrivato a Padova.

Alla prima stagione Dall'Olio ha portato la squadra, alla vigilia tra le candidate alla retrocessione, a una tranquilla salvezza dopo una striscia negativa iniziale che avrebbe messo al tappeto un elefante (e qui è stata brava la società a dargli fiducia). Al suo secondo campionato, con una formazione sicuramente rinforzata ma anche rinnovata per quattro sesti, sta facendo quello che è sotto gli occhi di tutti.

Preciso, puntiglioso, a volte quasi maniacale nel suo lavoro, apparentemente schivo e invece sempre disponibile con tutti, Pupo Dall'Olio sta imprimendo un marchio indelebile su questo piccolo miracolo bianconero.

Chi dovrà pensare alla squadra del prossimo anno lo tenga ben presente.


Massimo Salmaso


Il Padova arranca in serie C/1, il Cittadella non se lo fila nessuno, il campionato di rugby italiano è una ciofeca: il mio redattore ci ha messo solo dieci anni per accorgersi che il Sempre Volley è la maggior realtà sportiva cittadina.

Con tutto l’affetto per Angelo Lorenzetti, Modena la battono proprio tutti e considerarla una grande sarebbe assurdo.






Al San Lazzaro dalla porta sul retro si entra gratis con una facilità disarmante. Con un libretto universitario qualsiasi anche gli ultrasettantenni, poi, riescono a fare il biglietto ridotto.



Vincono un sacco di gare, li stiamo esaltando come non mai e poi a guardare la classifica sono appena due punti sopra la nona.



Ormai abbiamo parlato proprio di tutti. Piuttosto che dedicare un pezzo a quel mitomane egocentrico del palettaro, scrivo dell’allenatore.




Il primo anno nessuno avrebbe scommesso un centesimo su quella squadra. In una società normale dopo nove sconfitte l’allenatore viene esonerato, Dall’Olio dovrebbe accendere un cero per la fortuna di trovarsi a Padova e non in una piazza calda.




Ho sentito dire in giro che è un rompiscatole incredibile e pieno di fisime, ma i risultati gli danno ampiamente ragione.



Pupo mi ha promesso una percentuale sul suo rinnovo contrattuale. Stefano Santuz, se vuoi partecipare alla spartizione, datti una svegliata.

Andrea Sartorati
Ora attendiamo con ansia i risultati del compito in classe. Certi - excusatio non petita, accusatio manifesta? - che la stima e la simpatia sia per il protagonista che per l'autore dell'articolo rendano inutile evidenziare l'affettuoso carattere giocoso di questo messaggio.

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