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27 giugno 2004

FINE DELL'ASTINENZA 

Evitiamo subito le facili battute di qualche malizioso commentatore del blog: si parla di pallavolo. Soprattutto e finalmente pallavolo giocata, perché Italia-Serbia di venerdì sera a Verona, gara valida per le qualificazioni di World League, ha permesso a molti di riassaporare la tensione agonistica che solo il rettangolo di gioco può offrire.

Il Sempre Volley ha spedito al palazzetto scaligero una delegazione alquanto misera: non i massimi dirigenti, impegnati chissà dove, ma due mezze calzette - il loro ingaggio parla chiaro - come il palettaro e la dottoressa. Tuttavia non si è trattato di una spedizione inutile, dato che la simpatia e il fascino della nostra rappresentante femminile hanno al solito fatto centro sui giudici di linea e garantiranno nel prossimo campionato un bottino di punti non inferiore a quello di tanti atleti, tra l'altro pagati assai più profutamente.

All'entrata avvistati Bruno Da Re, ancora rammaricato per il mancato passaggio di Simeonov in maglia orogranata, e coach Zanini, che curiosamente non stava litigando con nessuno. Numerosi invece, e salutati con estremo piacere, i tifosi padovani al seguito della Nazionale.

La gara, nonostante il risultato tirato, non ha offerto spunti tecnici importanti. L'impressione è stata che le due squadre non abbiano voluto scoprire tutte le carte in vista delle vicinissime Olimpiadi. In particolare molto imprecisi i due palleggiatori (Vermiglio e Grbic), ma è stata ugualmente festa grande per il giovanissimo, colorato e rumoroso pubblico del PalaOlimpia.

Tornando per un attimo in casa nostra, segnaliamo che Simeonov ha finalmente ottenuto il passaporto italiano. Siamo contenti di leggere che il nostro opposto ha chiesto di non italianizzare il proprio nome di battesimo: abbiamo ancora nelle orecchie le orribili invenzioni lessicali di Tullio Lauro, che nelle sue telecronache cestistiche non esitava a battezzare degli improbabili Gregorio (Gregor) Fucka, Danilo (Dan) Gay e Michele (Mike) Iuzzolino. Saremmo curiosi di sapere cosa diventerebbe Domotor in caso di naturalizzazione...

Il ritorno a casa da Verona è stato segnato dall'immancabile sosta in Autogrill. Un Campagnotto e un Camogli per non perdere le care e vecchie abitudine: Dio, quanto ci manca il campionato.

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