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11 ottobre 2004

UN CUNEO NEL CUORE 

L'avevamo scritto appena qualche giorno fa e in fondo un po' bisognava aspettarselo: se la promessa di Marco Meoni aveva sortito influssi benefici sulla prestazione dei compagni contro la Lube Macerata, allora mutatis mutandis - che è locuzione latina e non l'invito a qualcuno di cambiarsi i boxer - qualcosa di analogo dev'esser successo nelle fila della BreBanca Lanutti Cuneo dell'ex bianconero Manuel Coscione. Abbiamo infatti fondati sospetti che in settimana qualche ristorante cuneese riceverà la visita di Giba & C e che il conto finirà dritto dritto nelle mani di colui che ha alzato a Padova nella scorsa stagione. A voler esser pignoli Coscione comunque figura ancora nella formazione del SempreVoley, almeno a leggere la rosa bianconera riportata dal sito ufficiale: siamo già alla terza giornata di campionato - conclusa - e forse è il caso di darsi una mossa con i promessi aggiornamenti.

L'Edilbasso conosce il primo stop stagionale al termine di una prestazione piuttosto incolore, inferiore a quella degli avversari in tutti i fondamentali. Solo il primo set avrebbe potuto arridere ai bianconeri e magari l'incontro avrebbe avuto tutt'altro volto, ma ad essere sinceri l'intera storia dello sport potrebbe essere riletta con i se e con i ma e si tratterebbe in ogni caso di una sterile ed inutile analisi: la Brebanca ha portato a casa un meritato tre a zero, giganteggiando in battuta e a muro e limitando al massimo il nostro potenziale d'attacco.

Eppure la trasferta era iniziata nel migliore dei modi, prima avendo addirittura l'onore di portare sino a Piacenza la macchina di Francesco Dall'Olio - incauto nel lasciare nel vano portaoggetti una discreta quantità di deliziose caramelle effervescenti, immediatamente ribattezzate come le "frissantine" e fatte fuori in un baleno - e poi salendo a bordo della nuovissima SempreVolley Mobile. Il Fiat Ulysse dell'anno scorso è stato infatti messo in pensione per autodistruzione in quanto, fedele alle logiche di produzione degli ultimi modelli della casa torinese, ha praticamente perduto tutti i pezzi utili lungo le autostrade d'Italia ed è stato sostituito da un fiammante Mercedes Vito (ci chiediamo quali altri nomi siano stati in ballottaggio per il veicolo commerciale negli uffici marketing teutonici: Pizza, Sole, Mandolino e Pulcinella?).

In campo doveroso minuto di silenzio per le due ragazze scomparse nell'atttentato di Taba, per quanto anche ieri si è assistito alla triste tradizione - ahimè esclusivamente italica, quasi fosse impossibile stare buoni addirittura per sessanta secondi - di accompagnare questo momento di raccoglimento e di riflessione con gli applausi. Che, sebbene possano essere gesto di sincero rispetto (anche se noi non capiamo il senso: cosa si applaude?), sono assai diversi dal silenzio.

Poi la gara e, come detto, un grigiore generale dei nostri ragazzi. Nella mediocrità di tutte le prestazioni va anche segnalata a dover di cronaca una scarsa prestazione del palettaro, incappato in un paio di incomprensioni con l'head coach. D'altronde se accusano qualche guasto le comunicazioni tra il computer delle statistiche e quello di Simone Roscini (anche ieri i due pc erano fuori uso), figurarsi se non può subire una battuta d'arresto la mia già scarsa prontezza di riflessi. In ogni caso sono previste a breve intense lezioni di lettura del pensiero per riuscire ad anticipare le mosse tattiche del buon Pupo.

A completare il quadro della poco felice giornata due pasti assai parchi in Autogrill: la disperazione era tale che alcuni dirigenti si sono addirittura spinti con estremo coraggio nell'assaggio del nuovo panino Boschetto. Al rientro, nella nebbiosa notte padovana, la trasferta si conclude con l'infruttuosa ricerca di un baracchino aperto per un sano panino onto: nulla da fare, l'unico mattone sullo stomaco è rimasto quello della sconfitta sportiva.

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