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06 ottobre 2004

VECCHIE SANE ABITUDINI 

Non credete alla favola propinata dagli addetti ai lavori e rinforzata dai quotidiani sportivi che il mercato dei giocatori di pallavolo si sviluppi per rinforzare gli organici e per colmare precise lacune tecniche evidenziate nel corso di una stagione. La vera ragione per cui una società acquista da un'altra un atleta è il fatto che questi sia poi talmente motivato a batterla da commettere il fatidico errore di promettere a compagni e dirigenti l'offerta di una gigantesca abbuffata presso un ristorante della zona.

La settimana scorsa è caduto nell'infido tranello il buon Marco Meoni, il cui animus pugnandi lo aveva fatalmente portato ad esporsi in caso di successo contro la squadra che lo ha visto palleggiare per tante stagioni, la Lube Banca Marche Macerata. Il successo sui biancorossi ha avuto quindi un piacevolissimo seguito ieri sera con un'allegra cena di pesce, donata con rara generosità e signorilità dal nostro palleggiatore.

Per la scelta del ristorante l'alzatore dell'Edilbasso non ha fatto di testa sua, ma si è giustamente affidato all'immenso e infallibile database del team manager Sandro Camporese. Il quale, per l'ennesima volta, ha tirato fuori dal proprio cilindro un posto con i fiocchi, ricevendo al termine unanimi consensi e confermando la guida Camporesin come la vera Bibbia della ristorazione veneta. Del lavoro del giornalista ammiriamo parecchie cose, ma il nostro spirito emulativo si estende anche sino a quelle pratiche di sottobosco - lo scrittore giapponese Harumi Murakami ha utilizzato la splendida metafora dello spalare la neve - comunemente definite "marchette". Non ci tiriamo quindi indietro nel fare un po' di pubblicità gratuita (a noi basterebbe esser ricompensati con un paio di tartine al salmone) al Ristorante da Giorgio, in località Fiesso d'Artico.

La serata è scorsa via tra un'infinita serie di antipasti (a memoria ne contiamo una dozzina; nel mio tabellino personale, d'accordo con quello di Filippo Strenghetto, medaglia d'oro al delicato carpaccio di tonno rosso), un bis di primi, un assaggino di frittura, un po' di pesce ai ferri, frutta, dolce, caffé e ammazzacaffé. Per gli atleti che seguono il regime alimentare della zona più che in blocchetti ieri sera i calcoli andavano fatti direttamente in mattoni di carboidrati, proteine e grassi.

Inutili anche le raccomandazioni di tenere i piedi ben saldi per terra dopo il primato solitario in classifica: e chi è in grado di saltare con la pancia così piena? Forse proprio il solo Meoni, alleggerito - ma siamo convinti sia arcifelice che sia andata così - dalla parte del portafoglio...

Mentre la cena si avviava alla conclusione già si pensava alle prossime potenziali vittime. In programma ci sono già i dazi per la medaglia olimpica di Simeonov, il premio come miglior allenatore di Pupo Dall'Olio, il riconoscimento di Leo Morsut come miglior under 23. Compatibilmente con le proprie disponibilità economiche è venuta l'ora anche per il palettaro e il giovane e dinamico addetto stampa di esporsi: in caso di vittoria nel derby contro la Sisley Treviso brioche e cappuccino per tutti in Autogrill. Ai più bravi (forse) anche la spremuta d'arancia.

Sarebbe stato bello proseguire la cena in un pub per ascoltare ancora altri aneddoti sul passato nel settore giovanile petrarchino di Meoni e Tovo - inevitabile in questi banchetti, ogni volta, che ad un certo punto qualcuno tiri fuori l'episodio del frigobar dell'Hotel Marconi - raccontati da Mario Rengruber, ma purtroppo l'orario imponeva il rientro a casa degli atleti. Che veri professionisti i ragazzi del Sempre Volley...

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