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16 dicembre 2004

SOMEC, ESORDIO OK 

Si è consumato ieri sera a Este, con la sfida di andata degli ottavi di finale di coppa Cev al Law Academy Kharkiv (sì, lo sappiamo, in questi giorni lo abbiamo scritto in tutti i modi possibili), il rientro nelle scene europee del Sempre Volley Padova. Il nervosismo e la tensione per questo appuntamento si sono prolungati un po' troppo a lungo, se è vero che i ragazzi del Somec (sponsor di denominazione dei bianconeri per l'avventura continentale) hanno a sorpresa regalato agli ucraini il primo set, facendo correre a tutti - in concomitanza con le notizie della clamorosa eliminazione dell'Itas Trento dalla medesima manifestazione - un brivido lungo la schiena: qualcuno già mormorava che la frase "uno spettro si aggira per l'Europa" se non è nata proprio dalle parti di Kiev, poco ci manca.

Il nuovissimo PalEste - la nostra miopia ci aveva fatto scorgere lungo la stada i cartelli di un imbrobabile "Palette", regalandoci per un attimo l'illusione che qualcuno si fosse finalmente degnato di dedicare un impianto sportivo al misconosciuto compito del palettaro - è davvero struttura con i fiocchi: funzionale, spaziosa, elegante e con soluzioni architettoniche all'avanguardia. Tra l'altro bisogna anche riconoscere i meriti della nostra dirigenza, abilissima nello scovare nella provincia patavina una palestra che avesse le mura intonate con gli stessi colori aziendali della Somec. Qualche maligno tuttavia sussurra che nella notte molti dipendenti di Villa Italia si sono improvvisati imbianchini per regalare questa piccola soddisfazione al nuovo sponsor. Volendo si sarebbe potuto sfruttare lo spazio circostante a disposizione per innalzare anche un'altra tribuna e aumentare ulteriormente la capienza, ma siamo certi che, qualora - come temiamo - la maggioranza di governo rimanesse questa anche nella prossima legislatura, non mancherà l'occasione di un nuovo condono edilizio, sempre buono per qualche ritocco al di fuori del Piano Regolatore.

La "trasferta" di Este, in un ambiente magari ancora poco avezzo a manifestazioni di questo livello, e le novità imposte dal regolamento internazionale hanno portato un po' tutti a reinventare il proprio ruolo, arricchendolo di nuove funzioni: Carlo Vettore, per esempio, si è improvvisato speaker, regalando ai presenti - eccola l'unica nota forse negativa: ci saremmo aspettati qualche centinaio di spettatore in più e meno male che ad animare i presenti ci hanno pensato gli storici supporter della vicina Pozzonovo - un'impeccabile e professionale pronuncia russa per la formazione ucraina (e siamo certi che da lassù il compianto Nando Martellini, capace di trasformare la storica Italia-Corea del 1966 in un'interminabile sequenza di monosillabi, ha approvato); Giuseppe Cormio e Stefano Santuz si sono adoperati per verificare che il campo fosse a norma (oppure, come mostrano le foto, si sono cimentati in una gara di salto con l'asta?); Francesco Dall'Olio ha dovuto affrontare da solo l'esame in inglese del riconoscimento dei giocatori; infine Filippo Strenghetto è dovuto pure scendere in campo. Solo noi, come al solito, non abbiamo fatto niente: ma invece di non farlo dalla panchina, ci siamo posizionati in tribuna stampa. Per fortuna che dietro le panchine girava l'insostituibile Mario Rengruber, sempre attento affinché non ci fossero intoppi di tipo logistico.



La gara non ha offerto grandissimi spunti tecnici, nonostante la buona volontà e la voglia di ben figurare con cui i ragazzi provenienti dall'est sono scesi in campo: troppo ampio però il divario fra le due formazioni. A maggior ragione, quindi, è stata inaspettata la sconfitta del Somec nel primo set, dettata probabilmente, oltre che dal nervosismo, anche dalle tanto annunciate difficoltà di ambientamento con il pallone in uso a livello europeo (Mikasa anziché Molten): nella nostra beata ignoranza pensavamo fosse quadrato oppure che parlasse, invece apparentemente è semplicemente diverso nei colori. Altra maliziosa spiegazione di questa temporanea battuta d'arresto è quella dell'ordine aziendale calato dall'alto e che avrebbe imposto di preservare qualche minimo motivo di interesse per la gara di ritorno, nella speranza di portare a casa un incasso decente. Nei successivi parziali tutto è tornato alla normalità, grazie anche all'innesto di un ottimo Andrea Garghella (nostro MVP, almeno per le poche azioni che abbiamo scorto tra una chiacchiera e l'altra) entrato al posto di Stelmach già nel corso della prima frazione di gioco.

Stasera si replica al San Lazzaro. Ci si chiede se Dall'Olio, magari a qualificazione matematicamente acquisita, darà maggior spazio a quei giocatori che in campionato trovano qualche difficoltà a rimanere in campo con continuità. Sarebbe forse la giusta gratificazione per chi si impegna con regolarità in allenamento, ma è anche vero che incombe la delicata sfida di campionato con Perugia ed è ugualmente opportuno mantenere alta la tensione agonistica dei titolari. Siamo certi che l'allenatore, come al solito, opterà per la scelta più giusta e saggia. Qualcuno ha anche ventilato l'idea, ma è più un sogno, dell'iscrizione a referto del giovane Andrea Canazzo, uno degli idoli dei più affezionati lettori di questo blog.


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