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23 febbraio 2005

ADIEU VECCHIA TUTA 

Partenza fra qualche ora, col legittimo timore di eventuali strade chiuse a causa del maltempo (Dall'Olio d'istinto avrebbe con saggia prudenza anticipato la partenza alle tre di mattina), per il pullman della squadra alla volta di Sansepolcro, sede dei quarti di finale della Coppa Italia. A dire il vero questa dizione rimane valida solo per vetusti e nostalgici romantici come noi, dato che la Lega Pallavolo presenta questo evento - mutuando una triste consuetidne calcistica - solo come Tim Cup Final Eight A1. Una tristezza analoga al vedere, almeno sino ad un paio di anni fa, nel sito del Milan attribuite nell'albo d'oro di Nereo Rocco e Gianni Rivera delle Champions League (ah, chissà come ha reagito da lassù il mitico Paròn)...

Il povero Domenico "Mimmo" Lazzaro, scoutman dell'Edilbasso & Partners, è stato costretto agli straordinari notturni per stampare tutti i dati richiesti dallo staff tecnico per preparare al meglio la sfida alla Lube Macerata: c'è infatti molta incertezza sulla formazione che sarà messa in campo domani dal tecnico Berruto, sia per quanto riguarda l'alzatore (il ballottaggio è tra il brasiliano Mauricio e Dehne, a detta di molti - noi compresi - il miglior palleggiatore di riserva del campionato) che per il ruolo di opposto (Miljkovic o Dennis, con conseguente dubbio tra Bracci e Paparoni per affiancare Bernardi in banda). Non abbiamo voglia di rispolverare vecchie nozioni di calcolo combinatorio, ma le diverse possibilità sono tantissime. Il risultato è un pacco di fogli al cui confronto l'Enciclopedia Treccani ha la stessa sostanza di un Bignami sui Promessi Sposi.

Prima di partire pverso Arezzo c'è stata però una doverosa tappa, di cui dobbiamo necessariamente dar notizia, per i membri della panchina presso l'atelier Sempre Volley. Dopo una vorticosa azione di pressione sulla società, con le legittime istanze della panchina portate avanti dal rappresentante col cognome più pesante, e numerossisime telefonate dalla sede è stato infatti raggiunto in extremis un accordo per la fornitura di adeguate divise eleganti da tempo libero. Accompagnati dal pazientissimo direttore sportivo Stefano Santuz (sì, avete letto bene: direttore sportivo... ma ora non chiedeteci quali siano i confini ufficiali del suo ruolo), il sottoscritto, Francesco Dall'Olio e Simone Roscini si sono recati presso i magazzini Tom di Santa Maria di Sala (marchettone quanto mai doveroso in questo caso) e - sottoposti alle amerovoli cure dei bravissimi commessi - ne sono usciti rivestiti da capo a piedi. La scelta è caduta su un bel completo dal taglio moderno color fumo di Londra (a dire il vero in una giornata assai inquinata, è quasi nero!) con camicia azzurra, mentre la dottoressa Paola Pavan si adeguerà con un tailleur della stessa tinta. Ai confini del commovente la bravura degli addetti del magazzino, capaci di usare sempre le giuste parole ("questo ha un taglio un po' più sportivo", "questa taglia veste con maggior libertà") per giustificare qualche imperfezione di troppo nella linea dei tre malcapitati.

La fretta con cui si è arrivati all'adeguamento dell'ormai famosa delibera della Lega non ha però permesso di celebrare un adeguato funerale alla vecchia tuta, che così viene riposta - forse definitivamente - negli armadi dopo la sconfitta di Vibo Valentia. Un po' ci mancherà quella divisa sportiva dal colore assai indefinito (un verde-azzurrino cui si è più volte tentato invano di dare una definizione precisa, ricorrendo ad espressioni auliche come carta di zucchero - gradazione, un po' come l'indaco, di cui nessuno al mondo conosce l'esatta tonalità - o macchia di petrolio durante un tramonto di mezza estate) e dalla vestibilità paragonabile a quella di un sacchetto della spazzatura. Noi però, così liberi e sbarazzini, ci sentivamo a nostro agio. La divisa elegante è sicuramente bella e, ad esser sinceri, crediamo che faremo anche la nostra discreta figura in panchina. Ma, superato il test di natura estetica, ad altri assai più impegnativi saranno sottoposti giacca e pantaloni: in primis quello di tipo scaramantico, ma soprattuto la resistenza all'esultanza sempre inglese del ruspante Roscini.

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