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25 febbraio 2005

IL SOGNO CONTINUA 

Sul 14 pari del tie break un pensiero ha attraversato tutti gli uomini del Sempre Volley. Ed è salita la paura. Quella di rivivere a distanza di un anno lo stesso film andato in scena a La Spezia, quando una delle più belle gare della gestione Dall'Olio - sempre quarti di finale di Coppa Italia, sempre contro Macerata - si concluse con una dolorosissima, e piena di rimpianti, sconfitta sul filo di lana.

Ma questa volta non poteva finire così e anche gli dei del volley hanno capito che non potevano far uscire di scena una squadra con quelle stratosferiche percentuali di attacco. E infatti, nel giro di pochissimi minuti, una battuta di Simeonov sul 17 a 16 abbatteva "mister secolo" Lorenzo Bernardi e consentiva la liberatoria invasione di campo e l'esultanza di tutti.

Le nuove divise - col tocco di eleganza supplementare rappresentato dalla cravatta di Pupo - hanno portato benissimo, ma sarebbe sciocco ridurre una vittoria di questa portata ad uno stupido elemento scaramantico. Marco Meoni ha condotto in regia con la tranquillità del campionissimo (dall'altra parte della rete il pur bravo Dehne invece ha proprio toppato la partita), Golas e Bontjie - uno soprattutto in attacco e l'altro a muro - hanno spadroneggiato al centro, Morsut e Meszaros hanno chiuso la gara con parametri di efficenza straordinari. E poi, finalmente, si è rivisto il miglior Simeonov: partito un po' in sordina, Vincenzo ha via via preso in mano le sorti dell'attacco bianconero e, nonostante la strettissima marcatura del muro avversario, ha alternato con intelligenza colpi di potenza e di precisione. L'Edilbasso ha poi fatto i conti col riacutizzarsi della lombagia del libero Marco Vicini: ma Andrea Garghella si è dimostrato al solito pronto e ha portato in campo la sua esuberante energia giovanile con cui ha compiuto alcune difese non solo spettacolari, ma soprattutto fondamentali per porre le basi dei break decisivi del terzo set e del tie-break. I giocatori autentici protagonisti, ma un plauso particolare va riservato pure a Francesco Dall'Olio, capace di leggere qualsiasi fase del match con perfetta lucidità: i cambi e i time-out son sempre stati chiamati tempestivamente e la preparazione del match è stata perfetta.

L'unico dispiacere è che questa prestazione - una delle più belle di sempre della storia patavina - non sia stata seguita dal vivo, per oggettive difficoltà logistiche (la distanza, l'orario, le strade ghiacciate), dai nostri tifosi. E qui si potrebbe discutere dell'opportunità della scelta della Lega relativa alle sedi di gioco. Comprendiamo benissimo le motivazioni del portare il volley di altissimo livello in piazze che ne sono escluse durante l'anno, ma le partite delle 18 si disputano sempre a spalti praticamente deserti. Non certo il massimo per manifestazioni di questa importanza, tanto che inizialmente anche in campo si faticava a percepire l'atmosfera tipica di match così delicati.

Uno dei timori che serpeggiava a fine incontro è che ora Macerata possa covare rabbiosi sentimenti di vendetta in vista di una possibile finale di coppa Cev. Però siamo davvero ben felici di non avere ancora il tempo di pensare a quell'appuntamento e di lasciare questi pensieri al simpatico direttore sportivo marchigiano Stefano Recine (Milano, Ferrara, Palermo, Modena, Macerata: un uomo, una bandiera).

Ora la comitiva bianconera si sposta a Forlì e la società cercherà in qualche modo di favorire coloro che vorranno starci vicini nell'infuocato derby contro la Sisley Treviso di sabato sera: state sintonizzati su queste onde o sul sito ufficiale per i dettagli. La sfida con i cugini trevigiani è sicuramente dal pronostico blindato (vista anche la facilità con cui gli orogranata si sono sbarazzati dell'Itas Trento), ma i nostri cercheranno di fare un altro sgambetto ad una grande del campionato.

Meritatissima la mattinata libera concessa dallo staff tecnico ai giocatori. Quasi tutti gli atleti ne approfitteranno per dormire sino a tarda mattina: va bene così, è il riposo dei giusti. Anzi, dei vincenti.

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