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21 febbraio 2005

IN VIBO VERITAS 

Il ricordo del tiepido sole calabro si spegne immediatamente col rientro nel triste Nord Italia, stretto - come dicono servizi giornalistici sempre identici sin da quando siam nati (sorpresa delle sorprese: nevica in febbraio!) - nella morsa del gelo: un'ora e mezza di aereo per passare dallo splendido profilo illuminato della costa tirrenica al grigio delle strade bagnate della tangenziale di Padova.

Ancora una volta il Sempre Volley non torna dal sud Italia a mani vuote, ma in questa occasione il bottino conquistato è di un solo punticino. Tutto sommato, comunque, non c'è troppo da rimproverare ai nostri ragazzi: la partita è stata emozionante - finalmente un match spettacolare e bello da vedere - e combattuta punto a punto in tutti i parziali. L'unico rammarico può esser quello di non esser riusciti a sferrare il colpo del ko con i padroni di casa sotto per due a zero, ma il palazzetto di Vibo (il Tonno Callipo vi giocava per la seconda volta) sarà sicuramente un terreno di difficile conquistaper tutti.

Il pubblico giallorosso sostiene con un calore incredibile, e sostanzialmente con correttezza, i beniamini di casa, aiutato anche dalle dimensioni estremamente raccolte del nuovo impianto di gioco. L'unico neo è rappresentato dall'ironia un po' sopra le righe dello speaker di casa, autore, tra l'altro, di una delle scene più tristi cui ci sia mai capitato di assistere, ossia l'intonazione di un coro a favore del presidente Pippo per ringraziarlo di aver donato alla città una bella realtà sportiva. Questa messa cantata ci ha fatto venire in mente che sarebbe ora di finirla di citare i regimi sovietici, quando esistono questi esempi di riverenza clientelare anche appena dietro l'angolo di casa nostra.

Il vantaggio dell'Edilbasso era maturato grazie ad una prestazione precisa ed attenta, ma anche alla scarsa vena del palleggiatore avversario Sottile: l'ingresso in campo al suo posto di un vecchio marpione come Michele De Giorgi ha infatti dato il la alla rimonta vibonense, poi supportata dai colpi di Rosalba e Felizardo. Come detto nulla di particolare si può tuttavia rimproverare ai bianconeri, men che meno di non aver vomitato anche l'anima pur di vincere. Anzi, il tecnico Dall'Olio ha preso un po' troppo alla lettera questo proposito ed è stato vittima di un leggero malessere. L'indagine interna ha escluso qualsiasi forma di sabotaggio alla panchina del mitico Pupo.

E come saranno mai stati assorbiti i dispiaceri della sconfitta? Ovviamente a tavola, come al solito. Pare ormai scontato e ripetitivo scriverlo ad ogni occasione, ma anche in questo weekend Sandro Camporese ha organizzato pranzi e cene davvero con i fiocchi. Carlo Vettore, in special modo di fronte ad un piatto di calamari, ha battuto qualsiasi record mangereccio, tanto che le associazioni ambientaliste sono già sulle sue tracce con feroci accuse di impoverimento della fauna marina dei nostri mari. Oltre alle delizie marine, molto apprezzate anche le arance di Calabria, il cui ricco contenuto succoso è stato ritenuto assai più sostanzioso di un barattolo e mezzo di Vivin C.

Ma il vero argomento principe del week end, quello che ha tenuto banco nelle discussioni di tutti, è stato il tema delle divise societarie. Seppur manchino solo tre giorni all'entrata in vigore delle disposizioni della Lega, navighiamo ancora in assenza di disposizioni precise e l'idea di scender in campo vestiti tutti diversi ci pare francamente un po' più che ridicola, oltre ad esporre la società - sempre che ci tenga un minimo alla propria immagine esterna - ad un legittimo spernacchiamento generalizzato. Inevitabile lo scaenarsi di una ridda di voci, dalle più fondate a quelle meno attendibili. Purtroppo il paparazzo Cece, webmaster del sito personale di Andrea Garghella (www.garghy.it), è riuscito a rubare uno scatto delle prove in sartoria e così ci vediamo costretti a pubblicare questa foto, affinché non finisca nelle mani sbagliate. Atteso a giorni il responso della Lega per l'omologazione dell'abbigliamento scelto.



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