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27 febbraio 2005

L'IMPORTANZA DI ESSERCI 

Non siamo grandissimi esperti di episodi di vita religiosa, ma riteniamo che anche nella vita di Gesù Cristo tra un miracolo e l'altro passassero più di un paio di giorni: ingeneroso, quindi, sarebbe stato chiedere di più all'Edilbasso & Partners Padova in questo week-end lungo di Coppa Italia.

La vittoria di Vibo Valentia su Verona nella prima semifinale aveva illuso qualcuno che ci potesse ancora essere lo spazio per una sorpresa clamorosa, per quanto gli addetti ai lavori fossero concordi nel ritenere che l'unica possibilità del Sempre Volley di sovvertire il pronostico blindatissimo era quella di perdere per tre a uno anziché tre a zero.

Invece tutto è andato secondo copione e la Sisley Treviso si è confermata quell'autentica macchina perfetta, costruita unicamente per vincere. Non che i nostri abbiano giocato particolarmente male, ma la peculiarità degli orogranata è riuscire a punire ogni minima imperfezione del gioco sul campo avversario. Secondo set a parte, i nostri sono infatti anche riusciti a giocare punto a punto per lunghi tratti dei parziali, ma senza dare mai l'impressione di mettere seriamente in difficoltà i cugini ricchi. Perché la cosa incredibile della Sisley è proprio questa: i trevigiani sembrano giocare in assoluta scioltezza, senza fare la minima fatica e potendo premere sull'acceleratore quando vogliono. Farina ha ricevuto alla perfezione anche le battute più insidiose dei nostri bombardieri, permettendo a Vermiglio di giostrare il gioco d'attacco in condizioni ottimali. E poi uno può tirare forte quanto si vuole, ma superare il muro formato da Gustavo e Fei - due che escono da rete con l'ombelico - è comunque un'impresa non da poco.

Ci abbiamo provato a mettere il bastone fra le ruote di questo meccanismo perfetto, ma senza riuscirci. Ai bianconeri non può esser certo rimproverato il massimo impegno: alla fine era già una grossa soddisfazione esser presenti a Forlì. Quasi una sorta di riconoscimento ufficiale che nel volley che conta Padova è presente a pieno diritto. E che qualcosa si stia muovendo, anche a livello di immagine societaria, lo dimostra la presenza di uno stand Edilbasso & Partners tra i padiglioni della kermesse Volleyland: complimenti agli uomini del marketing patavino, perché il nostro era sicuramente uno degli spazi espositivi più belli.

Oltre al volley giocato la due giorni di Forlì ha visto anche una parentesi di tipo politico con l'elezione del nuovo Consiglio Federale. In questi casi si fa sempre un gran parlare di Bulgaria, ma ci sembra che da un bel po' di anni, in numerosissimi campi, sia l'Italia il paese delle consultazioni blindate e dall'esito scontato. L'uomo "nuovissimo" a capo della Fipav è Carlo Magri: ci mancherebbe, dato che era anche l'unico candidato! E per la cronaca è riuscito a prendere - contro nessuno - il 70% dei voti...

Alla fine del derby il morale della truppa era sicuramente basso, ma il ritorno a Padova era già carico della voglia di un pronto riscatto sia in campionato che in Coppa Cev. Specialisti nel trovare qualcosa di buono anche nelle giornate storte, mettiamola così: pensate a cosa sarebbe successo se l'Edilbasso fosse andata in finale col Tonno Callipo e poi avesse perso. Ci si mangerebbe le mani - e non solo - per i prossimi trent'anni; per questo stasera, tutto sommato, non riusciremo a tifare Sisley (il DNA non è modificabile tanto facilmente), ma sotto sotto spereremo che tutto vada secondo pronostico.

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