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08 febbraio 2005

SCAMBIO DI PERSONA 

A differenza di altre piazze pallavolistiche, quella di Padova non si è mai segnalata per la presenza di uno spogliatoio piuttosto bollente o di una pressione esterna notevole: assai rare nel corso di tanti anni le polemiche o i casi pronti ad esplodere. E infatti l'affaire Simeonov, dopo un chiarimento tra il giocatore e il tecnico, è già sulla via dello spegnimento, tanto che Rai Tre ha deciso di non dar corso all'idea di richiamare in servizio Corrado Augias per la messa in onda di una puntata speciale di Telefono Giallo.

Tuttavia questa vicenda ci offre il fianco per discutere un po' di pallavolo. Pare strano, ma anche questo ogni tanto capita in un blog interamente dedicato all'Edilbasso. Sappiamo che queste righe sono spesso lette da addetti ai lavori, tecnici, giornalisti e persone che comunque vivono il volley con passione e intensità. La loro opinione - massì, anche quella dei simpatici ignorantoni che urlano dagli spalti del San Lazzaro! - sarebbe di sicuro interessante e gradita.

Personalmente siamo rimasti un po' stupiti dal tanto clamore suscitato dalla sostituzione di Venceslav, dato che in quelle circostanze - con l'italo-bulgaro che non metteva giù un pallone - la scelta di Dall'Olio ci è parsa tecnicamente ineccepibile. Certo, vedere l'opposto della Nazionale sedersi in panchina per fare posto ad un giocatore semisconosciuto a certi livelli fa una certa impressione, ma in campo non esistono intoccabili, tanto meno sulla base di un curriculum. Una sostituzione, poi, può essere un ottimo pungolo per riattivare stimoli magari sopiti ed ottenere una reazione agonisticamente rabbiosa in occasione del successivo incontro.

In quanto al possibile misunderstanding circa il rientro in campo di Simeonov a tie-break iniziato possiamo assicurarvi che la confusione in panchina, specie durante le convulse fasi finali di una partita, è tanta e può benissimo darsi che Pupo e Vincenzo semplicemente non si siano capiti e che quindi le loro versioni a freddo dell'accaduto, come riportato dalla stampa, risultino diversissime. Ben diverso sarebbe il caso - e probabilmente lo condivideremmo - qualora il coach non fosse rimasto soddisfatto dal non vedere in uno dei suoi atleti più rappresentativi i famosi occhi di tigre di velaschiana memoria.

Un'altra, ma meno fondata, spiegazione del giallo invece risiede in un clamoroso scambio di persona: prima dell'ultimo set il tecnico bianconero mi ha chiesto come mi sentivo e io gli ho rivelato il mio leggero fastidio alla schiena per aver dormito sul fianco sbagliato. Vuoi vedere che l'allenatore ha fatto confusione fra me e Simeonov?

Tornando seri, a noi nel match contro Montichiari ha sorpreso maggiormente l'esclusione ad oltranza di Leonardo Morsut. A volte - e sappiamo che questo giudizio non è solo nostro - abbiamo l'impressione che lo schiacciatore padovano sia giudicato in maniera estremamente severa al primo manifestarsi di qualche imprecisione in attacco o in ricezione e che poi venga dimenticato in panchina, senza possibilità di appello. La qualità dei sostituti - nel caso l'eterno Stelmach - è fuori discussione, ma rinunciare alla potenza esplosiva di uno dei pochi talenti della pallavolo nazionale può essere un azzardo.

Non è tuttavia un semplice stop casalingo ad inficiare l'ottimo lavoro svolto, non solo in questo campionato, dall'intero staff tecnico. Giocare a fare i commissari tecnici è sempre stata una passione degli italiani e questo blog non vuole certo sottrarsi a questa tradizione, seppur nella consapevolezza che discutere davanti ad una macchinetta del caffé è ben diverso che fare le proprie valutazioni sulla base di una settimana di lavoro in palestra e di una mole infinita di dati.

Poi francamente un po' ci fa sorridere sentir parlare ad ogni sconfitta di mancanza di continuità (anche in caso di sette vittorie in nove gare!) per una squadra che comunque occupa stabilmente una posizione di classifica probabilmente superiore a quella del sue reali potenzialità, sia tecniche che economiche. Poi si può discutere all'infinito sulla qualità del gioco, senza nascondere il fatto che l'Edilbasso non è certo fra le squadre più belle da vedere del campionato (ma qui abbiamo una personalissima convinzione sulla diversa impostazione fra le squadre allenate da ex-giocatori e le altre). Bisogna però sempre fare i conti col materiale a disposizione: a nessuno viene in mente di contestare alla Sampdoria nel calcio o all'Armani Jeans Milano nel basket il fatto di fare del collettivo la propria arma più efficace, magari sacrificando sull'altare dei risultati (entrambe, seppur non accreditate dei favori del pronostico, occupano i quartieri alti della classifica) un pizzico di spettacolarità.

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