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17 febbraio 2005

VVV: VERSO VIBO VALENTIA 

Solo poche ore dividono i ragazzi dell'Edilbasso dall'imbarco aereo alla volta di Vibo Valentia, dove i nostri cercheranno di infilzare - siamo sicuri che i mass media legati a tutte le squadre di A/1 hanno dato fondo alla loro più sfrenata fantasia e usato quest'espressione - il Tonno Callipo per confermare l'eccellente quarto posto solitario in classifica.

A dire il vero la conoscenza della geografia (siamo un po' fuori, per raggiunti limiti di età, dalle recenti direttive in materia scolastica, ma forse la recente riforma Moratti l'ha addirittura abolita) è per molti un tallone d'Achille e non tutti sanno con precisione dove si trovi sulla cartina il luogo della prossima partita dei bianconeri: alcuni giocatori pensavano addirittura di andare in Spagna (già pronti a gustare la celebre paella valentiana) per una trasferta di Coppa Cev... Noi ci siamo anche sforzati di colmare questa lacuna e di preparare questa trasferta pure dal punto di vista culturale-turistico, ma anche scandagliando a fondo Internet non abbiamo trovato nulla di meglio che questa ridente immagine del Municipio del comune calabro: quasi da rimpiangere le bellezze architettoniche di Latina...



La neo-promossa formazione del presidente Callipo è comunque una delle più belle sorprese del campionato e, conquistata con largo anticipo la salvezza, cerca ora un posto tra le magnifiche otto che accederanno ai play-off. Guidata da un allenatore esperto come Daniele Ricci e supportata dall'entusiasmo della comunità locale, può davvero farcela. Inoltre si tratta di una delle società più cortesi del campionato e infatti attendiamo già con ansia di fare il pieno di prodotti ittici per i prossimi mesi.

Nessuna novità sul fronte del look dello staff bianconero, ma più ci pensiamo e più quella della Lega ci pare una decisione assurda. Non tanto per la scelta - più o meno apprezzabile a seconda dei gusti in fatto di abbigliamento - di indossare una divisa, quanto perché questa opzione viene imposta dall'alto e per di più giunge quasi alla fine della stagione agonistica. Sarebbe davvero bello dar seguito alla provocazione antimaschilista - ma davvero a nessuno pare assurdo che la Lega dia per scontato che non ci possa essere un'allenatrice a guidare una formazione di serie A? - di scendere sul taraflex tutti in gonna, ma forse il tempo storico di queste manifestazioni dal sapore sessantottino è scaduto da un pezzo. Oppure, più semplicemente, non si ha il coraggio di un gesto così clamoroso.

Viste sui giornali le foto dell'allegra visita-passerella degli atleti del Sempre Volley alla ditta Somec per rendere doveroso omaggio all'azienda che ha legato il proprio nome all'avventura europea degli uomini di Dall'Olio. Non possiamo fornirvi ulteriori dettagli dell'incontro, se non quelli riportati dalla stampa. Ecco, magari quando qualcuno - sottobanco, ovviamente - afferma che questo blog personale dovrebbe essere (ancora) più aziendalista si ricordi pure di chi c'era e chi non c'era.

Nelle ultime settimane si è parlato su queste frequenze anche di bel gioco. Orbene, dopo l'impresa dell'anno scorso contro la corazzata Sisley, quest'anno abbiamo assistito - sempre fantozzianamente sprofondati in poltrona - alla vittoria in Champions League del Tours contro la Copra Piacenza, ossia la squadra che sta dominando la regular season italiana a suon di rotonde vittorie. La formazione francese non è certo dotata di attaccanti dalla potenza devastante (certo, ha un libero eccezionale e un palleggiatore che amiamo alla follia come il rasta Loic De Kergret), ma esprime forse il miglior gioco del continente, a dimostrazione che una certa impostazione tattica può comunque sopperire ad alcune carenze tecniche. Per associazione di idee a noi è venuta in mente la bella MTA Padova allenata da Gigi Schiavon: una formazione piacevole da seguire, probabilmente quella dotata del gioco più vario e spettacolare fra quelle che hanno animato il San Lazzaro nelle ultime stagioni. Certamente l'estetismo fine a se stesso - Zeman docet - non serve ad arricchire la stanza dei trofei, ma alimenta piacevoli ricordi: d'altra parte anche nel calcio nessuno ricorda il Nottingham Forest di Brian Clough, vincitore di una clamorosa Coppa dei Campioni, mentre tutti gli appassionati hanno impresso nella memoria il Brasile di Zico, Falcao e Socrates.

Attendiamo con ansia che arrivi la partita di domenica. Ma ancora di più - non c'entra niente e non serve a niente, ma ci va di dirlo chiaramente - aspettiamo, assieme a molte altre belle persone, che torni Giuliana. Che torni Florence. Che torni Hussein. Che tornino tutti quelli che si ribellano alla guerra, semplicemente raccontando la realtà. Che tornino tutti gli ostaggi. E che magari tornino anche le truppe che stanno occupando militarmente un paese solo formalmente sovrano.

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