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23 marzo 2005

POTEVA ANDARE MEGIUS 

Alla fine abbiamo ricevuto il tanto agognato accredito stampa, quindi, per dimostrare di non essere andati lì solo per fare public relations e per accedere al ricco buffet riservato ai giornalisti, apriamo volentieri una parentesi rosa all'interno del nostro blog.

Il Palasport Arcella, gremito come non mai, ha visto ieri il Megius Volley Club Padova opporsi al Fornarina Civitanova Marche per la conquista della Coppa Italia di serie A/2 femminile. L'apporto del pubblico di casa (numeroso, ma al solito, come da tradizione delle platee padovane, alquanto restio a sostenere la squadra con cori nei momenti di difficoltà) e il primato solitario in classifica delle ragazze di coach Daniele Rampazzo non sono stati sufficienti per incutere timore alle avversarie, forse più avezze - specie in alcune individualità davvero interessanti (Antonella Bragaglia e Erma Brinkman su tutte) - a gestire partite con qualcosa di importante in palio. Il Megius è uscito sconfitto seccamente per tre a zero, ma ugualmente a testa alta. La Coppa Italia ha preso - con pieno merito - la strada delle Marche, ma da qui si può e si deve ripartire per soddisfazioni future che certamente non mancheranno.

Solitamente consideriamo la pallavolo femminile una pratica di una noia mortale: abituati alle bordate di Simeonov & C., gli scambi infiniti con la palla che non ne vuole proprio sapere di cadere a terra ci fanno quasi addormentare e quasi sempre ci troviamo a tifare, qualsiasi siano le formazioni in campo, per chi vince il primo set, nella speranza che lo strazio termini quanto prima. Ieri invece abbiamo seguito con apprensione e viva partecipazione - come noi anche Massimo Salmaso (concorde nel giudizio generale sul volley rosa) del Gazzettino, nonostante la delusione per l'assenza dell'annunciata commentatrice Rai Anna Maria Marasi - le vicende del Megius, proprio come se a lottare per quel traguardo ci fosse il Sempre Volley e alla fine ci siamo trovati purtroppo a rivivere le medesime sensazioni di delusione e sconforto successive allo sfortunato week-end di Coppa Cev a Palma di Maiorca. Forse perché in questa squadra e in questa società rivediamo tanti tratti che caratterizzano da anni l'avventura bianconera.

Risultato finale a parte (sul quale forse pende anche la presenza a bordo campo di Stefano Edel, penna prestata dal calcio e decisamente poco fortunato nelle tre partecipazioni da inviato a final four con squadre cittadine coinvolte), sono quindi doverosi i complimenti per un'altra bella realtà che, tra le mille difficoltà economiche che ben conosciamo, tiene altissima la bandiera del volley cittadino. La tre giorni di Coppa Italia è stata organizzata benissimo (complimenti al direttore generale Paolo Carminati e, a cascata, a tutto lo staff), mentre sul campo la squadra è lanciata verso un'inattesa e quanto mai sorprendente promozione nella massima serie. La pallavolo si conferma quindi la regina degli sport all'ombra del Santo: grosse soddifazioni arrivano non solo dall'Edilbasso, ma anche - citando la bellissima e poetica definizione di Mao Tse Tung - sotto l'altra metà del cielo.

Poteva andare Megius. Ma ci saranno altre occasioni per festeggiare. E noi saremo in prima fila ad applaudire. Se poi invece serve un palettaro, ditemi dove inviare il curriculum...



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