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01 aprile 2005

VIAGGI & MIRAGGI 

A notte fonda si torna, amaramente, da Perugia senza aver vinto un tubo. Anzi, a voler esser precisi l'unica cosa lieta della penultima giornata di regular season è proprio il tubo di Baci Perugina che viene distribuito dai giocatori e dai dirigenti della società di casa agli avversari in occasione del saluto iniziale.

L'Edilbasso abbandona quindi il sogno, a lungo accarezzato, di agguantare il quarto posto. Onore e merito all'RPA di Ferdinando De Giorgi che con il tre a zero sui bianconeri, frutto di una prestazione impeccabile, si issa matematicamente alle spalle di Piacenza, Macerata e Treviso. Dobbiamo ammettere che pensavamo che la classifica degli umbri fosse un po' bugiarda e "gonfiata" da una serie di circostanze fortunose (spesso hanno affrontato avversari decimati dagli infortuni), così come non abbiamo mai creduto troppo allo spessore di Fefè nel ruolo di allenatore: è necessario ricredersi perché la preparazione tecnico-tattica della partita da parte degli umbri ha rasentato davvero la perfezione. Un sorriso per Padova arriva comunque dai risultati degli altri campi: il quinto posto - onorevolissima conferma del già eccezionale risultato dell'anno scorso - è ampiamente alla portata di mano di Meoni & C., in quanto basterà portare a casa la vittoria casalinga contro una demotivata Icom Latina. In questo caso sarà proprio Perugia ad incrociare la strada dei bianconeri nel primo turno dei play-off: un avversario ostico, ma di sicuro sulla carta non insormontabile. E al quale certamente ieri non abbiamo offerto molti punti di riferimento: sarà difficile giocare così male un'altra volta.

Sul piano dei singoli ben poco da dire: Meszaros non ha ripetuto la prestazione ai limiti della perfezione offerta contro Verona e anche le altre bocche da fuoco del Sempre Volley si sono presentate al PalaEvangelisti con le polveri bagnate. Dall'altra parte della rete Perugia ha sporcato a muro quasi tutti i palloni e poi ha contrattaccato in scioltezza con Hernadez, Swiderski (giocatore che a noi piace molto e che qualcuno bollò frettolosamente come non adatto al campionato italiano) e Lebl. Bravissimi poi i perugini anche a sembrare molto più carichi e motivati dei nostri a livello mentale, nonostante un Palasport semideserto, circostanza alquanto curiosa per una sfida che valeva una posizione assolutamente impensabile per entrambe le squadre ad inizio stagione.

Mentre a Padova, specie negli ambienti istituzionali, non si è ancora spenta l'eco per l'eccezionale soddisfazione di aver ospitato una gara di calcio internazionale di cartello come la sfida tra Islanda e Italia (anche se a legger la formazione degli azzurri potrebbe trattarsi benissimo della Nazionale Idraulici), tra i tifosi bianconeri sale la preoccupazione per il costante disinteresse del mondo politico e imprenditoriale cittadino per la nostra bella realtà sportiva di vertice. Qualcuno avanza anche, come soluzione estrema, l'idea dell'azionariato popolare. Nonostante si tratti di una soluzione che certamente stuzzica le corde - a noi carissime - di una visione dello sport romantica e passionale, non possiamo non notare che in tutta Europa e in tutte le discipline questa formula viene applicata con successo solo in realtà non proprio marginali come Real Madrid e Barcellona (per la cronaca qui, invece, si fatica a far sottoscrivere 50 abbonamenti a 100 euro...). Ci si penserà comunque sicuramente, pur con tutte le difficoltà di realizzabilità del progetto. Ma le voci che dovrebbero rispondere agli SOS dovrebbero essere inizialmente altre. E invece tacciono.

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