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21 ottobre 2005

COPRA DEI CAMPIONI 

Nulla da fare: nonostante le buone sensazioni di un convincente allenamento mattutino e la speranza che Piacenza prendesse un po' sottogamba l'impegno con il Giotto, son bastate le individualità della Copra per schiantare il Sempre Volley sotto il peso di un nettissimo tre a zero.

Il Sempre Volley non è stato annichilito sul piano dei fondamentali o del gioco espresso - e questo potrebbe essere un buon punto di partenza in vista del delicato match di domenica contro Montichiari - ma ha pagato a carissimo prezzo alcuni momenti di black-out (in certe posizioni proprio non si riusciva ad effettuare quello che era il caro e vecchio cambio palla) e le partenze ad handicap in ogni parziale: già la differenza tecnica è tanta, se poi si regala subito a formazioni simili un vantaggio di quattro/cinque punti, allora diventa una sorta di missione impossibile ribaltare lo svantaggio iniziale.

Francesco Dall'Olio incassa quindi tre punti nella prima sfida contro la società che, al termine di tre ottime stagioni, ne ha rilanciato alla grande la carriera. L'allenatore di Modena ricambia con sincera emozione e gratitudine i saluti e l'affetto di tutti quelli che ci hanno incaricato di portargli i saluti. E si congeda con una delle sue celebri frasi enigmatiche: "non sempre dove c'è di più, c'è di più". Noi immaginiamo sia un complimento nei confronti di Padova, anche se, senza dubbio, la Copra è una società giovane e dal potenziale ancora inespresso impressionante. Rammentiamo inoltre che Pupo, ai tempi in cui si tentò invano di spiegargli il meccanismo del fantavolley, era un grande fan di Bjorne Andrae ("molto meglio di Giba"), ma dubitiamo che ieri sera avrebbe cambiato uno dei suoi martelli con il berlinese in maglia Giotto...

In assenza di indicazioni confortanti dal campo, la palma di protagonista per la trasferta in Emilia Romagna finisce senza ombra di dubbio al fisioterapista Valter Daniele. Il quale, nell'arco di appena 48 ore, ha ricoperto alla perfezione una moltitudine di ruoli, sfoggiando competenze che farebbero invidia anche a quel tizio che si definiva in certi cartelloni giganteschi presidente-operaio: osteopata, massaggiatore, magazziniere, agente immobiliare, allenatore, consulente sentimentale, sommelier, capo delegazione e chi più ne ha più ne metta (il solo Grbic lo ha definito sprezzaqntemente "uno qualunque"). In tutto questo il simpatico e - bisogna dirlo per il sempre attento pubblico femminile - bel Valter sfoggia un'energia e una parlantina ai limiti del paranormale: peccato solo che a volte alcuni suoi gesti vengano male interpretati, come ad esempio il vezzo di passarsi le mani tra i capelli, costato addirittura un time-out di fuoco in quel di Latina...

Altra lezione che si ricava da questo infruttuoso recupero di campionato è che esiste una legge di Murphy anche per gli addetti alle statistiche: se hai cento files di partite nel pc, sicuramente non partirà quello che ti serve. Ecco quindi che il nostro Federico, una new entry della stagione 2005/06, è dovuto partire di prima mattina in treno per fornire assistenza ai pc dei due allenatori. Cosa rimanga poi ai giocatori della miriade di indicazioni di una seduta video in cui si studiano gli avversari rimane un mistero irrisolto: a noi la P 2, più che una posizione dell'alzatore in campo, ricorda solamente un'organizzazione criminale di cui facevano parte anche personaggi oggi al vertice delle istituzioni (tessera n. 1816, per la precisione).

Da ultimo segnaliamo il paradossale richiamo verbale ricevuto da Simone Roscini nel secondo set per essersi - questa è la versione ufficiale - alzato a protestare col secondo arbitro: garantiamo che, una volta tanto, il buon vice non ha mai alzato le chiappe dalla panchina. Crediamo che in certe circostanze i personaggi del volley rimangano ancorati a dei cliche, un po' come quegli attori italiani bravissimi, ma destinati per tutta la carriera sempre allo stesso identico ruolo (pensiamo, per far due nomi, a Alessandro Haber e Silvio Orlando). Siccome nell'ambiente si sa che Simone è tipo energico e focoso, ecco che, appena c'è un po' di confusione dalle parti del tavolo segnapunti, si trova subito il colpevole. La stessa cosa in altri termini accade in campo: un'alzata spinta del campione affermato Nikola Grbic è un tocca da campione, la stessa giocata dello "sconosciuto" Mikko Esko un fallo da fischiare.



Chiudiamo con un sorriso. I tifosi piacentini - quei Lupi Biancorossi che da anni si distinguono per un tifo caloroso e corretto -hanno esposto al PalaBanca uno degli striscioni più belli e ironici che ci sia mai capitato di vedere. In tempi di rigurgiti teo-con, il cardinale Ruini sarà molto contento di vedere tali manifestazioni di militanza cattolica...

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