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19 ottobre 2005

INFASTIDIRE LA COPRA 

Si dirà: in fondo tutte le gare sono uguali e, abituato com'è il Sempre Volley a smantellare ogni estate la propria rosa per esigenze finanziarie (se non andiamo errati l'anno scorso 13 formazioni su 14 avevano in rosa giocatori passati da Padova), la presenza di tanti ex dall'altra parte della rete non è certo una novità.

Il recupero di domani contro la Copra Piacenza vedrà di fronte ai bianconeri non solo il vecchio capitano Lorenzo Cavallini, ricordato da queste parti e per i muri e per l'innegabile carica di simpatia, ma anche Francesco "Pupo" Dall'Olio e Venceslav Simeonov. I due sono stati protagonisti di alcune delle più belle pagine - se non le più soddisfacenti in assoluto - della pallavolo bianconera recente: il tecnico modenese ha conquistato prima un'esaltante salvezza e poi ha condotto per due anni consecutivi la società sino ai confini dell'altissima classifica (mettendosi tra l'altro dietro squadre con budget a dir poco superiori), il secondo è stato il terminale offensivo principale e il trascinatore di tante vittorie prestigiose. Farà un certo effetto non sedersi accanto all'allenatore che è stato compagno di panchine per tre stagioni e 85 partite... A nome del nutrito manipolo di fans femminili dell'affascinante allenatore brizzolato ci auguriamo però di vederlo in divisa ufficiale e non con la penalizzante polo a righe orizzontali - modello "Ape Maia" - usata nelle prime uscite stagionali da Piacenza.

Tralasciando gli aspetti sentimentali e passando all'analisi tecnica del match, si tratta per il Giotto della classica gara in cui non c'è davvero nulla da perdere. I favori del pronostico sono tutti da una parte, ma, paradossalmente, questo potrebbe aiutare i nostri ragazzi a giocare in maniera più sciolta e spregiudicata. La sfida infrasettimanale tra l'altro si inserisce in un calendario molto fitto e impegnativo per i piacentini e potrebbe essere vista come una fastidiosa pratica da sbrigare nel più breve tempo possibile: qualora il Giotto riuscisse a infilarsi nelle pieghe di un atteggiamento di sufficienza, potrebbe uscire qualche sorpresa. Sia chiaro: esiste, ed è concreta, anche la possibilità che la Copra non lasci affatto l'opportunità di giocarsi queste carte, ma il lavoro in palestra di Berruto è stato finalizzato proprio al non lasciare nulla di intentato, sia sul piano tecnico che su quello motivazionale.

A volte questo blog è stato bonariamente tacciato di uscire dal seminato, con i suoi più o meno velati accenni all'attualità e ad altri temi. Tuttavia a volte è proprio il mondo della pallavolo a fornire autonomamente segnali di altro tipo, nemmeno si trattasse della profonda analisi politologica di un Giovanni Sartori o di un Ilvo Diamanti. Grazie all'occhio critico di Mauro Berruto, ci siamo accorti domenica che gli striscioni esposti dalla curva dei tifosi di Latina (i soliti ampollosi e retorici slogan sull'onore della maglia, sul volere è potere e sul credere, obbedire e combattere) erano scritti sul retro di alcuni manifesti elettorali di Gianfranco Fini: la curva pontina è sempre stata di chiara matrice rautiana e questa è la prova inequivocabile che il paese vira a sinistra. Altro che le primarie...

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