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28 ottobre 2005

L'ALTRO LATO DELLA PANCHINA 4
Remiamo tutti insieme
 

Incominciamo da Montichiari. La nostra prima partita domenicale in casa, contro una squadra che sentivamo alla nostra portata, in diretta Sky. Insomma c'erano tutte le premesse per far bene e infatti... è stato un disastro. Su tutta la linea. Abbiamo perso e giocato male. Abbiamo perso e abbiamo avuto un brutto atteggiamento in campo. C'è una cosa molto semplice da fare: chiedere scusa. Chiediamo scusa a tutti coloro che vogliono bene a questa squadra, a tutti quelli che vorrebbero vederla vincere e a tutti coloro che sarebbero disposti a perdonare qualsiasi sconfitta pur di vederla lottare con coraggio e abnegazione. Purtroppo lo spettacolo non è stato proprio all'altezza.

Mi sono arrabbiato, durante e dopo la partita. Ma voglio subito chiarire che non ho nessuna intenzione di fare processi, né voglio scaricare nessuna responsabilità. L'allenatore è sempre il principale responsabile di come la sua squadra gioca. E la mia ha giocato molto male. Per cui sono felice di deludere tutti coloro che si aspettavano giudizi sommari negli spogliatoi. Ho voluto un chiarimento sulle nostre motivazioni nell'essere oggi a Padova, ho voluto ribadire che questa squadra ha bisogno di atleti che si sentano tutti titolari e che siano capaci di mettersi in difficoltà durante la settimana alzando così la qualità dell'allenamento e, infine, ho indicato una strada molto precisa, dal punto di vista tecnico, per ricominciare: la difesa. La difesa deve diventare un valore per questa squadra. In difesa e in copertura (il fondamentale più umile e altruista che esista) la nostra squadra deve trovare la chiave per entusiasmarsi ed entusiasmare. Mi piacerebbe sentire i nostri tifosi urlare "defense! defense!" come nei grandi palazzetti della Nba, mi piacerebbe vedere una squadra capace di sfinire i suoi avversari a suon di tuffi, recuperi spettacolari o "invisibili" coperture.

Un'ultima cosa deve essere ben chiara: nessun attacco individuale. Nessun giocatore di questa squadra è sotto processo da un punto di vista individuale. Semplicemente perché ogni giocatore di questa squadra deve trovare il suo modo di essere contributo per la squadra. Perché la squadra è la cosa più importante. Più importante di ogni singolo giocatore, più importante dell’allenatore. Solo la squadra permette ad ogni singolo individuo che la compone di raggiungere i propri obiettivi, di realizzare i propri sogni. Non voglio nessun "salvatore della patria". Non lo sarà un singolo giocatore, non lo sarà l'allenatore. Voglio una squadra che si senta squadra, dove tutti sono pronti e disponibili a lottare anche per il proprio compagno che è in difficoltà. Voglio una squadra dove tutti i giocatori e tutti i componenti dello staff tecnico sono pronti e disponibili a remare nella stessa direzione, con lo stesso ritmo e con la stessa intensità. E se questo costa fatica, tanto meglio.

Alla prossima!
Mauro

PS per la nostra amica Sara di Germania: nessuno dei miei giocatori ha bisogno di difese di ufficio. E a me piace parlare a quattr'occhi con i miei atleti, senza lanciare messaggi in bottiglia nell'oceano di Internet. Per ciò che riguarda gli episodi a cui ti riferisci e che riguardano le nazionali di Finlandia e Germania rispondo semplicemente che: 1) io sono l'allenatore della Finlandia in estate, mentre in autunno-inverno-primavera sono l'allenatore di Padova, per cui tutto ciò che faccio lo faccio nell'interesse assoluto ed esclusivo della mia società. 2) A me non piacciono le cose finte: non mi piacciono i tacchi finti che alzano i Presidenti del Consiglio con i capelli finti, non mi piacciono le tette finte delle attrici, non mi piacciono i complimenti finti. Occupandomi professionalmente di sport non mi piacciono per niente le partite finte, quelle dove una squadra gioca per perdere: purtroppo con la Germania la scorsa estate è successo non una, ma quattro volte (Tampere, Friedricshaffen, due volte a Oulu). Per una piccola nazionale come la Finlandia che gioca soltanto una quindicina di partite in una stagione e che deve assolutamente trovarsi di fronte a difficoltà vere per poter migliorare, giocare quattro partite finte significa perdere il 25% del proprio tempo. Come successo su ben altri palcoscenici - un esempio: Brasile-Usa nel girone ai Giochi Olimpici di Atene - lo spettacolo che viene fuori in queste occasioni è disgustoso. Così, per scelta personale, le mie squadre giocano sempre per provare a vincere anche se, come successo a Tampere (girone di pre-qualificazione ai Mondiali), questo significa finire in un girone molto più difficile (la Germania, a conoscenza di un risultato "a sorpresa" della Repubblica Ceca scelse di venire a giocare il girone in Italia (con Italia, Spagna e Ucraina) oggettivamente più abbordabile di quello di Le Cannet (con Francia, Olanda e Repubblica Ceca) dove noi finimmo vincendo quel match. Sarò un romantico o, più semplicemente, un cretino. Ma per me i valori dello sport rappresentano una cosa sacra. Per ciò che riguarda la squadra finlandese che è andata a Kazan (finali di European League), questa era composta con almeno quattro giocatori molto giovani che entreranno nella prossima stagione nei dodici della World League, e ha giocato sempre per vincere, tanto che ha battuto in semifinale la Turchia e ha perso la finalissima della manifestazione dalla Russia, conquistando una medaglia d'argento storica per la Finlandia. Voglio però essere ASSOLUTAMENTE chiaro che la responsabilità unica di questa spiacevole situazione non è certo neanche minimamente imputabile ai giocatori, ma semmai a chi dice loro di giocare per perdere! Non confondiamo la vittima con l'assassino. E anche tutto questo è stato già abbondantemente chiarito a quattr'occhi. Per cui, nella speranza che un giorno, se dovessi essermi bevuto il cervello e dovessi chiedere ai miei giocatori di giocare per perdere, ci sia qualcuno pronto a darmi un bel calcio nel fondoschiena, smettiamola di pensare a queste stupidaggini estive e conserviamo tutte le nostre energie per la nostra squadra (dal calore con cui scrivi ti considero una grande tifosa) che è il Giotto Padova!


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