14 dicembre 2005
3-1: GRECI KAPPAOK

Parentesi europea di fronte a pochi intimi per il Giotto Padova, impegnato al PalaBernhardsson contro i greci del Paok Salonicco nella gara di andata degli ottavi di finale di coppa Cev. Come sempre in questi casi, la severità del regolamento europeo costringe il palettaro ad abbandonare il consueto posto in panchina e a seguire la partita dai posti riservati alla stampa: il misero risultato della serata in compagnia delle penne più brillanti della città sarà quello di non trovare un gioco di parole migliore di quello (ignobile) riportato nel titolo di questo post.
Troppo bello (e troppo facile) per essere vero il primo set: Botti mura, Piscopo colleziona aces e si assiste pure a qualche recupero in difesa della squadra. Già si auspica di ritornare a casa dopo un'oretta scarsa e iniziano a circolare le prime battute sulla pochezza di una squadra composta da Orfanos (ah, i latini e il loro nomen omen, ossia il destino di una persona già scritto nel suo nome...) & c. Miracolo? Improvvisa trasformazione degli uomini con la maglia stellata? No, semplicemente i greci iniziano a giocare veramente solo a partire dal secondo parziale, probabilmente spronati da una memorabile sfuriata in panchina del loro pittoresco presidente (non ci vengano ancora a parlare del vulcanico Sartorati), tra l'altro fine conoscitore dei più raffinati idiomi della lingua dantesca: il suo "cornuto" indirizzato al guardalinee con perfetta pronuncia italiana è stata una scena davvero memorabile.
Da lì in poi la gara si è incanalata in un crescendo di obbrobri tecnici e di contenuti poverissimi. Il Paok ha meritatamente conquistato il secondo set e ha dato parecchio filo da torcere ai patavini anche nel terzo e nel quarto parziale. Fortunatamente il maggior tasso tecnico complessivo dei nostri ha permesso di portare a casa un rassicurante 3-1 (il grande divario di punti del primo set dovrebbe rendere sufficiente la conquista di un solo set in quel di Tessalonica fra una settimana), ma, oltre al risultato, sono gran poche le cose di cui rallegrarsi: l'atteggiamento di un Piscopo mai domo e forse null'altro.
Di sicuro questa sfida europea è caduta in un momento di calendario molto delicato per Padova (sarebbe stato sciocco concentrare le risorse settimanali su questo appuntamento), tuttavia conviene guardare altrove per cercare segnali incoraggianti in vista della sfida in Sardegna alla Tiscali Cagliari.
Un intermezzo piacevole, anche per stemperare l'eventuale tensione in vista dell'insidiosa trasferta, sarà rappresentato dalla tradizionale cena societaria natalizia di domani e di cui vi parleremo a breve. Tutto ciò ci ricorda che pure quest'anno - puntuale come sempre, assieme al film di Boldi & De Sica e al libro di Bruno Vespa (anche da questi dettagli si vede il grado di civiltà di un Paese) - è arrivato il Natale. Tempo di regali, certo, ma questo Giotto Padova non può più permettersi di fare la gioia delle altre squadre.
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