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20 gennaio 2006

DALLA COPPA ALLA COPRA 

Uno dice: dopo quattro giorni consecutivi con i giocatori, ne avrai anche le scatole piene di questi lungagnoni di due metri bravi, ma anche lamentosi. E invece pure oggi, nonostante la fitta nebbia (diciamo che il tepore spagnolo si è già dimostrato un lontano ricordo) non abbiamo resistito al richiamo del PalBernhardsson e siamo andati a vedere come i ragazzi, dopo un giorno interamente dedicato al viaggio di ritorno, stanno preparando la sfida con la Copra Piacenza.

La partita degli ex per eccellenza (in un colpo solo tornano a Padova Cavallini, Simeonov e Dall'Olio) è sicuramente di quelle da incasellare sotto la colonnina "missione impossibile", ma è pur vero che quella piacentina è squadra dalle caratteristiche tecniche molto sbilanciate e quindi, qualora ci si riuscisse a far emergere qualche lacuna di troppo in ricezione (a volte - sentite che battuta! - non riescono a ricevere neppure le cartoline...), non sarebbe sbagliato sperare di smuovere la classifica pure in questa giornata.

La gita a Saragozza - arricchita da un pranzo tipicamente aragonese, occasione per chi scrive (finalmente, potrà dire qualcuno, anche il palettaro sgancia qualcosa di tasca sua dopo tre anni...) di onorare come si deve le cento presenze in panca - è stata senza dubbio piacevole e, in coda a questo messaggio, alleghiamo una serie di foto dell'intera trasferta ispanica. Non che sia sempre facile e piacevole gestire un gruppo di persone al seguito, stante l'impossibilità di accontentare tutti: c'è chi vuole dormire sino all'ultimo momento possibile e chi invece sfruttare l'occasione per vedere una città nuova... L'importante, comunque, è ragionare da squadra e accettare sempre le decisioni democratiche della maggioranza. Al riguardo vi sveliamo un piccolo trucchetto: dato che i tre finnici quasi sempre si astengono per incomprensione linguistica del quesito, basta proporre per prima l'opzione meno gradita e poi affermare con sicurezza che tutti gli altri votano per l'altra scelta. Ma quante ne sa il dirigente accompagnatore?


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01 - Arrivo al Palasport di Soria.
02 - Si scalda la squadra...
03 - ...e anche lo staff: il fisioterapista Valter Daniele mostra la sua sopraffina arte di palleggio.
04 - Per i giornali spagnoli la qualificazione del Numancia sarebbe un miracolo.

05 - Mikko Esko e Massimo Botti perfezionano l'intesa.
06 - Ma i finlandesi non dovrebbero essere abituati al freddo? Simo Pekka Olli mostra un paio di improbabili guanti.
07 - Non sarà la copertina di "Abbey Road" dei Beatles, ma un po' ci assomiglia.

08 - Marco Piscopo suona la carica...
09 - ...e Peter Veres dirige!
10/11/12/13 - Atteggiamenti differenti pochi attimi prima del fischio di inizio.
14 - Presentazione delle squadre.

15/16 - Grandi battitori in salto: Bjorne Andrae e Peter Veres.
17 - Rodrigo Gil spera di dare il suo contributo.
18/22 - Marco Piscopo tenta di coordinare braccia e gambe. Si riprenderà solo dopo un Ctrl+Alt+Canc.
19/23 - Davide Tovo e Rodrigo Gil decidono di passare diversamente il tempo. Sembrano soddisfatti. (VM 18)
20 - Massimo Botti fresco come una rosa alla conclusione del match.

21/26 - Per Matti Hietanen l'accesso alle Final Four è ok e festeggia con un colorato cappellino (potrebbe mai indossarlo un dirigente serio?).
24/25 - Meritato relax per Peter Veres e Christian Pampel.
27 - Gita scolastica con foto di gruppo a Saragozza.
28 - Alla conquista dell'Europa... e del mondo.
29 - Viva Zapatero!
30 - Pranzo aragonese per il Sempre Volley.
31 - La specialità locale? Agnello al forno.
32 - Federico Cian, prima di cimentarsi in un download selvaggio, mostra soddisfatto il grado di civiltà delle città spagnole.
33 - Shopping di Mikko Esko per la fidanzata: tipici ciuccietti spagnoli.
34 - Pampel e Andrae mostrano tutto il loto interessamento per le bellezze della città.
35 - Rappresentanza Giotto di fronte a Santa Maria del Pilar, simbolo di Saragozza.

36 - Simone Roscini nel tradizionale saluto dalla scaletta dell'aereo.
37 - Davide Tovo dissimila sicurezza.
38 - Foto a tradimento.
39/40 - Gil e Botti rimpaingono già il clima mite della penisola iberica.

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