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11 gennaio 2006

HOLA, HOLA: SORIA MATADO 

A sole 48 ore dall'intenso appuntamento agonistico con l'Itas Diatec Trentino, il Giotto Padova è sceso nuovamente in campo al PalaBernhardsson per affrontare gli spagnoli del Numancia Soria nella sfida di andata dei quarti finale di coppa Cev.

Azzeccata e da apprezzare l'intuizione dei dirigenti della formazione iberica di chiamare a raccolta al palasport patavino gli studenti della loro zona che stanno frequentando l'Erasmus (quell'ininterrotto party di più mesi all'estero mascherato da esperienza universitaria) all'ombra del Santo: si sono presentati in poco meno di una decina e così, anche in coppa Cev, si è quasi rischiato di giocare fuori casa... Invece bisogna ammettere che i pochi supporter del Sempre Volley presenti (la Banda Bassotti non è nemmeno stata sfiorata dall'idea di rubare l'incasso della serata) hanno regalato un po' di calore alle gradinate semi-deserte.

La gara non ha offerto molti spunti interessanti, com'era ampiamente prevedibile fra due formazioni che guardano soprattutto al campionato nazionale, seppur con ambizioni diverse (il Soria veleggia nelle zone alte della classifica con 28 punti in 16 giornate... a soli due punti dalla vetta, ma anche poco sopra le ultime: sembra un paradosso, ma bisogna spiegare che da quelle parti si assegnano due punti per la vittoria e uno per la sconfitta, determinando così una classifica cortissima), come priorità stagionale. Tuttavia fra una vittoria netta e un'affermazione stentata è sempre preferibile la prima opzione e così il tre a zero rifilato al Numancia deve essere archiviato senza dubbio nella casellina degli eventi positivi. Il netto divario di punti (+21: siamo già pronti col pallottoliere per la trasferta in Spagna) dovrebbe mettere al riparo Botti & C. da qualsiasi sorpresa nella gara di ritorno, ma bisogna sorridere soprattutto alla rapida conclusione del match, che consente di non sprecare preziose energie fisiche e enrvose in vista della delicata trasferta di Santa Croce.

Il risultato così schiacciante va comunque senza dubbio rapportato al valore degli avversari (difficilmente in Italia si vincerebbe così facilmente nonostante la scarsa vena di Peter Veres, ossia lo schiacciatore di punta dell'attacco del Giotto), presentatisi invero con ben altre credenziali. Il problema di questi incontri è che non si hanno quasi mai le idee chiare circa le reali potenzialità dell'avversario. Certo, ci si procura in giro per il mondo qualche filmato, ma si tratta sempre di valutazioni che non hanno un termine di paragone oggettivo. Anche chi vedesse le immagini della sfida di domenica fra giornalisti e dirigenti potrebbe giungere a conclusioni errate, vedendo una squadra dominare in maniera così netta l'altra in tutti i fondamentali...




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