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17 gennaio 2006

IN FINALE CEV SIAMO 

E' fatta: il Giotto Padova accede per il secondo anno consecutivo alle Final Four di coppa Cev al termine di una convincente vittoria per tre a zero ai danni del Numancia Caja Duero Soria.

La trasferta nel nord della Spagna si conclude quindi con un sorriso: la squadra - ed era forse il fattore più a rischio, dato il grande vantaggio iniziale dato dalla gara di andata - ha mantenuto alta la concentrazione per l'intera partita e soprattutto si torna in Italia senza acciaccati.

Qualcuno potrà forse obiettare la pochezza tecnica degli avversari, eppure ci viene quasi spontaneo chiederci alla fine quali sarebbero le occasioni per essere contenti dato che quando perdiamo è inequivocabilmente colpa nostra, mentree quando vinciamo è colpa degli altri... La coppa Cev stessa potrebbe essere considerata la competizione europea dei poveri, eppure osserviamo che team più blasonati e soprattutto più ricchi cadono nei turni preliminari o addirittura non vi partecipano. In definitiva qualche fondato motivo di soddisfazione c'è eccome.

Poco da dire sulla gara del Pabellon de los Pajaritos di Soria se non che il Giotto ha sempre condotto le danze, nonostante gli iberici volessero, se non qualificarsi (impresa oggettivamente troppo ardua), senza dubbio far bella figura di fronte al migliaio di spettatori assai chiassosi: un po' come nella Toyota Cup a Tokyo di calcistica memoria, si udiva un rumore stridulo di trombette, pur senza individuarle. Oggetto delle attenzioni particolari degli spagnoli soprattutto Peter Veres, beccato per un gesto polemico dell'anno scorso quando nei play-off il suo Almeria affrontava proprio i nostri avversari. I numeri comunque parlano di una grandissima prova a muro (14 totali, equamente distribuiti fra i titolari) e di un eccezionale 81% in attacco di Christian Pampel.

La giornata di domani vedrà la comitiva di Gigi Schiavon dedicarsi al turismo culturale in quel di Saragozza, nell'attesa del volo di ritorno della sera. La trattativa con l'autista del pullman per un giretto extra si è rivelata più complicata di una trattativa di mercato con un losco procuratore bulgaro, ma alla fine con un accordo monetario - rigorosamente senza ricevuta - tutto si è risolto. Il vero problema è che non c'è Pulcione per consigliarci dove mangiare una buona paella...

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