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09 gennaio 2006

PUNTO FATTO O PUNTI PERSI? 

Punto guadagnato nela difficile corsa salvezza o imperdonabile occasione gettata al vento? E' questo il dubbio amletico (atletico, secondo qualche giocatore a digiuno di nozioni shackespeariane) che in molti si ponevano al termine del tie break perso con l'Itas Diatec Trento al termine di una gara intensa e, per lunghi tratti, saldamente in mano ai ragazzi del Giotto Padova. I quali però non hanno saputo sferrare al momento giusto il classico colpo del ko.

Di sicuro, a guardare il bicchiere mezzo pieno, c'è la consapevolezza che questa squadra venderà cara - anzi carissima - la pelle prima di alzare eventualmente bandiera bianca. Il professor Schiavon è riuscito a trasmettere nel gruppo la voglia di crederci e di divertirsi nel giocare a pallavolo e tutto ciò si è trasformato in una migliore qualità degli allenamenti e, di conseguenza, del gioco in partita. La mano degli allenatori (ricordiamo sempre anche il preziosissimo contributo di Simone Roscini) non può però arrivare a cancellare alcune ingenuità che, più che errori del momento, ormai sembrano proprio congenite con la natura di questo gruppo giovane e inesperto. Non ci riferiamo solo al madornale errore di Piscopo durante il quarto set, ma ad una trasformazione generale che rende i volti dei nostri impauriti e smarriti durante i punti decisivi. La gara con l'Itas - un avversario sulla carta comunque di categoria superiore - offre sicuramente tanti spunti positivi, ma ripropone pure alcuni limiti di fondo. Qui però non bisogna fare né filosofia né estetica pallavolistica e l'imperativo è riuscire a mettere un paio di squadre dietro di sé.

A vedere l'altra faccia della medaglia bisogna però constatare che manca una giornata di meno per recuperare e la classifica, nonostante il punticino rosicchiato nei confronti delle inseguitrici, continua ad essere deficitaria. Il calendario offre però nel giro di pochissime settimane una serie di incontri che svelerà definitivamente il colore della stagione bianconera. Per questo ci auguriamo un calore e un affetto del pubblico sino al termine della stagione, al di là di qualche possibile passo falso.

"Che spettacolo" urlavano i tifosi trentini a più riprese durante la partita. Ma a noi, sinceramente, la squadra di Radames non ha impressionato più di tanto - se non per la solita incommensurabile classe di capitan Meoni - e il vero show lo hanno offerto proprio quei tifosi, capaci di trasformare il palasport di Padova in una succursale del PalaGhiaie. A dire il vero - ma qui la colpa, al solito, non è dei pochi aficionados presenti, ma di quelli che proprio non riescono ad appassionarsi alla massima realtà sportiva cittadina - non è una grandissima impresa sovrastare in decibel il pubblico del PalaBernhardsson, ma, tra tanti modi di fare il tifo, quello della torcida gialloblù ci è parso rumoroso nella giusta misura e corretto allo stesso tempo. Pur non avendo capito bene cosa sia successo, ci è invece un po' dispiaciuto assistere dietro le quinte a qualche battibecco di troppo tra sostenitori del Giotto da una parte e giocatori e staff dall'altra. Di sicuro a fine gara la delusione per il risultato si è sommmata alla stanchezza, creando un mix di scarsa lucidità, ma ribadiamo da sempre che l'acquisto del biglietto o dell'abbonamento non deve autorizzare nessuno ad andare oltre un confine di rispetto del lavoro altrui. Esiste la critica, certo, ma al solito ci chiediamo chi si permetterebbe di ingiuriare alla stessa maniera un fornaio per un paio di rosette riuscite male... Insomma, non giustifichiamo fino in fondo chi come Premier assestò un destro alla Tyson ad uno spettatore poco rispettoso della madre del cestista, ma rimaniamo convinti della necessità del rispetto dei ruoli.

Alla luce del probabile silenzio dei media sull'argomento, segnaliamo per chiudere che prima di Giotto - Itas si è svolta la tradizionale sfida tra dirigenti bianconeri e giornalisti. Questi ultimi, seppur giustificati da qualche problema di formazione, non hanno potuto evitare un nettissimo tre a zero. Stante la loro potenza mediatica, forse vi racconteranno una storia diversa, ma questa è l'unica verità, fra l'altro testimoniabile da un imparzialissimo Stefano Santuz nelle vesti di arbitro. La gara si è svolta di fronte ad un solo spettatore (Luca Cibin, nell'attesa di scendere in campo con l'under 20) e ha visto chi scrive indossare con orgoglio la maglia del neo-recordman di presenze bianconere Davide Tovo. A dire il vero in poche cose assomigliamo al centralone del Sempre Volley: forse, giusto solo in come andiamo - ad altezze molto diverse - entrambi scomposti a muro... Questa comunque la formazione vincitrice: Mezzalira, Barbagelata, Daniele, Sartorati, Graziani, Traversi, Pavan, Cian, Zagarese, Benetello, Bottaro.

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