<$BlogRSDUrl$>
Google
Web semprevolley.blogspot.com



Clicca qui per acquistare on line "Una rete una città una storia", il libro su oltre mezzo secolo di pallavolo a Padova firmato da Massimo Salmaso e Andrea Sartorati



08 marzo 2006

MACERATA LUBER ALLES 

Il PalaBernhardsson si conferma terreno fertile per la Lube Macerata che, due giorni dopo la conquista della Coppa Cev, fa suoi anche i tre punti in palio nel posticipo di campionato.

Molta curiosità attorno alla reazione dei ragazzi del Giotto dopo l'inqualificabile prestazione di domenica e la scelta societaria di ordinare il ritiro a tempo indeterminato. Da questo punto di vista non sono arrivati punti in classifica, ma almeno si è visto qualche timido segnale di risveglio. Certo ci risulta difficile affermare che la Lube abbia giocato col motore a pieno regime (inevitabile il rilassamento dopo la conquista del prestigioso trofeo continentale), ma almeno il Sempre Volley ha alzato bandiera bianca combattendo, diversamente da quanto successo spesso nell'ultimo mese.

Questo non significa che tutti i problemi siano stati risolti né che questa sia la strada migliore per farlo, però si è vista una reazione. Magari anche rabbiosa verso se stessi o, più probabilmente, verso la società. Ma reazione. Alla resa dei conti di fine campionato potrebbe non essere sufficiente, ma si salvaguarderebbe un aspetto importantissimo: la dignità.

Massimo Botti ha guidato i suoi con un atteggiamento che avremmo voluto vedere sempre in lui, anche se capiamo che a volte non è facile mantenersi propositivi quando l'ambiente intorno non è recettivo al 100%. Anche i compagni del capitano ci son sembrati tutti molto concentrati e aggressivi, per quanto in alcuni la tensione alla fine si sia rivelata controproducente. Ci siamo illusi che Matti Hietanen potesse essere il jolly di un match iniziato male, ma, dopo il fuoco effimero del terzo set, ci ha pensato Angel Dennis a rimettere la partita sui binari che hanno portato i tre punti in casa marchigiana.

Il vero capolavoro lo hanno comunque realizzato i pochi appassionati presenti. Già l'atto di presenza in una serata come questa è un discreto titolo di merito, ma quel tifo incessante e incondizionato è stato qualcosa di incredibile. Non il minimo accenno alla figuraccia europea, ma cori per tutti, anche quelli che proprio non giravano, e l'invito a non mollare mai. Un bell'esempio per chi in campo dovrà, come minimo segno di rispetto, sputare sangue sino all'ultimo pallone.

A fine partita il rientro mesto in hotel per tutti. Siamo al secondo giorno di ritiro effettivo e ci hanno fatto un po' sorridere i saluti alle mogli e alle fidanzate come se si stesse partendo per una pericolosa missione di guerra. Forse noi che facciamo mestieri "normali" abbiamo una percezione un po' diversa della realtà delle cose e non capiamo proprio quale sia la stranezza di una situazione di responsabilità che richiede un sacrificio intenso, ma limitato nel tempo. Sospendere gli stipendi sarebbe stato sì un gesto esclusivamente punitivo e comunque, seppur comprensibile sulla spinta dell'emotività, di bassa lega: ma qui a nessuno interessa fare dei dispetti a qualcuno, ma semplicemente tentarle tutte per rimanere nella massima serie. E comunque un albergo di medio-alta categoria con ristorante e tv satellitare non ci pare certo una miniera di carbone...

This page is powered by Blogger. Isn't yours? Weblog Commenting by HaloScan.com


free hit counter