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21 marzo 2006

RAK N' ROLL 

Un piccolo - e speriamo non inutile - mattoncino nella costruzione della salvezza del Giotto Padova è stato aggiunto anche ieri sera, al termine di un'emozionante maratona contro la Cimone Modena.

Per la seconda giornata consecutiva il Sempre Volley tiene testa con onore ad una big del campionato, ma sul filo di lana esce sconfitta al tie-break. Troppo poco? Forse, ma anche il segnale che le potenzialità per rimanere nella massima serie ci sono tutte. Magari aver visto questo atteggiamento pure contro Vibo, Montichiari, Perugia...

Le premesse della gara con gli uomini di Velasco, dopo un'ottima settimana di allenamenti affrontata con le giuste intensità e concentrazione, non erano comunque delle migliori: al risultato negativo di Tiscali - Codyeco, si era aggiunta domenica una mini-epidemia influenzale (vedi il destino beffardo di tenerli tutti insieme in ritiro?) che ha coinvolto Olli, Hietanen e Piscopo. Gli ultimi due comunque raccoglievano le forze residue per presentarsi in campo e dar man forte ai compagni.

Che la posta in gioco fosse alta lo dimostra anche il bel colpo d'occhio del PalaBernhardsson: in parecchi arrivano dalla città della Ghirlandina, ma sono soprattutto i padovani a rinunciare al lunedì sera televisivo per presenziare in quella che può essere una partita chiave per il destino degli uomini con le stelle sul petto. Ora non possiamo che sperare di veder ripetuto questo atto di fede - grazie anche all'ingresso con biglietto simbolico - anche domenica contro Cagliari...

La gara è un continuo altalenarsi di emozioni: il Giotto si aggiudica il primo parziale con la forza del carattere, la Cimone il secondo con la maggior cifra tecnica. Successivamente la truppa di Schiavon sembra ripetere i consueti peccati di gioventù quando dilapida nel terzo set un vantaggio ultra-sicuro, da 19 a 10 a 19 pari. Mikko Esko, comunque ottimo nella sua regia, in questi frangenti dimentica del tutto la possibilità di ricorrere al primo tempo, ma, una volta tanto, con un colpo di coda finale la squadra si porta sul due a uno. E' Peter Veres a trascinare i suoi: il magiaro stringe i denti per il dolore al ginocchio, ma l'odore dell'agonismo fa sparire tutto. Nel quarto set Modena si sveglia e così è, ancora una volta, tie-break. La spunta il Cimone, anche grazie ad un attacco giudicato erroneamente fuori di Piscopo (ribadiamo che gli errori arbitrali saranno tutti uguali, ma in prossimità del match-point pesano un po' di più...) e ad un rocambolesco ace di Sartoretti (da un po' di giornate ci chiediamo se è stato depenalizzato, oltre al falso in bilancio, anche il fatto di pestare la linea al servizio...).

La domanda che serpeggia alla conclusione è quella di tanti pomeriggi e serate: occasione sprecata oppure no? Gli addetti ai lavori, tra cui - graditissimo - l'ex libero bianconero Luca Moretti, sostengono che si tratta di un punto guadagnato e che l'occasione di mettere la freccia e la possibilità di passare Latina in classifica con una vittoria da tre punti non è uno scenario del tutto negativo. Anche noi la pensiamo così; al solito ricorriamo ad una metafora cestistica: mancano pochi secondi alla sirena e la nostra squadra è sotto di due. Due punti significano un solo possesso di distacco, ossia un'unica azione d'attacco di differenza. Poi, però, i canestri bisogna farli e su questo siamo tutti d'accordo. L'importante è che i nostri, e non solo (qualcuno si attivi presso capitan Meoni per Itas - Benacquista!), facciano il loro dovere...

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