<$BlogRSDUrl$>
Google
Web semprevolley.blogspot.com



Clicca qui per acquistare on line "Una rete una città una storia", il libro su oltre mezzo secolo di pallavolo a Padova firmato da Massimo Salmaso e Andrea Sartorati



03 aprile 2006

UNA VITTORIA FEI DA TE 

Eccoci qui. Il Giotto Padova termina in estasi, espugnando il PalaVerde, una delle stagioni più travagliate e accidentate della sua lunga storia.

In una giornata carica di elettricità e tensione, il Sempre Volley ha conquistato il diritto a disputare anche il prossimo campionato nella massima serie. Ora si aprirà il consueto lungo periodo di passione, con la missione impossibile di far quadrare sogni e bilanci, ma per ora godiamoci questo importante traguardo senza pensare ad altro. Per chi volesse, il portale del volley padovano www.volleypadovano.org(asm) si interroga con un sondaggio sulla chiave di volta della stagione padovana.

Correndo il rischio di cadere nella retorica più stucchevole, vogliamo subito spendere una parola ricordando un fatto che ha segnato profondamente quest'annata sportiva, ossia la scomparsa, a pochi giorni di distanza, di Golas e Sapega. Forse in pochi se ne sono accorti, ma quest'anno Andrea Garghella - cui in queste ore è arrivata la lieta novella della prima convocazione in Nazionale - ha giocato sempre con un calzino recante una scritta col pennarello in ricordo del suo caro amico Arkadiusz. Non un semplice e banale gesto scaramantico, ma una dimostrazione d'affetto autentica. E noi quella scritta l'abbiamo fissata ogni domenica, magari per pochissimi istanti, ma sempre attratti da una sorta di ipnotico magnetismo. Il nostro assoluto agnosticismo non ci consente di spiegare la cosa, ma siamo convinti che in tutti questi mesi in campo non siamo mai stati soli.

La gara di Treviso si è subito rivelata surreale. In prima fila - siamo sensibili alle casse trevigiane: ci auguriamo che la Sisley abbia fatto pagare loro il prezzo pieno - abbiamo subito notato gli emissari della Codyeco Santa Croce. Scrutavano con aria interrogativa qualsiasi movimento tra le panchine e ci siamo chiesti chissà quale trame immaginassero nei semplici e educati saluti del Presidente o di Davide Tovo ai vecchi compagni Fei e Vermiglio. Perché, qualora non lo sapessero, questi campioni sono passati e si sono formati - non solo dal punto di vista sportivo - a Padova. Perché tanti anni di serie A, soprattutto con un certo stile, non passano inosservati. Ed è forse per questo che oggi non si contano le telefonate, gli sms e le mail di congratulazioni giunte da tutto l'ambiente pallavolistico nazionale.

Per chi non lo avesse capito il comportamento della società toscana delle ultime settimane non ci è affatto piaciuto. In un paio di lustri di volley ad alto livello mai avevamo sentito qualcuno preoccuparsi con tanta enfasi della regolarità di quanto avveniva sugli altri campi. Certo - e questo non è il massimo - le ultime giornate hanno sempre riservato parecchie sorprese a causa delle differenti motivazioni fra squadre già qualificate e/o senza obiettivo e quelle ancora in lizza per un traguardo, ma nessuno ne ha mai fatto una questione di Stato. Anche perché, se la matematica continua a non essere un'opinione, l'ultima giornata pesa per un misero ventiquattresimo sui bilanci di un campionato... Una squadra che gestisce i propri uomini, come ha legittimamente fatto la Sisley domenica in vista dei suoi imminenti play-off, ha forse qualcosa di diverso dalla Copra zeppa di infortunati che ha affrontato la Codyeco nel corso del campionato? Tutte queste cose, purché rimangano nei sentieri della correttezza (speriamo sia chiaro che la Sisley avrebbe fatto la stessa identica cosa con qualsiasi avversario), sono assolutamente normali e comprensibili: o forse Vermiglio doveva spaccarsi la schiena in una gara priva di significati per la sua squadra?

E comunque, nonostante tutto, è stata gara vera. Come dimostrano due parziali finiti ai vantaggi e la concreta paura che il Giotto finisse la benzina proprio a pochi metri dal traguardo. Non nasconderemo il fatto che Carletti non è così bravo come il palleggiatore della Nazionale e che Kral non vale Tencati, ma siamo sicuri che il fatto che Bagnoli abbia sostituito lo spento Papi con un determinatissimo Casoli sia il segnale di un tecnico che non vuole vincere la partita? Leggere Capra in sestetto può dare adito a qualche dubbio solo a chi non c'eraperché il ragazzo si è presentato con quattro muri quattro...

L'ace finale di Pampel è stata una vera liberazione. Come al solito in questi casi, l'esultanza finale non è stata il massimo della compostezza (oltre a farci docciare, buscandoci un raffreddore micidiale, ci siamo anche ritrovati a baciare una renna: e ora tocca pure all'orecchino...), ma le aspettative erano troppo alte per aspettarsi una reazione consona ad un tempio sacro come Wimbledon.

Il Giotto è salvo. E siamo convinti di esserci meritati fino in fondo questo lieto finale. E' la vittoria dei giocatori, dei tecnici (personalmente includiamo anche Mauro Berruto tra i firmatari della salvezza: alla fine pure il suo non-esserci, con una scelta tanto difficile quanto nobile, ha assunto un significato particolare), della società e dei tifosi. I quali rappresentano senza dubbio il patrimonio su cui fondare i prossimi passi verso il futuro. Gli abbracci e le strette di mano finali valgono tanto, tantissimo.

Concludiamo spendendo due doverose parole su Gigi Schiavon. Che su questa salvezza ha inciso il suo nome a caratteri cubitali. Spesso in questo blog poniamo l'attenzione su episodi minori, ma che - speriamo - spiegano bene la diversità dell'ambiente patavino. Nella festosa pizzata post-salvezza, animata dai cori della Tana Bianconera, il tecnico di Trebaseleghe, giustamente acclamato dai presenti, si è distinto per la consueta umiltà e semplicità. Alzandosi da tavola per tornare a casa, si è congedato con un semplicissimo "grazie per la compagnia". Come se fosse una normalissima serata tra amici. E infatti, a pensarci bene, lo era.

Forse è proprio questa la chiave del successo, da anni, di Padova: una coperta che è sempre molto corta e che viene tirata da tutte le parti per coprire le varie carenze. Ma che non si spezza mai.

This page is powered by Blogger. Isn't yours? Weblog Commenting by HaloScan.com


free hit counter