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Clicca qui per acquistare on line "Una rete una città una storia", il libro su oltre mezzo secolo di pallavolo a Padova firmato da Massimo Salmaso e Andrea Sartorati



13 dicembre 2006

CHRISTMAS TIME!
Libri e beneficenza sotto l'albero 

Anche quest'anno ci siamo cascati: sembra ieri che abbiamo sistemato in armadio le t-shirt a maniche corte (ma forse è stato l'autunno davvero tropicale a trarci in inganno) e invece è già arrivato il Natale.

Si tratta di una festa senza dubbio bella e ricca di significati profondi (per quanto fatichiamo a scorgerli tra le luci dei centri commerciali), ma che comporta anche obblighi strazianti. Pensiamo, per esempio, a quei poveri genitori - solitamente armati di videocamere e macchine fotografiche, nemmeno fossero novelli Spielberg o Toscani - costretti a massacranti recite scolastiche e saggi di fine anno e sempre pronti a individuare chissà dove inesistenti talenti dei loro pargoli. Ne abbiamo visti parecchi esemplari anche al raduno di mini-volley di domenica pomeriggio al PalaBernhardsson e ci siamo domandati quali siano gli aspetti negativi del calo demografico.

Come se non bastasse, il Natale 2006 ci regala non uno, ma ben due cine-panettoni (per fortuna, invece, il consueto libro di Bruno Vespa è sempre uno): ci dicono infatti che Boldi e De Sica si siano artisticamente - per quanto suoni bizzarro l'avverbio accostato a questi due nomi - divisi. Probabilmente a uno sono toccati i rutti e all'altro i peti...

Tutto questo preambolo (invecchiamo e diventiamo sempre più brontoloni) per dire che, come in qualsiasi classe o ufficio o gruppo di amici, anche per il Sempre Volley è arrivato il momento della tradizionale cena natalizia, svoltasi ieri sera nei locali dell'hotel Campanile.

Vestiti tutti uguali per dimostrare un doveroso spirito di riconoscenza verso alcuni sponsor e fornitori (capiamo che in fondo è grazie a loro - ma anche al lavoro di chi lavora, no? - se sussite l'oggetto di queste righe, ma temiamo il momento in cui in omaggio a qualche negozio di ferramenta si fingerà di usare continuamente cacciaviti e chiavi inglesi), giocatori e dirigenti - noi abbiamo dovuto stirare in tutta fretta l'abito del sarto Alfonso ché lo avevamo usato pure la sera prima per giocare a calcetto... - dell'Antonveneta hanno cenato e scambiato con un selezionato gruppo di amici i consueti auguri di fine anno.

Ma la cena è stata soprattutto l'occasione per dare risalto a due belle iniziative. La prima è Garghy4Kenya, il progetto benefico nato da un'idea del nostro libero Andrea Garghella e della sua ragazza e che ora non si limita più alle aste su eBay di abbigliamento sportivo e cimeli delle passate stagioni. Per sostenere i progetti della comunità Papa Giovanni XXIII che opera in Kenya (precisamente nella baraccopoli di Soweto e in alcuni villaggi Masai) sono ora disponibili anche delle eleganti magliette. I dettagli per ordinarle sono in questa pagina.



Il secondo progetto porta invece la firma del veterano dei giornalisti padovani di volley e autentica memoria storica delle vicende bianconere, Massimo Salmaso. Si tratta di un volume - davvero mancante nel panorama editoriale e doveroso omaggio ad una realtà che attraversa oltre mezzo secolo di storia, non solo sportiva, cittadina - che ripercorre la storia della pallavolo a Padova, partendo dagli albori delle prime squadre del Gruppo Sportivo dei Vigili del Fuoco e arrivando sino ai giorni nostri. In mezzo ci sono i ruggenti anni del Tre Pini, l'epopea del Petrarca e i tanti campioni transitati all'ombra del Santo. Abbiamo avuto anche noi l'onore - e ringraziamo chi di dovere per questa splendida opportunità - di partecipare in minima parte alla stesura di "Una rete una città una storia", di cui presto potrete prenotare una copia su queste frequenze. A nostro avviso il prodotto è davvero interessante e piacevole. Nel frattempo vi regaliamo in anteprima assoluta la copertina del libro, brillante sintesi di un'ipotetica azione di gioco fra tre campioni della nostra città e della nostra società.



Tornando alla cena, indubbio MVP della serata il fisioterapista Matteo Zenato che ha vestito i panni di Babbo Natale con trasporto (altro che prima scaligera dell'Aida...), interpretando alla perfezione il metodo Stanislavskij e cancellando così dalla memoria collettiva l'esibizione di due anni or sono di Filippo Strenghetto (parecchi bimbi quella sera smisero di credere a Santa Claus).

In mezzo a tutto questo arrivasse anche qualche punticino da Latina...

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