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29 gennaio 2007

SPREMUTI COME UN CIMONE 

Non ci vengano a raccontare - come qualcuno pure ha provato a fare - la storia della superiorità tecnica dell'avversario: che la Cimone Modena sia più forte dell'Antonveneta è cosa nota anche a chi di pallavolo capisce ben poco, ma il punto non è e non deve esser questo (anche perché, di conseguenza, a leggere gli organici delle avversarie non ci sarebbe forse nemmeno motivo di iscriversi al campionato!).

Una squadra che lotta per salvarsi affronta le partite con ben altro spirito e dovrebbe abbandonare il campo con la consapevolezza di aver provato a dare tutto. Invece le immagini che ci rimangono impresse sono quelle di una battuta non forzata, di una difesa abbozzzata ad un metro dai cartelloni pubblicitari, di un muro poco aggressivo.

I nostri ragazzi sono scesi in campo contro i gialloblù praticamente come vittime sacrificali di un destino ineluttabile. Di sicuro il Presidente - che la scorsa settimana aveva telefonato da diecimila metri d'altezza a bordo di un volo intercontinentale per essere aggiornato sull'andamento della sfida a Perugia (pare che un paio di attentatori seduti lì vicino abbiano desistito dai loro disastrofici intenti dopo aver sentito la sequenza di rosari e madonne) - avrebbe speso assai meno a sentire la cronaca di una gara durata poco più di un'ora.

Archiviato un primo parziale francamente imbarazzante (magari poter scrivere di aver assistito a magie di Ricardo in palleggio e a bordate impossibili di Sartoretti: ai canarini, invece, bastava mandare la palla al di là della rete ché a sbagliare ci pensavano i nostri...), non traggano in inganno gli altri due set conclusi ai parziali: un po' poco iniziare a macinare gioco quando gli avversari si rilassano un attimo e ricadere nei consueti errori quando si raggiungono le fasi calde di un set.

La lista delle attenuanti è lunga da qui a lì (in settimana la qualità degli allenamenti - ah, se ricominciassimo a scrivere qualcosa di più di un miserello post a settimana... - è stata minata da piccoli acciacchi che a turno hanno colpito diversi componenti della rosa), ma per un gruppo che sinora aveva fatto dell'atteggiamento il proprio marchio di fabbrica, l'uscita di ieri risulta decisamente stonata. Che poi alcune partite nascano male sin dall'inizio è assolutamente vero e la speranza è proprio quella che si sia trattato semplicemente di una giornata da dimenticare.

Perché non possiamo non credere che tutti siano consapevoli dell'importanza della posta in palio. E non vorremmo nemmeno che Verona diventasse lo spauracchio e l'argomento principale delle prossime settimane: meglio concentrarsi sulle proprie prestazioni che su quelle degli uomini di Lorenzetti. Che, sia detto per onestà intellettuale, è un grandissimo allenatore (e noi che abbiamo assistito dal vivo a Marmi Lanza - Bre Banca abbiamo avuto una controprova diretta del valore aggiunto che apporta), ma è costretto comunque a schierare una formazione perlomeno curiosa. Se Maruotti e Veres - con tutto il rispetto - fanno più paura di Bernardi e Gato, allora noi davvero noi non abbiamo capito nulla...

Non vogliamo (e non lo siamo proprio!) passare per pessimisti: siamo sicuri che già da domani in palestra si respirerà l'aria di chi vuole giocarsi il tutto per tutto ("all in" nel Texas Poker, nostra ultima insana passione).

E ora inizia l'attesa del derby di lunedì prossimo. Ci dicono che le big del campionato stiano già caricando di brutto con i pesi in vista delle finali di Coppa Italia: ma più che affaticati, a noi servirebbe che il bilancere cadesse direttamente sul piede di tre o quattro titolari della Sisley...

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