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06 febbraio 2007

CISOLLA E LACRIME 

Non c'è due, senza tre. Niente vero: al solito i detti popolari non ne azzeccano una.

All'Antonveneta non riesce il miracolo di espugnare per la terza volta consecutiva il Palaverde di Villorba: in poco più di un'ora la Sisley chiude la pratica derby e tranquillizza quelle persone di Vibo che si erano prese la briga - il mondo è pieno di gente (noi compresi) che ha gran tempo da perdere - di inviare una mail alla società orogranata per assicurarsi della regolarità del match. Sentiamo un gran parlare di "modello inglese" per sconfiggere certi eccessi del mondo sportivo, ma non sarà che, oltre a importare leggi e rogolamenti, bisognerebbe cambiare anche gli italiani con gli anglosassoni?

Si diceva del derby. La ciurma di Schiavon, presente nella Marca sin dalla mattinata di ieri, si è presentata col solo Jago in non perfette condizioni fisiche: l'estone ha sofferto di qualche disturbo allo stomaco. E' davvero strano: noi ci distruggiamo quasi ogni sera a forza di olive ascolane, patatine e mozzarelline, mentre agli atleti basta qualcosa di più condito di un risetto in bianco per mandarli ko. Per il resto la speranza, come già detto in sede di presentazione, era quella di tenere il campo con dignità.

Compito riuscito a metà, anche perché dall'altra parte della rete c'era veramente una Sisley in una di quelle giornate in cui dimostra di essere una corazzata inarrestabile. Le mostruose percentuali di attacco dei trevigiani (il solo Tencati ha faticato un po', ma si è ampiamente rifatto a muro) potranno anche dipendere dalla pochezza della resistenza avversaria, ma vi assicuriamo che alcune bordate di Fei - bellissimo il suo look che a noi ricorda tanto il protagonista di un telefilm anni Settanta - e Cisolla hanno messo a dura prova la resistenza dei palloni Molten.

In casa bianconera non si è forse visto fino in fondo quel cambio di atteggiamento che si auspicava, ma non si è nemmeno sbracato di fronte ad un avversario oggettivamente molto più forte. Il secondo set è stato il migliore dei nostri, sempre in scia e ad un passo dal portare i campioni d'Europa ai vantaggi.

Ci ha messo un po' di tristezza vedere semi-deserto un impianto così bello come il Palaverde. Passi la nebbia, passi il posticipo serale, passi la diretta Sky, passi il risultato scontato... ma un derby è pur sempre un derby. La voce della decina di valorosi padovani presenti è stata una sorta di grido nel deserto e non vogliamo nemmeno pensare ad una rincorsa salvezza senza il sostegno del pubblico.

Ora il pensiero (oltre a quello di smaltire lo stinco di mezzanotte su cui direttore sportivo, fisioterapista e chi vi scrive hanno deciso di sfogare la propria amarezza di ritorno dalla trasferta) è rivolto alla sfida di Macerata che, impensabilmente, la classifica evidenzia come scontro-salvezza.

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