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12 marzo 2007

CHE TIBERTIMENTO! 

Gigi Schiavon non poteva ricevere regalo più bello per i suoi 40 anni festeggiati per la sedicesima volta consecutiva: i ragazzi dell'Antonveneta, dopo un lungo digiuno, tornano al successo e in un colpo solo si ritrovano in una posizione di classifica che garantisce la salvezza virtuale.

I tre punti contro l'Acqua Paradiso Montichiari sono la giusta conclusione di una buonissima settimana di allenamenti (cui peraltro, causa impegni di lavoro, non abbiamo praticamente mai assistito: se questi sono i risultati, al PalaBernhardsson non ci passiamo più...) e ridanno forza ad un gruppo che è stato bravo a non scoraggiarsi dopo settimane in cui sembrava che la qualità dell'impegno non pagasse proporzionalmente.

Peccato per le gradinate semi-deserte, riempitesi solo con il passare dei set. Ci dicono che un mega-ingorgo in tangenziale abbia paralizzato la città: vuoi vedere che con l'arrivo del bel tempo la gente si rintana all'Ikea?

Bisogna ammettere che una volta tanto anche il Sempre Volley ha pescato il jolly di un avversario in non perfette condizioni fisiche. La Gabeca ha infatti rinunciato alla coppia di centrali Jeroncic - Forni, per quanto la panchina bresciana - forse la più lunga dell'A/1 - arriva molto vicina alla possibilità di schierare un sestetto che non sfigurerebbe affatto nella massima serie. Non serve comunque sommermarsi troppo sulle disgrazie degli arancioni del divin Julio Velasco (i suoi guantini bianchi sfoggiati nella rifinitura di domenica mattina ci hanno fatto pensare più che ad un probabile problema dermatologico al tristissimo inserviente de "Il pranzo è servito"), perché è stata brava l'Antonveneta a disputare una gara ordinata e precisa e a mettere in difficoltà gli avversari, soprattutto il palleggiatore Suxho sostituito da Tiberti. Anche l'ex più amato, Domotor Meszaros, non ha brillato particolarmente.

Bianconeri ottimi in tutti i fondamentali, con una citazione di eccellenza per il muro (il solo Piscopo ne porta a casa otto: quasi più del numero di sue fidanzate mensili...). L'ultima vittoria dei nostri risaliva alla sfida natalizia con Verona: a questo punto, anziché lamentarsi per l'assai sospetto timing dello scambio Veres-Bernardi, conviene forse augurarsi che Mister Secolo (purtroppo scorso: il tempo passa) inizi ad indossare anche le casacche delle prossime avversarie del Sempre Volley.

Anche in occasione di quella vittoria al PalaBernhardsson si parlò del libro "Una rete, una città, una storia". Ieri nello scatolone di via San Marco è andato in scena un festosissimo amarcord cui hanno partecipato un centinaio di ex giocatori, dirigenti e allenatori. E' stato bello rivedere una marea di volti amici e constatare l'affetto di tutti per questi colori che ti entrano fin dentro la pelle. L'età media, nonostante l'orgogliosa presenza di un Luca Cibin che scherzava sul suo essere già un ex, non era propriamente bassina (ma questi hanno una salute di ferro e francamente quelli meno in forma erano i due autori del volume), ma Davide Tovo ci ha sussurato in un orecchio che lo preoccupava assai il fatto di aver giocato assieme a buona metà dei presenti.

Il Presidente, in occasione del saluto introduttivo, ha detto che c'eravamo, ci siamo e soprattutto che, comunque vada, ci saremo. I giornalisti hanno subito battuto il pezzo, tanto poi - e un ex presidente del consiglio insegna - si può sempre dire di esser stati fraintesi: ci saremo o ci saremmo?

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